Dopo un primo capitolo non esattamente al top, Japan Studios porta su PlayStation 4 un Knack II che ha tutte le intenzioni di far meglio. Scoprite se ci sono riusciti con la nostra recensione.
Probabilmente in molti non hanno mai nemmeno giocato al primo Knack, scoraggiati dalle tante critiche mosse a suo tempo dalla stampa di settore e dal pubblico. Se mettiamo però da parte l’idea di esclusiva di lancio non entusiasmante, forse potremmo rilevare che quello che in tanti hanno giudicato come un gioco di basso livello era tuttavia un platform più che godibile e anche con degli ottimi spunti di gameplay, sebbene non approfonditi a dovere.
Come il suo predecessore, anche Knack II è stato scritto e diretto niente meno che da Mark Cerny, il padre di PlayStation 4, e sviluppato da Sony Japan Studios in esclusiva per questa console, ovviamente. Disponibile sul territorio europeo dal 6 settembre 2017, questo sequel ripropone la formula da action-platform già nota, arricchendola e perfezionandola in seguito alle critiche ricevute. Riuscirà a rimediare agli errori del passato? Per scoprirlo non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione!
Per chi non avesse giocato al primo titolo, vi basti sapere che la trama ruota attorno ad antiche reliquie provenienti da una civiltà perduta, studiando le quali il Dottor Vargas, uno scienziato, è riuscito a trovare un modo per unirle insieme e dar loro una coscienza propria. Il risultato di questi esperimenti è una creatura dai poteri misteriosi, in grado di cambiare dimensioni assorbendo le reliquie: Knack, appunto. L’umanità però è in pericolo a causa della minaccia di un esercito di goblin rinati e toccherà a noi proteggerla, fin quando non diventerà chiaro che un ulteriore pericolo è in arrivo proprio della comunità terrestre.
Il nostro singolare protagonista, aiutato dal suo amico Lucas, riuscirà a salvare il pianeta ma la pace, si sa, non dura per sempre. In Knack II la minaccia dei goblin ritorna e stavolta dovremo vedercela anche con dei malefici robot, le cui intenzioni si riveleranno ben più complesse di quanto non possa sembrare all’inizio della vicenda. Vien da sé che in questo titolo, così come nel primo capitolo, la trama non presenta una sceneggiatura profonda né una caratterizzazione dei personaggi tale da poterne analizzare particolari sfumature, ma offre una cornice funzionale a far proseguire il giocatore in tutti i 15 capitoli di gioco. Tuttavia è giusto specificare che questa volta la trama nel suo complesso appare meno telefonata e banale, di più ampio respiro rispetto al primo Knack, pur rimanendo evidentemente rivolta ad un target piuttosto giovane.
Passiamo dunque a parlare del gameplay, che rappresenta di gran lunga la parte più densa ed interessante di questa produzione. Qui, nello specifico, erano state mosse tantissime critiche vista l’estrema linearità dei livelli, oltre alla facilità disarmante e al combat system quasi monotasto. Gli sviluppatori hanno fatto tesoro di queste critiche e Knack II offre una solidissima struttura da action-platform con anche un buon grado di sfida. Per completare tutti i quindici capitoli ci vorranno circa 10 ore scarse in cui il giocatore si ritroverà in una varietà enorme di location, da quelle urbane a giungle o territori ghiacciati e vulcanici.
Il level design è meno lineare e più ricercato del precedente capitolo, e offre anche qualche enigma ambientale davvero interessante, bisognerà lavorare di ingegno per aprire alcuni passaggi segreti e sfruttare l’interazione ambientale con le reliquie o l’elettricità per attivare strutture o ascensori. La dinamica dell’assorbimento delle reliquie con le quali il nostro piccolo protagonista può ingigantirsi al punto da massacrare di botte dei robot giganti è rimasta invariata e continua ad essere, come già in Knack, estremamente funzionale e divertente in termini di giocabilità.
Le modifiche più sensibili si avvertono per quanto concerne il sistema di combattimento: i nemici presentano una buona varietà di attacchi che potremo schivare o parare/respingere a seconda dei casi, Knack ha però un numero decisamente superiore di mosse e varietà di approccio al combattimento, nota decisamente positiva che rappresenta un notevole salto qualitativo per l’esperienza di gioco. Alcuni scontri risultano anche piuttosto impegnativi, la difficoltà è però attutita da una rigenerazione automatica della salute, con le reliquie perse che si riuniscono al buffo essere in maniera automatica dopo un breve lasso di tempo.
Vero fiore all’occhiello di Knack II, che caratterizza il titolo come uno dei migliori giochi per coppie o per famiglie che vogliono semplicemente divertirsi un po’ insieme giocando alla vecchia maniera (ovvero in multiplayer locale), è appunto la modalità cooperativa. Grazie a questa dinamica quando si gioca in due sulla stessa PlayStation 4 si attivano tutta una serie di interazione tra i due Knack a schermo, con attacchi combinati e mosse da eseguire in contemporanea che arricchiscono notevolmente l’offerta del gameplay. Se uno dei due si dovesse trovare indietro inoltre è presente una sorta di “teletrasporto” che lo conduce nella posizione del giocatore che è avanzato maggiormente nel livello.
Infine non si può sottacere che Knack II sia, al netto di tutto, uno dei titoli che sfrutta ogni potenzialità tecnica offerta da PlayStation 4 Pro. Lo stile artistico del gioco riprende senza grandi modifiche quello del precedente capitolo, proponendosi molto colorato e vivace, con contrasti che accentuano la tridimensionalità dei personaggi anche nelle fasi simil 2.5D.
La svolta tecnica sta nel poter scegliere se giocare a 60fps granitici con una risoluzione di 1080p, oppure prediligere quest’ultima che arriverà fino a 3200×1800 con il checkerboard rendering e senza comunque mai scendere sotto i 30fps. Questo ovviamente ha senso se possedete una tv con pannello 4K e PlayStation 4 Pro. Su PlayStation 4 standard invece si ha di base la risoluzione a 1080p con franerete variabile, ma superiore a 30fps.
Per chi volesse approfondire, di seguito la comparazione grafica di Digital Foundry:
Tirando le somme Knack II rappresenta un netto passo in avanti rispetto al predecessore e Japan Studios ha dimostrato di aver recepito nel modo giusto i feedback. Manca però quel qualcosa in più che lo renda un action-platform degno delle glorie del passato a cui s’ispira, probabilmente non guasterebbe una trama più avvincente e dei personaggi più profondi, su cui comunque in questo sequel sono stati fatti notevoli passi in avanti.
Visto però il prezzo budget non possiamo non consigliarlo a chiunque cerchi un platform leggero e divertente.
- Gameplay migliorato e più vario
- Graficamente top su PlayStation 4 Pro
- Co-op ben implementata
- Trama ancora di contorno
- Target decisamente giovane