Il nuovo attesissimo picchiaduro ispirato al celebre manga di Akira Toriyama sta per arrivare in multipiattaforma, scoprite come ci è sembrato con la nostra recensione.
Di Dragon Ball FighterZ vi abbiamo già parlato in più di un’occasione, a partire dalla nostra prima prova allo scorso E3 di Los Angeles, passando per la beta e continuando con tutte le news che ne mostravano caratteristiche e di volta in volta nuovi personaggi nel roster. Non ci sarebbe bisogno di presentazioni, dunque, ma per quei pochi che non hanno ancora mai sentito parlare di questo titolo e si trovano su questa pagina ora, contestualizziamolo.
Arc System Works, la software house che ha lavorato per Bandai Namco Entertainment sul gioco, è un team di veterani del genere dei picchiaduro (magari vi è capitato di sentire di Guilty Gear o della serie BlazBlue, titoli noti per essere molto tecnici nel genere). Qui si è però ritrovata davanti a una bella sfida, ovvero confezionare un titolo che fosse di semplice approccio per i fan di uno dei brand nipponici più famosi di sempre che non è detto siano necessariamente avvezzi ai picchiaduro tecnici, ma allo stesso tempo mantenere il livello qualitativo a cui hanno abituato da anni gli amanti del genere.
Bisogna anche sottolineare come, togliendo dall’equazione i due recenti capitoli di Dragon Ball Xenoverse che presentano una formula di gameplay totalmente diversa, in passato i picchiaduro di Dragon Ball sono sempre stati degli approcciabilissimi arcade di livello più o meno alto (dai pessimi ma inspiegabilmente amatissimi Ultimate Battle 22 e Final Bout per la prima PlayStation alle serie Budokai e Budokai Tenkaichi per PlayStation 2). Saranno riusciti allora i ragazzi di Arc System nella loro difficile impresa? Per scoprirlo non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione! Vi ricordiamo che Dragon Ball FighterZ arriverà ufficialmente il 25 gennaio su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
L’anima di Dragon Ball FighterZ si suddivide tra diverse modalità offline, compreso un lungo e corposo Story Mode, e ovviamente la natura più competitiva dell’online. Ma procediamo per gradi e cerchiamo di capire cos’è successo al brand di Dragon Ball negli ultimi anni: anche chi non ne ha mai visto una puntata saprà che in tempi recenti la serie animata è stata ripresa in mano proprio da Toriyama che ha deciso di fare una damnatio memoriae di Dragon Ball GT (con buona pace dei fan dei SSJ4 e del loro villoso petto purpureo) introducendo un nuovo arco narrativo, Dragon Ball Super, che si colloca cronologicamente dopo la fine degli eventi di Dragon Ball Z.
Al momento, oltre all’anime, è in corso anche la controparte manga e grazie all’arrivo di nuovi carismatici personaggi quali Beerus e Zamasu, oltre alle nuove trasformazioni Super Sayan God dei protagonisti, il brand è più florido che mai. FighterZ ha il grosso pregio di raccontare una storia originale che si contestualizza perfettamente nelle nuove vicende di Goku e soci, senza riproporre dunque le vicende trite e ritrite di Dragon Ball Z, e senza limitarsi neanche ad adattare cicli del nuovo Super. Anzi, sfrutta in modo intelligente la sua natura di videogioco anche in termini narrativi, e pone letteralmente il giocatore nei panni del protagonista. Le vicende della storia partono infatti con l’apparizione sulla Terra di un gran numero di cloni malvagi dei nostri eroi, cui si affianca il ritorno dei più temibili villain del passato, da Freezer con la squadra Ginew a Cell e Majin Bu, e faremo inoltre anche la conoscenza del un nuovo Androide 21 (il Red Ribbon non si smentisce mai).
Se tutto questo non vi sembrasse già abbastanza strano, a complicare le cose arriva una forte tempesta di onde elettromagnetiche che indebolisce sia i Guerrieri Z che i cattivoni, lasciandone alcuni quasi persi all’interno di se stessi mentre il proprio corpo è controllato da qualcun altro. Chi? Ma ovviamente noi giocatori! Ci troveremo dunque in divertenti sequenze d’intermezzo con Goku, piuttosto che Freezer, che ci guardano attraverso lo schermo rompendo la quarta parete.
Allo stesso modo dovremo stabilire connessioni con i vari altri personaggi, livello per livello, formando il nostro team da poter intercambiare negli scontri 3 vs 3, utilizzando a seconda dell’arco narrativo talvolta i buoni, talvolta i cattivi. Lo Story Mode scorre molto bene e se si vuole completare anche ogni scontro secondario presente sulle mappe dei vari capitoli si prolunga tranquillamente oltre le dieci ore di gioco (presenta infatti tre archi narrativi da circa 3-4 ore ciascuno), diventando ovviamente anche un po’ ripetitivo alla lunga. Insieme a una corposa sezione di tutorial e sfide per apprendere al meglio come padroneggiare i vari personaggi fornisce la migliore palestra per affinare le vostre abilità prima di cimentarvi negli scontri online (se non siete al vostro primo incontro con un picchiaduro vi consigliamo di impostare la difficoltà dello Story Mode su difficile fin da subito per avere un buon grado di sfida).
Le sequenze filmate sono di ottima fattura e i dialoghi piuttosto spassosi e ben riusciti, soprattutto se siete dei fan dell’anime/manga. Come dicevamo sopra, l’unico neo per i giocatori più rodati è la ripetitività su cui si articolano le mappe e gli scontri alla lunga, è però un comparto single player di tutto rispetto per un titolo simile. Parlando di gameplay vero e proprio, vien da sé che il combat system è il cuore pulsante di Dragon Ball FighterZ, estremamente frenetico e super bilanciato. La curva d’apprendimento è una delle migliori mai viste prima in un picchiaduro tecnico in 2.5D, si riesce in modo rapido ed intuitivo a padroneggiare il moveset base di ogni personaggio del roster.
Una volta padroneggiate le principali combo con i tasti azione e le mezze lune col D-pad il più è fatto, bisogna poi semplicemente perfezionare il modo in cui concatenarle per non dare tregua all’avversario e sfruttando in modo intelligente la struttura di combattimento 3vs3 intercambiare i propri lottatori o effettuare attacchi combinati col loro aiuto. C’è un sistema di parata dinamica ben funzionante, ma persiste il problema già evidenziato nelle anteprime del bloccare l’avversario schiacciandolo contro la parete dello stage senza possibilità di replica, che soprattutto online può risultare fastidiosissima.
Altra curiosa novità è la possibilità di “raccogliere” le sette sfere del drago in base alle hit combo che riuscirete a concatenare, per evocare così il Drago Shenron che esprimerà un desiderio (da concedere una seconda vampata d’energia alla possibilità di resuscitare un compagno di squadra ormai esausto). Infine ribadiamo totalmente una qualità grafica e tecnica davvero notevole con cui sono realizzati sia i fondali che le animazioni, per non parlare delle splendide sequenze filmate dello Story Mode.
Dragon Ball FighterZ è uno spettacolo per gli occhi e non deluderà nè i fan del franchise nè chi cerca semplicemente un picchiaduro di qualità con uno stile peculiare. La risoluzione a cui gira il titolo è di 1080p ancorati a 60fps granitici per un gran fluidità e anche il comparto sonoro è di ottimo livello, compreso il doppiaggio giapponese con le voci dell’anime. Vanno poi segnalate tra le altre modalità offline, oltre alle sfide/tutorial e lo Story Mode di cui sopra, una Modalità Arcade che vi aiuterà a perfezionare ulteriormente le vostre tecniche in vista degli scontri online e infine i Tornei, fino a 16 partecipanti.
Tirando le somme, il titolo firmato Arc System Works è probabilmente il miglior picchiaduro mai realizzato sul celebre franchise di Goku e compagni, sia in termini stilistici che, soprattutto, di gameplay. Ovviamente si colloca in un segmento ben preciso e non è adatto a tutti i palati, inoltre la sua natura piuttosto votata all’online potrebbe deludere le aspettative di chi cerca un prodotto più variegato, come può essere però Xenoverse 2. Al netto di quanto appena detto e di un pelo di ripetitività nello Story Mode però, promosso a pieni voti e non deluderà sicuramente gli appassionati di questa epica saga.
- Story Mode sorprendentemente originale
- Combat system unico e superbo
- Uno spettacolo per gli occhi
- Offline alla lunga ripetitivo
- Qualche elemento rifinibile nel gameplay