Digimon World: Next Order è arrivato anche in occidente nella sua versione per PlayStation 4, ecco la nostra recensione.
Bandai Namco Entertainment porta in occidente il nuovo Digimon World: Next Order, titolo che omaggia uno dei giochi più apprezzati di sempre del franchise, il primo Digimon World uscito per l’originale PlayStation nel lontano 1999. Certo i tempi sono cambiati, e ciò che al tempo rendeva il titolo di Bandai più maturo rispetto all’esperienza del colosso Pokémon, deve affrontare oggi nuove sfide per conquistare un nuovo pubblico.
Il successo di Digimon World era legato appunto alle dinamiche di gioco più complesse di quanto non si potesse trovare in altri titoli del genere, alla mescolanza di elementi da JRPG con le originali meccaniche dei Digimon Virtual Pet, ma anche e soprattutto al successo di pubblico riscontrato dalla serie animata con i suoi iconici protagonisti, digitali e non.
Ripescando a piene mani dall’eredità di quel titolo, Digimon World: Next Order ci porta in un sistema open world con oltre 200 diversi Digimon. Sarà riuscito a a superare il mediocre Digimon Story: Cyber Sleuth e riportare il brand alle antiche glorie? Per scoprirlo non vi resta che proseguire nella lettura della nostra recensione!
Pubblicato da Bandai Namco e sviluppato da B.B. Studio, Digimon World: Next Order è arrivato in occidente nella sua versione PlayStation 4 (uscita ufficialmente il 27 gennaio 2017) da noi testata per la recensione su un sistema PlayStation 4 Pro. Il titolo in Giappone è uscito originariamente anche per PlayStation Vita.
La storia di Digimon World: Next Order si focalizza sulle vicende di due personaggi tra cui il giocatore potrà scegliere a inizio partita. Si tratta dei vecchi protagonisti, un ragazzo di nome Takuto e una ragazza di nome Shiki, due liceali giapponesi ora alle prese con le classiche faccende dal sapore adolescenziale. Una volta selezionato uno di loro, saremo catapultati a Digiworld in una sezione di dati oscura con un temibile Machinedramon pronto ad attaccarci.
A salvarci dalle grinfie del malvagio Digimon di livello mega interverranno WarGreymon e Metal Garurumon, che con tanto di digifusione in Omegamon ci illustreranno con un rapido tutorial il funzionamento del combat system.
Niente di estremamente complesso, anzi a dirla tutta l’intervento del giocatore nei combattimenti è minimo.
Siamo quasi di supporto alle azioni dei Digimon, che potremo incoraggiare durante lo scontro premendo semplicemente il tasto “X”. Molto interessante il poterne controllare due alla volta selezionando i comandi da impartire con un apposito menù per entrambi premendo “L1” e “R1”.
Superato il tutorial, ci ritroveremo nella città di Floatia al cospetto di un’altra vecchia conoscenza del primo Digimon World, il saggio e barbuto Jijimon. Egli ci spiegherà che ci troviamo lì perché Floatia, ma in generale Digiworld, è in serio pericolo a causa di un guasto che ha permesso al programma virus cerebrale di manomettere alcuni Digimon e renderli minacciosi e violenti, proprio come il Machinedramon con cui abbiamo avuto a che fare qualche minuto prima. Prima di poter tornare nel nostro mondo, dunque, Jijimon ci chiede di aiutarlo a riportare la tranquillità a Digiworld e di reclutare nuovi Digimon per ripopolare Floatia.
Nel corso della storia, che si articola in cinque capitoli di gioco, Takuto e Shiki incontrano altri personaggi umani tra cui Kouta Hirose col suo Guilmon e Himari Ōbuchi con il suo Salamon soprannominato Rikka, oltre a tantissimi Digimon per la gioia di tutti i nostalgici.
La trama è molto lineare e non presenta colpi di scena o una narrazione particolarmente ispirata. La nostra versione presenta ad ogni modo un audio inglese in cui ogni parola viene scandita con estrema (forse anche troppa) chiarezza e i sottotitoli in italiano, così come i menù e l’interfaccia di gioco. Questo forse proprio per rendere l’esperienza fruibile tanto ai vecchi fan, quanto anche ai più giovani. L’aspetto principe di questo Digimon World, come del primo, è però il gameplay.
Un gameplay molto particolare, che se da un lato ricalca fedelmente i punti di forza del primo capitolo dall’altro si dimentica che sono passati quasi vent’anni dalla sua uscita e un sistema così statico e ripetitivo potrebbe non essere gradito ai più. La struttura di base è quella di un JRPG Open World, con una mappa di gioco piuttosto grande da esplorare. Con la città di Floatia che fungerà da hub per le varie missioni, il giocatore sarà chiamato letteralmente ad allevare e allenare i propri Digimon.
L’allenamento si svolge in modo abbastanza rapido presso le palestre e ci permette di far aumentare le statistiche dei nostri compagni digitali, per quanto rapido però il processo di training va ripetuto un numero considerevole di volte e alla lunga risulta noioso e ripetitivo anche per i fan più accaniti. La barra della fatica dei Digimon sarà uno dei valori a cui fare più attenzione, bisognerà farli riposare quando sono stanchi, mangiare quando sono affamati e persino fare i propri bisogni quando la natura chiama.
Per quanto il giocatore potrà diventare un esperto allevatore, vedrà inevitabilmente i propri Digimon morire alla conclusione dei loro cicli vitali, allungabili attraverso le Digievoluzioni. Oltre alle fasi più esplorative e gestionali però, il titolo si compone anche di scontri, come detto sopra. Questi restano sempre estremamente semplici e pilotati, con il protagonista che resta fuori dall’area di scontro in cui interagiscono i Digimon.
Digimon World: Next Order dunque non brilla particolarmente né per la sua trama né per il suo gameplay, pur attestandosi ad un livello sufficiente per ciò che ci si aspetta da un gioco con questo target. Dal punto di vista tecnico però la sua natura di cross platform con PSVita lo porta a compromessi qualitativi notevoli, difficili da digerire.
La colonna sonora, tanto per iniziare, non brilla assolutamente e anzi risulta frustrante per certi aspetti quando in lunghe fasi di gioco nella città di Floatia siamo costretti a riascoltare le stesse tracce praticamente in loop. E il framerate granitico a 60fps anche nelle fasi con più cose a schermo non basta da solo a salvare un comparto tecnico estremamente povero. Sebbene richiami lo stile delle serie animate e da un punto di vista più artistico e cromatico risulti anche molto piacevole ed ispirato, il dettaglio generale è talmente basso da ricordare giochi dell’era PlayStation 2. Sicuramente apprezzabile il lavoro di adattamento dalla versione PSVita a quella PlayStation 4, con maggiori dettagli e nitidezza, ma i problemi sono a monte e non basta una buona pulizia per nascondere il fatto che Digimon World: Next Order sia prima di tutto un gioco pensato per PlayStation Vita.
In definitiva, Digimon World: Next Order è sicuramente un lavoro apprezzabilissimo da tutti i fan storici del primo Digimon World come delle serie animate, ma difficilmente potrà fare breccia nel cuore di nuovi giocatori a causa delle sue dinamiche lente, ripetitive e legnose. Il comparto tecnico poi soffre di problemi troppo grandi per essere giustificati con la natura cross-platform, parliamo addirittura di muri invisibili in un wannabe Open World.
Forse il vero riscatto del franchise Digimon arriverà quando gli sviluppatori inizieranno ad osare, distanziandosi dallo standard PlayStation Vita che non funziona fuori dal Giappone e rendendo più dinamica e fruibile una avventura a Digiworld. Fino ad allora, sconsigliato a chi non sia realmente appassionato del mondo dei mostriciattoli digitali.