Per la generazione degli anni ottanta negli anni delle scuole medie e superiori l’iter era sempre lo stesso: tornavi da scuola, mangiavi velocemente, puntata di Dragon Ball, ennesima replica dei Simpsons, e poi correvi in camera tua, accendevi il PC, sullo schermo spuntava la scritta “Energy Star”, attendevi qualche minuto e poi collegavi il tuo bel modem 56k.

Solito suono che doveva essere fastidioso, ma risultava dannatamente bello e pieno di possibilità. Facevi partire poi un bel programma stile “Stop Dialer” per bloccare qualsiasi connessione verso i numeri a pagamento che facevano lievitare enormemente la bolletta ed eri pronto a partire.

 

Il suono di un modem in connessione:

 

Iniziavi a caricare un sito, le immagini si caricavano poco alla volta, millimetro per millimetro… poi arrivava una chiamata, oppure i tuoi genitori alzavano la cornetta del telefono e la magia finiva… era l’internet degli albori, era l’internet 1.0

 

 

Gli inizi: i Provider

In Italia la diffusione massiccia di internet nelle case inizia sul finire degli anni ’90, quando spuntano i primi provider con prezzi “umani” e la connessione diventa molto più semplice. (Invece di come era internet nei primissimi tempi, in Italia, se volete leggere una storia interessante, ne ha parlato Itomi qui).

 

 

Ricordiamo tra i tanti, Video On Line o VOL, fondato nel 1993 a Cagliari, che fu uno dei primi provider, oltre ad essere un vero e proprio pioniere del campo: a lui dobbiamo il primo giornale online in Europa, cioè “L’Unione Sarda”, un browser web, cioè Tiber, e l’homepage di VOL, tra i primi siti generalisti, che integrava anche una webmail e un servizio FTP.

Successivamente nel 1996 la società fu venduta a Telecom Italia, che all’epoca aveva il monopolio delle infrastrutture.

Possiamo poi menzionare, Tiscali Free Net (1999, nato da una costola di VOL), Tin.it  (ovvero Telecom Italia Net, nel 2006 viene inglobato nell’offerta ADLS Alice), Jumpy (2000, chi si ricorda i CD gioco + programma di accesso?) e Italia On Line.

NdItomi
Come funzionava?
Con il tuo computer telefonavi al tuo provider (a cui pagavi un abbonamento) e, a seconda dei casi, pagavi anche la telefonata (solo in un secondo momento arrivarono i provider “free”, ribaditi nel nome con enfasi, che in pratica mettevano a disposizione dei numeri verdi e quindi permettevano di non pagare, almeno, la telefonata.

 

 

 

I motori di ricerca prima della grande G di Google

Ad oggi è molto semplice cercare qualsiasi cosa su internet: come si fa il nodo alla cravatta? Chiedi a Google. Come si spina un pesce palla? Chiedi a Google. Quali sono gli scheletri nell’armadio del tuo professore? Chiedi a Google.

Negli anni ’90 e primi anni 2000 la situazione era più complicata di così, era.. confusionaria.

Mi ricordo ancora la mia prima connessione: ero gasatissimo di collegarmi ad internet, ero come un uccellino a cui viene aperta la gabbia… ma poi non sa dove andare.

Gli uccellini non hanno motori di ricerca, ma io fortunatamente scoprii presto Yahoo! Il primo motore di ricerca è stato Aliweb, in cui i creatori dei siti web inserivano da loro quelle che erano le parole chiave per descrivere il sito, per non consumare troppa banda.

Ma sicuramente i primi più famosi sono stati Lycos, Yahoo!, Excite, Geocities (tutti nel 1994) e AltaVista (1995).

 

 

AltaVista

A Palo Alto, Paul Flaherty, uno dei dipendenti del Network Systems Laboratory della Digital Equipment Corporation stava cercando il modo di semplificare la ricerca di file all’interno delle reti dati create per i super computer che la Digital Equipment produceva.

Louis Monier scrisse il primo crawler e Michael Burrows il primo indexer: il 15 dicembre 1995 nasce Altavista, il primo moderno motore di ricerca.

Leggi il resto della storia qua:

 

 

Excite

Dopo alterne fortune, sopratutto dopo un grosso ridimensionamento dovuto al predominio sempre crescente di Yahoo! e Google, ma anche alla crisi delle dot-com, nel 2005 viene acquisito da Ask.com.

Excite nel 1996

 

 

Lycos

Anche questo motore di ricerca, negli anni non si riesce a rinnovare e sempre per colpa della crisi delle dot-com, viene ceduta a varie società.

Lycos nel 1997

 

 

Yahoo!

Maggiori fortune ha avuto Yahoo! che nasce da due studenti della Stanford University, David Filo e Jerry Yang, dapprima come directory di link a siti interessanti, poi vista la mole, come vero e proprio motore di ricerca. Negli anni più che la bolla speculativa delle dot-com, è stato Google ad “affossare” Yahoo! che comunque ha saputo mantenersi in piedi grazie all’espansione in materia di giochi, community e web news.

Yahoo nel 2000

 

 

GeoCities

Particolarissimo invece era GeoCities, organizzato come una specie di immenso mappamondo dove ad ogni città o quartiere corrispondeva un argomento (e da qui il nome). Permetteva di aprire gratuitamente il proprio sito su internet con ben 2Mb di spazio a disposizione, tutti in una singola directory ovviamente.

 

Geocities.com

 

Dove si trovavano i siti web trattanti argomenti di informatica? In “Silicon Valley” che domande! E quelli di cinema? A “Hollywood“! Anche questo sito ebbe la sfortuna di crollare durante lo scoppio della bolla delle dot-com, e venne acquistato da Yahoo! per la modica cifra di 3,5 miliardi di dollari. Tanti? Pensate che all’epoca GeoCities era tra i 5 siti più visitati al mondo. Nel 2009 Yahoo! chiude il sito, che rimane solo nella versione giapponese.

 

Ma cos’è stata la crisi delle dot-com?
Fu una bolla speculativa, creatasi tra il 1997 e il 2001, dovuta principalmente al nascere di migliaia di società di piccole dimensioni e con scarsissimo capitale che operavano nell’ambito di servizi internet. Società fortemente sovrastimate, che andarono a creare un incremento dei prezzi delle azioni. Successivamente la bolla scoppiò nel 2000 con società come Yahoo! e Amazon che videro il prezzo delle loro azioni crollare. Nonostante tutto molte di queste riuscirono con investimenti adeguati e più morigerati a rialzarsi, come appunto la sopracitata Amazon.☛ Bolla delle dot-com (wikipedia.it)

 

In Italia? I maggiori motori di ricerca dai natali tricolori sono stati Virgilio.it nel 1996, che ad oggi usa i risultati di Bing di casa Microsoft; e Arianna, sempre del 1996 che ad oggi si appoggia a Libero.it.

 

 

Gli antenati di Facebook, Instagram e dell’instant messaging

Se Facebook ha circa 2.2 miliardi di utenti attivi (e al mondo siamo 7 miliardi) e Instagram ne ha 1 miliardo, nei primi anni 2000 avevamo sicuramente numeri più ridotti e sui vari “social network” dell’epoca l’utenza media era formata da ragazzi o comunque da adolescenti, che involontariamente erano pionieri di un fenomeno che poi negli anni è diventato parte della vita di tutti i giorni di miliardi di persone.

I social network non erano calderoni dove si buttava un po’ di tutto, ma molte volte erano specifici per argomenti o comunque c’era una netta divisione per settori.

 

Myspace

Fondato nel 2003 era un vero e proprio antenato di Facebook. I ragazzi inserivano foto e informazioni e un po’ tutti quelli che hanno bazzicato la rete nei primi anni duemila si sono ritrovati su Myspace a perdere diottrie dietro quelle scritte glitterate e gif animate di scarsa qualità.

Il problema era proprio questo: la pagina si poteva personalizzare fin nel codice HTML e per questo motivo gli utenti si abbandonavano a personalizzazioni estreme, che diciamocelo, facevano male dentro solo a guardarle.

 

 

Il codice in genere era reso pesantissimo dalle sopracitate personalizzazioni che usualmente avvenivano tramite siti appositi, esterni a MySpace, che generavano il stringhe di codice, visto che l’utenza media non sapeva neanche cosa significasse HTML.

La fortuna di Myspace è stata quella di puntare sin da subito sui gruppi musicali: la piattaforma infatti, permetteva di inserire brani in mp3 e col tempo molte band e cantanti (da Adele agli Arctic Monkeys) hanno raggiunto la celebrità grazie alla piattaforma. Ad oggi Myspace continua a puntare sulla musica, anche se le visualizzazioni non sono più quelle di una volta.

 

Blogger

Evan Williams era un giovane programmatore quando, iniziò a scrivere i propri pensieri su un sito personale. Notato che alla gente interessava farsi i fatti suoi (di Williams intendiamoci), il giovane Evan, più per passione che per altro fonda Blogger.com (coniando anche il termine Blog e Blogger).

 

 

Il progetto ebbe una crescita esponenziale e la gente iniziò a capire sul serio le potenzialità della rete associate alla propria persona come protagonista. Sempre per la famosa bolla dot-com, Blogger.com ebbe una profonda crisi finanziaria, fino a quando la società venne acquisita dal sempre presente Google nel 2003. Williams però forse aveva ancora qualcosa da dire, tant’è che nel 2007 ha co-fondato Twitter.

 

 

MSN e derivati

Il progetto MSN, ovvero The Microsoft Network, nasce addirittura nel 1995, in contemporanea con il lancio di Windows 95, e successivamente vengono introdotti servizi che negli anni sono stati molto famosi, come il portale MSN, Hotmail e sopratutto MSN Messenger.

Alzi la mano chi non ha mai ricevuto o mandato un trillo a qualcuno. Era l’epoca in cui gli sms si scrivevano tutti attaccati per risparmiare qualche centesimo in più, ed avere il computer accesso con MSN Messenger sempre aperto era praticamente d’obbligo.

All’epoca poi fioccavano le applicazioni per abbellirlo, ma sopratutto le applicazioni per vedere chi ti spiava l’immagine del profilo (farsi i fatti degli altri non e mai fuori moda).

 

Era un’epoca buia, in cui si scrivevano gli stati ..:::CoN ReGoLe GrAmMaTiCaLi Un Po’ StRaNe::..

Surclassato dal servizio di messaggistica integrato in Facebook e dalla comodità di WhatsApp, Microsoft chiude definitivamente il servizio  il 15 marzo 2013. Ma in qualche PC del mondo, un MSN Messenger si avvia ancora con l’avviarsi di Windows…

 

 

I Forum

Qui si inizia già ad andare verso il web 2.0. Nei primi anni 2000 i vari forum erano frequentatissimi, anche grazie alla relativa semplicità con cui si poteva aprire un forum.

Ci si dava battaglia a botte di “UP”, di scalate di classifica generali (a che servissero poi) e a chi aveva la firma più figa, con quei bannerini 15×15 fatti male con Paint. C’erano forum per tutti i gusti, e si passavano i pomeriggi nelle varie discussioni.

Mi ricordo ancora delle giornate passate nelle varie sottosezioni di “Phantom Castle” a parlare di ROM ed Emulazione. Ad oggi i forum esistono ancora, anche se hanno assunto un carattere ancor più specifico negli argomenti. Ai forum comunque si da atto di aver definito quelle che sono le regole della netiquette (come per esempio QUELLO DI NON SCRIVERE TUTTO MAIUSCOLO PERCHE’ EQUIVALE A GRIDARE).

 

 

IRC e mIRC

Come non lasciare fuori dalla lista mIRC, forse l’esempio più lampante delle potenzialità di messaggistica della rete. Nato nel 1995, ad opera di Khaled Mardam-Bey, mIRC è un client per IRC (Internet Relay Chat) che ancora oggi viene usato grazie alle sue immense potenzialità.

 

 

Infatti è dotato di un vero e proprio linguaggio di programmazione il mIRC Scripting, così da avere delle “funzioni aggiuntive” come per esempio lettori audio integrati, firewall o essere usato per esempio per il peer-to-peer e quindi scambiarsi files.

 

E la scena Italiana in questo caso? Tra i siti più famosi si ricordano “SuperEva“, “Kataweb” ma anche “Bastardidentro“, “Altervista” con il suo spazio gratis per creare i siti oppure “Tuttogratis“.

Per quanto riguarda le chat invece degne di nota e molto frequentate nel panorama italiano erano ICQ e AIM, mentre orgogliosamente si può ricordare la storica e italianissima C6 di Tin.it (1994), orientata rispetto alle prime due più sulle chat di gruppo, in modo simile a come funzionava su mIRC.

 

Vale la pena inoltre menzionare, se vi sentite nostalgici, la Wayback Machine di Archive.org, che raccoglie gli screenshoot delle pagine web da più di 20 anni.

Quale sia la vostra storia, abbiamo tutti dei ricordi collegati alla rete. Strumento molte volte demonizzato, ma che se usato con il giusto spirito può donarci conoscenza e allegria.

La rete negli anni è cambiata, si è evoluta, siti nascono e siti muoiono ogni giorno.

Non dobbiamo essere tristi perché nuovi ricordi e amicizie nasceranno sempre grazie a questo magnifico strumento. D’altronde, se siete arrivati in fondo all’articolo è anche perché ho smosso qualcosa in voi, un ricordo, un’immagine, un’emozione.

Per voi invece qual è il primo sito che ricordate di aver visitato?