La paralisi nel sonno, o paralisi ipnagogica, è un disturbo del sonno in cui, nel momento in cui ci si sta addormentando o risvegliando, ci si ritrova impossibilitati a muoversi per qualche minuto.
Nel mondo la cultura popolare ha nella storia inventato numerose spiegazioni per questo particolare fenomeno, attribuendo le cause a entità magiche o demoniache, come gli jinn in Egitto o il demone kanashibari in Giappone. Anche in Italia sono nate diverse leggende legate alla paralisi nel sonno, come ad esempio la pantafa o pandafeche, presente nel folclore abruzzese e marchigiano, secondo il quale per difendersi sarebbe necessario
dormire in posizione supina, posizionare una scopa accanto al letto o sistemare un sacchetto di sabbia, che distrarrebbe la strega costringendola a contare tutti i granelli.
Si, perché queste paralisi sono talvolta accompagnate da terribili allucinazioni e la tentazione di cercare una spiegazione sovrannaturale può essere forte.
La ricerca scientifica
Secondo una ricerca condotta un paio di anni fa da un team dell’Università di Padova molte vittime delle paralisi del sonno ancora oggi chiamano in causa un “demone” di qualche tipo che ritorna, sotto varie sembianze, nelle tradizioni popolari di mezzo mondo.
Lo studio a cui facciamo riferimento ha visto la collaborazione delle Università di Padova, Università della California e Università di Harvard.
Andrea Romanelli, scienziato del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova spiega:
Il nostro è il primo studio che ha mostrato come una larga percentuale della popolazione generale anche in Italia avalli spiegazioni sovrannaturali della paralisi del sonno. Con una specifica interpretazione culturale del fenomeno, chiamato appunto “attacco della Pandafeche”.
Questa Pandafeche sarebbe un essere soprannaturale che prende le sembianze di una strega o di una bestia demoniaca che provocherebbe quindi, secondo le credenze popolari, queste paralisi durante il risveglio o prima di addormentarsi.
Sebbene duri poco, la paralisi nel sonno causa stati d’ansia e d’angoscia e talvolta si può cadere vittima di allucinazioni visive, veri e propri incubi che prendono forma.
La ricerca portata avanti nel 2015 ha rilevato che addirittura il 38% del gruppo di persone esaminate, composto da individui che hanno avuto almeno un episodio di paralisi nel sonno, riteneva che questa esperienza potesse essere causata dalla creatura soprannaturale, e il 28% era certo che la paralisi fosse causata proprio dalla Pandafeche.
Su questi casi ha studiato anche il Dott. Lino Nobili, responsabile del Centro medicina del sonno dell’ospedale Niguarda di Milano e membro della European Sleep Research Society.
Lino Nobili, neurofisiopatologo e neuropsichiatra infantile si è laureato a Genova nel 1991, dove ha ottenuto anche il diploma di Dottore in Ricerca in Neuroscienze e Fisiopatologia del disturbi del Sonno, dopo uno lungo stage presso il Centro Universitario di Medicina del Sonno di Montpellier (Francia) presso cui ha svolto un progetto di ricerca sulla narcolessia.
Ora lavora presso il Centro di Chirurgia dell’Epilessia “C. Munari” dell’Ospedale Niguarda di Milano ed è responsabile del Centro per la Diagnosi e Cura dei Disturbi del Sonno. È inoltre ricercatore associato presso l’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Vicesegreterio dell’European Sleep Research Society e consigliere dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno.
Grazie all’utilizzo delle moderne metodiche d’indagine per esplorare l’attività intracerebrale, e alla collaborazione con esperti Neuropsicologi dell’Università di Roma e dell’Aquila, in questi ultimi anni il suo gruppo è riuscito a chiarire alcuni meccanismi alla base delle relazioni tra sonno e funzioni mnesiche, sonno e manifestazioni parossistiche (come l’epilessia o gli stati dissociati come il sonnambulismo) evidenziando che l’attività di veglia e sonno possono coesistere in diverse strutture cerebrali.
Cosa succede in realtà durante questi momenti di paralisi e perché avvengono?
Lo spiega sempre Andrea Romanelli dell’Università di Padova:
La paralisi nel sonno è un’incapacità di muoversi quando ci si risveglia durante la fase del sonno REM, quella nella quale avvengono i sogni e il corpo normalmente si paralizza proprio per impedirci di ‘vivere i sogni’, agire, e farci male involontariamente.
Insomma, se tutto funziona normalmente si tratta di un meccanismo di sicurezza. Invece nel caso delle paralisi il soggetto ‘sogna con un occhio aperto’: è ancora immerso nell’attività onirica di sonno Rem ma è sveglio, solo che non può muoversi e non capisce il perché.
Oltretutto l’attività onirica ancora in corso può creare allucinazioni, anche terrificanti, durante gli episodi.
Può capitare quindi che il risveglio avvenga prima che il cervello riprenda il controllo dei muscoli, per cui si ha la sensazione di essere svegli ma non ci si può muovere.
Se poi durante questo stato particolare di veglia si ha anche una esperienza onirica (un sogno o un incubo per intenderci) questa può portare ad allucinazioni, ansia, panico.
Si ha la netta sensazione di avvertire un pericolo e non solo con la vista: tutti i sensi sono spesso coinvolti, dall’udito fino al tatto, con la sensazione di essere toccati.
Esperienze spaventose quindi a metà tra sonno e coscienza, sicuramente influenzate anche proprio dalle diverse storie che si raccontano a tal proposito nelle diverse culture. L’esperienza in sé è del tutto innocua, è come essere svegli e sognare contemporaneamente. Ma non per questo è meno spaventosa.
Da questa ricerca è poi stato pubblicato un articolo su Culture, Medicine, and Psychiatry che spiega il fenomeno e analizza la figura della Pandafeche, “tipica della tradizione dell’Italia centrale, soprattutto Abruzzo, Umbria e Marche” oltre ad altri esempi in giro per il mondo come la “old hag” (“vecchia strega”) a Terranova, il demone Kanashibari in Giappone, “l’oppressione del fantasma” in Cina, “il fantasma che ti spinge in basso” tra i cambogiani e anche alcuni casi di rapimento alieno negli Stati Uniti potrebbero avere la stessa origine.
Un altro studio simile è stato portato avanti da Brian A. Sharpless, ricercatore alla Penn State e all’Università della Pennsylvania, e cerca di spiegare esperienze come quelle extracorporee, i “rapimenti” da parte di alieni e le classiche possessioni da incubi e succubi della tradizione medievale. Il tutto è stato pubblicato sulla rivista “Sleep Medicine Reviews” cercando di fare il punto sulla ricerca su questo disturbo.
Secondo Sharpless le persone sperimentano tre tipi fondamentali di allucinazioni durante paralisi del sonno:
L’estraneo
La presenza di un estraneo nella stanza, non per forza umano, che prima si limita a fissarci in modo inquietante e poi si avvicina sempre di più fino a toccarci.
La pressione sul petto
La sensazione di un senso di pressione sul petto, come se qualcuno stesse spingendo con forza sulla cassa toracica tenendoci le mani al collo per farci soffocare. A volte questa esperienza è accompagnata da esperienze di aggressioni fisiche e/o sessuali.
La levitazione
La sensazione di levitazione, come di uscire dal proprio corpo, somiglia alle più famose esperienze extracorporee e a tanti racconti di rapimenti da parte di alieni o similari.
Anche nel famoso processo alle streghe di Salem avrebbe avuto un certo peso un’anomala diffusione di questo disturbo, della cui descrizione – osserva Sharpless – si trova traccia anche in Moby Dick, laddove il protagonista Ismaele una notte sente una presenza malefica nella stanza
Mi sono accorto che non erano disponibili dati sui tassi reali sulla prevalenza della paralisi ipnagogica che facessero riferimento a campioni di grandi dimensioni e diversificati.
Così ho combinato i dati di un mio precedente studio con quelli di altri 34 studi per determinare quanto comune fosse nei diversi gruppi di persone.
Brian A. Sharpless (fonte)
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Possibili rimedi
È possibile risvegliarsi dallo stato di paralisi, se iniziata da pochi secondi, cercando di aprire gli occhi e incentrare le proprie forze per muovere un arto alla volta o facendo movimenti bruschi oppure respirare affannosamente, allo scopo di “svegliare” il corpo che tenta di addormentarsi. (fonte)
Un neuroscienziato di Cambridge University, Baland Jalal, ha cercato di individuare una terapia per la paralisi del sonno, chiamata Meditazione-Rilassamento o terapia MR.
Il trattamento è basato sulla sua ricerca personale sulla paralisi nel sonno in diversi paesi ed è parzialmente ispirato alla teoria neuroscientifica sviluppata in collaborazione con il neuroscienziato Vilayanur S. Ramachandran. (fonte)
Questa “Terapia MR” è basata su quattro fasi:
1) Rivalutazione del significato dell’attacco (rivalutazione cognitiva), la quale richiede all’individuo di chiudere gli occhi, evitare di andare nel panico e rivalutare il significato dell’attacco come benigno.
2) Distacco psicologico ed emotivo (regolazione emotiva): il dormiente deve ricordarsi che una catastrofizzazione dell’evento (ad esempio, paura o angoscia) potrebbe peggiorare e possibilmente prolungare l’attacco.
3) Meditazione interiore focalizzata sull’attenzione, la quale consiste nel focalizzarsi sull’attenzione interiore riguardo ad un oggetto emotivamente saliente in termine positivo.
4) Rilassamento muscolare; che include il rilassamento muscolare dell’individuo, assieme ad evitare il controllo del respiro e dei movimenti intenzionali. (fonte)
Esistono dei casi clinici preliminari che sembrano supportare l’efficacia di questo trattamento e sono stati trattati da Baland Jalal in questo studio pubblicato sulla rivista Frontiers.
Slumber – Il demone del sonno
Sono diversi i film ispirati alla paralisi nel sonno e tra questi vi segnaliamo Slumber – Il demone del sonno, in uscita il 1 febbraio in Italia, che tratta esattamente questo argomento e di cui abbiamo da poco pubblicato una clip in esclusiva:
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In diretta per parlare di paralisi del sonno
Il prossimo 31 gennaio alle ore 12:00 in occasione dell’uscita nelle sale di Slumber – Il demone del sonno, Il Dott. Lino Nobili, responsabile del Centro medicina del sonno dell’ospedale Niguarda di Milano e membro della European Sleep Research Society, e Sergio Gerasi, fumettista italiano che dal 2011 disegna per la Sergio Bonelli Editore su Dylan Dog, terranno insieme una live sulla pagina Facebook di Midnight Factory, etichetta horror di proprietà di Koch Media che distribuirà il film al cinema dal 1 febbraio, per rispondere a dubbi e curiosità sulla paralisi del sonno, fenomeno ormai sempre più diffuso.
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Potrebbe interessarti, sempre su Lega Nerd:
- Baland Jalal, How to Make the Ghosts in my Bedroom Disappear? Focused-Attention Meditation Combined with Muscle Relaxation (MR Therapy)—A Direct Treatment Intervention for Sleep Paralysis
- La “paralisi notturna” (cicap.org)
- Pandafeche (wikipedia.it)
- Lifetime prevalence rates of sleep paralysis: A systematic review (sciencedirect.com)
- Paralisi nel sonno (wikipedia.it)
In cover oggi e in testa all’articolo: John Henry Fuseli – “The Nightmare”