Nella live di presentazione di F8, l’annuale conferenza di Facebook dedicata agli sviluppatori, Mark Zuckerberg ha avuto un solo grande focus: la realtà aumentata.
Certo, Mark è partito con un pò di battute sull’uscita in contemporanea con “l’altro F8, il film di macchine” e con un brevissimo accenno al fatto che si punterà su Facebook sempre più alla “creazione di community“, ma poi il focus è stato uno e uno soltanto: la Realtà Aumentata (AR).
Vi consiglio di guardarvi il video della presentazione, è molto breve:
Live at F8!
Posted by Mark Zuckerberg on Tuesday, April 18, 2017
Zuck che parla di AR è la conferma di quanto pensavo: l’AR è il vero futuro e Facebook la sta per abbracciare, così come Apple e gli altri. E ora è anche evidente a tutti perché Palmer Luckey se ne sia andato / sia stato cacciato e come Oculus, così come tutto il mercato VR, stiano sfumando nell’oblio.
HTC è ormai “andata” (dov’è il nuovo Vive? Ecco, appunto), Oculus farà altro probabilmente (ok arriverà più avanti un prodotto “social VR”… LOL) e Sony ancora resiste grazie alla verticalità del gaming che per lei evidentemente per ora basta.
La verità è che i visori VR costano troppo, sono scomodi e non si coniugano minimamente con il nuovo stile di vita mobile imposto dagli smartphone.
La AR invece si va ad incastrare perfettamente: non servono nuovi strani device, non ti devi isolare dal mondo collegato ad un costoso PC e puoi usarla per mille usi diversi e non solo per il gaming. Perfino la VR Mobile di Samsung (che costa poco ed è appunto mobile) non è riuscita a sfondare davvero e frega ben poco al mercato generalista.
VR is dead, AR is coming.
E Apple a settembre mostrerà a tutti esattamente come.
Questo filmatino fatto al volo da Facebook per F8 è evidentemente un modo di cercare di anticipare tutti senza avere nulla di realmente concreto in mano: “servirà ancora tempo” ha detto Zuck. L’unica cosa “in beta da oggi” sono le faccine AR acquisite insieme a MSQRD un anno fa.
Come dire… ci siamo svegliati tardi e abbiamo buttato miliardi in quella cazzo di Oculus, ma ora ho cacciato Cicciobello e ho fatto fare questo filmato per mostrarvi che siamo tornati a ragionare.
Persino Samsung, non esattamente famosa per la sua lungimiranza, è riuscita ad infilare le faccine nell’app della camera del suo S8, tanto per dire quanto l’argomento AR sia l’attualità condivisa da tutte (o quasi) le over the top tecnologiche attualmente.
Apple arriverà con un prodotto nuovo dedicato (il nuovo iPhone) e, soprattutto, con il software giusto e funzionante, frutto di anni di acquisizioni e ricerca interna.
Qua potete leggere un mio pezzo a tal proposito:
L’altro player importante nel campo, il primo ad uscire allo scoperto già anni fa, è Microsoft che sta appunto da anni lavorando al suo personale visore per AR, quell’Hololens che rimane solo fuffa per ora, ma che ha mostrato per primo cosa si possa fare.
Ma Microsoft ha questo vizio, come altri, di mostrare semplicemente quello a cui sta lavorando anche quando non è per niente concreto, commercializzabile o davvero funzionante. In questo caso Hololens è anche fuori target, perché non mobile e perché un visore da indossare oggi non è quello che serve: troppo e inutilmente invasivo quando, come abbiamo appena visto anche nella presentazione di Facebook, basta una camera, basta uno smartphone, non serve hardware complicato e costoso per la AR.
E Google che fa? Beh c’è Project Tango che è particolarmente interessante e non ho alcun dubbio che sentiremo parlare tantissimo di AR mobile al prossimo Google I/O di metà maggio. Per ora abbiamo visto ben poco e, soprattutto, abbiamo visto solo hardware, ma praticamente niente di software se non qualche applicazione base per la tecnologia. Quello che manca è capire come Tango può essere davvero utile nell’uso di tutti i giorni di uno smartphone equipaggiato con le camere necessarie a farlo funzionare.
Un altro articolo in cui parlo di questo e che vi invito a leggere:
Apple in questo invece è molto più concreta. Non ci mostra i propri prototipi per fare la figa inutilmente, ma arriva direttamente sul mercato quando già altri hanno magari iniziato a fare qualcosa e, soprattutto, arriva con un prodotto integrato, facile da usare, funzionante e davvero utile, dove hardware e software lavorano insieme per arrivare ad un risultato davvero concreto. Non sempre eh, ma solitamente è così, ammettiamolo.
Insomma, non resta che aspettare l’autunno per vedere se anche questa volta Apple tirerà fuori il classico coniglio mentre gli altri stanno ancora giocando con il cappello per capire come si apre.