James Gunn licenziato da Disney: ecco i tweet incriminati

Come un fulmine a ciel sereno, nella notte è arrivata la notizia che Disney ha licenziato James Gunn da ogni suo coinvolgimento con l’azienda e, in particolare, con il nuovo capitolo de I Guardiani della Galassia che sarebbe dovuto uscire nel 2020.

Cosa è successo? Facciamo un passo indietro. Gunn è uno dei più agguerriti oppositori di Donald Trump negli Stati Uniti: il nuovo presidente è arrivato a bloccarlo su Twitter, tanto per capirci.

Questa sua posizione netta gli ha procurato non pochi nemici nella destra conservatrice americana e una delle strategie più utilizzate ed efficaci per bloccare un tuo contestatore è scoprire qualche suo scheletro nell’armadio e rovinare la sua immagine pubblica… gli americani in questo hanno fatto scuola da sempre.

Ecco allora che tutta una serie di personaggi legati a quella parte politica d’America sono mesi che frugano internet in cerca di qualcosa contro James Gunn. E qualcosa è venuto fuori purtroppo per lui, qualcosa di effettivamente compromettente e davvero molto grave agli occhi dei bacchettoni americani e di Disney per prima.

Tra i più attivi in questa ricerca è stato Mike Cernovich, famoso negli Stati Uniti per il suo “Pizza Gate“, una folle teoria complottista lanciata su Twitter durante le scorse elezioni americane che voleva Hillary Clinton e altri esponenti del Partito Democratico a capo di un giro di molestatori con base all’interno di una pizzeria a Washington. La cosa è andata talmente avanti da provocare addirittura una sparatoria: un matto che ha creduto per davvero alla cosa è entrato nella pizzeria con un fucile d’assalto.

Capirete che se questa è la base dalla quale si parte è stato molto facile per questi personaggi screditare Gunn, visto che il regista americano non ha esattamente la coscienza pulita in questo ambito: di tweet assurdi ne ha scritti un bel po’ in passato, un po’ per fare l’alternativo (come lui stesso dichiarerà poi) un po’ per stupidità, poco importa ormai.

Sono stati ripescati dei tweet di davvero pessimo gusto di Gunn, pubblicati tra il 2008 e il 2011, dove il regista americano scherza su pedofilia e altri argomenti non certo “family friendly”.

Ecco quindi arrivare un tweet di Jack Posobiec con una immagine collage di buona parte di questi tweet:

 

https://twitter.com/JackPosobiec/status/1020229342549413890

 

 

montaggio grafico di Jack Posobiec con alcuni tweet di James Gunn

 

Questo ha scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora e online si è scatenata la caccia ai tweet di Gunn, con innumerevoli discussioni e screenshot di tweet sempre peggiori.

 

https://twitter.com/_Nobu_T/status/1020212828744003585

 

Inutile dire che questo ha scaturito una forte discussione online che è poi sfociata nella presa di posizione di Disney che, come è ovvio, non può certo affiancare la sua immagine ad un professionista che, seppur 10 anni fa, scherza in questo modo pubblicamente su un argomento così delicato.

Il CEO dei Walt Disney Studios, Alan Horn, ha così dovuto diffondere questa nota ufficiale alle principali testate di settore americane:

The offensive attitudes and statements discovered on James’ Twitter feed are indefensible and inconsistent with our studio’s values, and we have severed our business relationship with him.

 

Tra i primi a parlarne è stato Ben Fritz, giornalista del Wall Street Journal:

 

Gunn ha tentato di scusarsi pubblicamente online con una serie di tweet di cui riportiamo il testo sotto (link al primo tweet dopo il quote)

1. Many people who have followed my career know when I started, I viewed myself as a provocateur, making movies and telling jokes that were outrageous and taboo. As I have discussed publicly many times, as I’ve developed as a person, so has my work and my humor.

2. It’s not to say I’m better, but I am very, very different than I was a few years ago; today I try to root my work in love and connection and less in anger. My days saying something just because it’s shocking and trying to get a reaction are over.

3. In the past, I have apologized for humor of mine that hurt people. I truly felt sorry and meant every word of my apologies.

4. For the record, when I made these shocking jokes, I wasn’t living them out. I know this is a weird statement to make, and seems obvious, but, still, here I am, saying it.

5. Anyway, that’s the completely honest truth: I used to make a lot of offensive jokes. I don’t anymore. I don’t blame my past self for this, but I like myself more and feel like a more full human being and creator today. Love you to you all.

 

È poi arrivata una dichiarazione di Gunn alla ABC riguardo il suo licenziamento:

My words of nearly a decade ago were, at the time, totally failed and unfortunate efforts to be provocative.

I have regretted them for many years since — not just because they were stupid, not at all funny, wildly insensitive, and certainly not provocative like I had hoped, but also because they don’t reflect the person I am today or have been for some time.

Regardless of how much time has passed, I understand and accept the business decisions taken today.

 

Non è la prima volta che il senso dell’umorismo di James Gunn suscita sconcerto e offende la morale dei suoi concittadini americani. È famoso ad esempio un blog post del 2011 ritenuto da alcuni omofobico e sessista: “The 50 Superheroes You Most Want to Have Sex With“. O quella volta che ha chiamato pubblicamente Gamora “quella troia verde“…

 

[in aggiornamento]

 

Gunn aveva da poco annunciato di aver finito la scrittura di Guardiani della Galassia 3 che avrebbe dovuto iniziare a girare nel 2019 per poi arrivare nei cinema di tutto il mondo nel 2020.

Non si sa che fine farà il terzo capitolo di una saga che ha avuto un grande successo di botteghino e che è peraltro ora ben “incastrata” nel Marvel Cinematic Universe. Chi prenderà in mano il film dopo il licenziamento di Gunn?

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