Ritornano tutto il divertimento e l’adrenalina che hanno reso famoso il porcospino blu di casa SEGA in Sonic Mania, un titolo tutto nuovo che però si ispira al passato.
Non esiste appassionato di videogiochi che si rispetti che non conosca, anche solo per fama, Sonic. Quella del porcospino blu è un’eco che si riverbera nel mondo dei videogames dai tempi della prima console war, quella tra il colosso Nintendo e l’audace SEGA. A quei tempi Sony produceva ancora Walkman e Microsoft stava per lanciare Windows NT, c’era un panorama piuttosto diverso da quello che vediamo oggi e l’industria videoludica viveva la sua prima grande epoca d’oro grazie alle console casalinghe.
In una SEGA fortemente divisa per visione societaria tra Giappone e Stati Uniti, per far sì cementificò l’idea che ci fosse bisogno di una mascotte forte. Quella mascotte arrivò nel 1991 quando Naoto Ōshima, Hirokazu Yasuhara e Yuji Naka crearono e svilupparono Sonic the Hedgehog conferendogli un’immagine fresca e innovativa che contrastasse quella del Super Mario di Nintendo. Il successo per il porcospino blu e le sue velocissime avventure non tardò ad arrivare ed è anche per merito suo che con il Sega Mega Drive la società riuscì per la prima volta a scalfire lo strapotere della grande N. Proprio su Mega Drive arrivarono i primi giochi dedicati a Sonic a cui questo Sonic Mania si ispira riproponendo anche alcuni dei livelli più iconici del passato, rivisitati però in chiave moderna e con diverse aggiunte.
Sonic Mania è stato sviluppato da Headcannon e PagodaWest Games e pubblicato da SEGA il 15 agosto 2017 in multipiattaforma. La versione da noi testata per la recensione è quella per Nintendo Switch, vi ricordiamo che il titolo è già disponibile anche per Xbox One e PlayStation 4 e arriverà in breve anche su PC Windows.
Sonic Mania è un tributo al glorioso passato del porcospino blu, ma anche un nuovo punto di partenza nitido e davvero ben riuscito, dopo anni di titoli più o meno deludenti. Tornare sui propri passi è sempre una buona strategia per rimediare agli errori del resto, no? Così una volta avviato il gioco ci si ritrova in una manciata di secondi catapultati nel 1991 tanto per i suoni quanto per i colori a schermo, il senso di déjà-vu però si attenuerà quando, pad alla mano, capiamo l’intelligente lavoro svolto su questo titolo.
Il primo livello è l’iconico Green Hill Zone, eppure non lo è. Dopo aver selezionato se usare Sonic, Tails o Knuckles (ciascuno ha diverse caratteristiche che in termini di gameplay si declinano nel poter o meno raggiungere determinate aree dei livelli, o raggiungerle in modo più semplice magari) ci ritroveremo in quel livello che appare (quasi) come in passato: lo stile di gioco è davvero rimasto quello dei tempi del Mega Drive per cui dovrete correre per completare gli schemi nel minor tempo possibile, raccogliere tutti gli anelli dorati e, negli appositi livelli bonus, gli immancabili sette Smeraldi del Caos.
La partita si svolge attraverso un totale di dodici zone che seguono la classica suddivisione tra primo e secondo atto del livello, tra questi troviamo otto livelli presi dai tre originali titoli di Sonic per Mega Drive (rivisitati però completamente tanto nel level design quanto nella collocazione dei power up) oltre a quattro nuovi livelli inediti creati da Whitehead e dal suo team. Il level design dell’intero gioco è stato pensato per offrire un’esperienza estremamente dinamica e con un discreto livello di sfida, anche e soprattutto vista la verticalità dei livelli molto più accentuata che in passato.
Le diverse abilità dei nostri protagonisti offrono però, come si diceva sopra, diversi approcci ai vari livelli permettendoci ci variare e, talvolta, velocizzare ulteriormente i nostri percorsi. Un ottimo lavoro è stato svolto anche per quanto concerne le sfide dei boss che risultano citazionistiche quanto basta, e con un livello di difficoltà ben calibrato. Sebbene ora come allora Sonic risulti ad una prima occhiata molto più frenetico e complesso come platform rispetto a un classico Super Mario, la curva d’apprendimento delle meccaniche è davvero veloce e l’esperienza si classifica come accessibile anche ai giocatori meno avvezzi.
Se si sceglie la coppia Sonic/Tails nella Modalità Mania è anche possibile affrontare i livelli in cooperativa, sebbene la telecamera resti ovviamente incollata a Sonic. Nel titolo sono poi presenti anche stage bonus come Blue Spheres in cui bisognerà condurre il personaggio che selezionerete attraverso una serie di sfere blu per completare il livello (si tratta però di una bella sfida dal momento che una volta toccate, le sfere blu diventano rosse, e se toccate ancora il livello bonus termina immediatamente.)
C’è poi la modalità Time Attack in cui mettersi alla prova e dimostrare di essere in grado di portare a termine i livelli nel minor tempo possibile, con la possibilità di competere con altri giocatori registrando i tempi migliori nelle classifiche mondiali online, e la Modalità Competizione in cui ci si potrà sfidare in una gara di velocità locale con split-screen. In tal senso bisogna fare una menzione d’onore a Nintendo Switch che, per sua natura, va forse a classificarsi come la piattaforma più indicata su cui giocare a questo titolo sia per quanto concerne il multiplayer locale, che per il fattore portatilità.
Per finire qualche parola sul comparto tecnico volutamente retro che riesce perfettamente nel suo intento di catapultare di nuovo all’inizio degli anni ’90 i vecchi fan del porcospino blu di casa SEGA sia per il comparto grafico che per il comparto sonoro. In effetti, per quanto il gioco sia un ottimo punto di partenza per tornare alle origini del brand, innovando quel che basta in termini di gameplay e level design, appare chiaro che il target di questa produzione sia un pubblico abbastanza cresciuto e nostalgico della SEGA che fu. Visto però il prezzo di soli 19,99€ al lancio grazie alla scelta di distribuire il gioco solo in digital, mi sento di consigliarlo tranquillamente a chiunque voglia sperimentare tutta la velocità e l’adrenalina di Sonic!