La fine dell’anno incombe. E come sempre collima con le consuete classifiche sul meglio del meglio uscito nel corso dell’anno in questione. Tocca fare i conti e la cosa mi mette un disagio addosso che non avete idea. Perché è un accollo, e Zerocalcare mi ha convinto a temere questa cosa.
Per me non è mai facile, un po’ perché sono un indeciso cronico e un po’ perché non sono così arrogante da presumere che il mio gusto superi convenzioni, opinioni di massa e fattori tecnici.
E poi diciamocelo, in questi anni noi appassionati di fumetti stiamo parecchio bene. Ci siamo abituati ad alti livelli di qualità e molte opere (in primis le graphic novels) sono ormai sdoganate anche nei confronti del grande pubblico e quindi 10 posizioni sono poche, troppo stringenti.
Quindi questa classifica che leggete è la mia classifica, fatta di emozioni, fatta di WOW giganteschi e qualche singhiozzo, fatta di decine e decine di letture, ma anche di (certamente) sicure mancanze.
C’è molta Italia dentro perché mi è sembrato un gran bell’anno per il Bel Paese e perché sento il dovere di far conoscere quanto bravi siamo in questo campo. Quindi ripeto, ho premuto il tasto play e ho lasciato che la mia mente vagasse libera alla ricerca di quei fotogrammi incisi in modo indelebile tra i ricordi di questo 2016.
E ragazzi, il bilancio finale è davvero positivo. Buona lettura, amici miei, Vi auguro un meraviglioso anno nuovo, che possa essere ricco di grandi soddisfazioni, un saluto dal Vostro Zeth Castle.
Un enorme ringraziamento al mio fido compare Miguel Velasquez (che vedete con me nelle dirette del giovedì) e il prode Luca “Auza” Campagnaro del popolo libero di Fanacea (www.facebook.com/fanacea), che mi hanno aiutato a diradare le nebbie della mia eterna indecisione!
Kobane Calling
Zerocalcare
(Bao Publishing)
Tutti adoriamo Zerocalcare. In questi anni del suo exploit, abbiamo imparato quasi a considerarlo un amico, uno di noi. Uno che ha le nostre passioni, le nostre paure, i nostri strippi. Un amico, che sentiamo ogni tanto e che ci fa sempre piacere ribeccare per due chiacchiere (senza accolli).
Kobane Calling è importante, un romanzo di viaggio schietto e sincero, un reportage dell’iniziativa di sostegno ai curdi della città di Kobane al confine con la Siria a cui ZC ha partecipato in prima persona.
La lettura di Michele Rech è sempre lucida, divertente, leggera ma non banale. Riesce ad emozionarci con la sua semplicità e davvero merita tutto il successo che sta avendo. Kobane Calling rappresenta sicuramente una delle uscite più importanti (se non la più importante in termini di pure vendite) e proprio perché sento ZC come un “vecchio amico” credo si meriti la prima posizione.
Non so dirvi se è la sua opera migliore (in un modo o nell’altro le amo tutte), molti hanno detto che forse lo è, sta di fatto che raccontare una situazione così spinosa come il conflitto al confine tra Turchia-Iraq-Siria, in una maniera così naturale è una caratteristica di pochissimi. Vai Calcà, portaci ancora più in alto. Rebibbia Regna!
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Fight Club 2
Chuck Palahniuk, Cameron Stewart
(Bao Publishing)
Il ritorno di Palahniuk ha davvero dell’incredibile. Questo fumetto ha un’importanza notevole e non solo mediaticamente o per la qualità della storia, ma proprio perché mettere mano ad un capolavoro generazionale come Fight Club non era certo facile (e forse nemmeno consigliabile).
E invece Chuck ci è riuscito, facendosi accompagnare da due mostri come Cameron Stewart e il copertinista David Mack: ci svela la vera natura di Tyler Durden, ci ricatapulta nel mondo ossessivo e opprimente che ci aveva già presentato col primo romanzo, eleva il progetto Mayhem all’ennesima potenza e, alla fine, ci prende tutti pure per il culo.
Sicuramente è una delle migliori uscite dell’anno, anche per la bellissima e curatissima edizione di BAO Publishing, anche perché (true story) ha avvicinato molte persone di certo non avvezze alla nona arte al concept del fumetto e della graphic novel.
Un mio collega che non distingue Spiderman da Tex Willer, mi si è avvicinato con gli occhi raggianti dicendomi: “è uscito il seguito di Fight Club! E’ uscito, ed è un fumetto! Lo vado a comprare!”. Beh questo signori si chiama One Shot, One Kill.
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La Terra dei Figli
Gipi
(Coconino)
Gipi, cosa hai fatto? Mio dio. La Terra dei Figli è il racconto del passaggio di testimone tra adulti e ragazzi (i figli appunto), in un mondo dove tutto è tornato all’origine primitiva. Il passaggio nel diventare adulti, in un mondo che ha perso ogni consuetudine e ha soprattutto perso la capacità di leggere.
I pochi “lettori” sono quasi degli sciamani, possessori di un’oscura conoscenza che li eleva al di sopra degli animali. Gipi, in un fiume di inchiostro nero e lande desolatamente poetiche di bianco, ci mostra un affresco incredibilmente verosimile, alternando momenti di incredibile dolcezza a brutalità e barbarie. Ogni gesto, anche il più semplice, compiuto dai vari protagonisti è di una profondità spiazzante.
Si parla di paternità, di retaggio culturale, del mondo che l’umanità rischia di consegnare alle future generazioni, dell’importanza del proprio passato e di quanto questo ci permetta di capire dove stiamo andando. Una meraviglia. Anche quando non ci sono i balloon. Anche quando ci troviamo a leggere un libro, attraverso gli occhi di chi non sa leggere. Grazie Gipi!
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Visione: un po’ peggio di un uomo
Tom King, Gabriel Hernandez Walta
(Marvel – Panini)
Marvel non è solamente dubbi restart, improbabili crossover e personaggi iconografici che improvvisamente cambiano sesso. Battute a parte, la Casa Delle Idee in questo 2016 ha pubblicato degli story ark davvero eccellenti e Tom King, con il suo nuovo Visione, spacca tutte le regole e ci porta una sorta di psico-dramma mischiato ad elementi da sit comedy.
Non ci sono scontri leggendari e interi mondi da salvare in questo fumetto. Visione vuole una famiglia da sempre? Bene diamogliela, facciamolo vivere con essa nel nostro quartiere e vediamo che succede.
Dramma razziale ed esistenziale con il più improbabile dei protagonisti! Si, ci siamo, decisamente. Vai così Marvel, aria nuova finalmente!
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Suiciders Vol. 1
Lee Bermejo
(RW Lion)
Adoro Lee Bermejo. L’ho conosciuto tardi, sulle pagine della graphic novel “Joker” e da li mi ha conquistato. L’iper realismo delle sue tavole mi emoziona e quando ho saputo di Suiciders (in cui scrive e disegna e chissà che altro ancora) sono corso subito a comprarlo.
Siamo a Los Angeles, dopo il temuto Big One, in un futuro che – come spesso accade – non è per niente benaugurante. La morte è uno show che distrae, in parte, dai problemi sociali ormai irrecuperabili. I protagonisti massici, impegnati nei combattimenti all’interno dell’arena, sono chiamati a difendere qualcosa che a volte comprendiamo e a volte ci è misterioso, e nello sfondo la tematica dell’emigrazione, dell’emarginazione, della fratturazione degli strati sociali. Mio dio quanto è potente. Quanto si riesce a comprendere di un uomo dai silenzi e dagli occhi?
Scopritelo sulle sconvolgenti tavole di Lee Bermejo.
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Dylan Dog: Dopo un Lungo Silenzio
Tiziano Sclavi, Giampiero Casertano
(Sergio Bonelli Editore)
Dylan Dog: Mater Dolorosa
Roberto Recchioni, Gigi Cavenago, Angelo Stano
(Sergio Bonelli Editore)
Non ho saputo scegliere e quindi li ho messi entrambi. Il caro vecchio Dylan, per molti un compagno di lunga data, per altri un’icona da riscoprire. E nel 2016 due storie di questo calibro.
La prima segna un’importante evento storico, il ritorno del papà di Dylan: Tiziano Sclavi “dopo un lungo silenzio” durato 9 anni ci offre una storia forte ed emozionante, che segna indissolubilmente una sorta di saluto a tutti i lettori sigillato in una copertina totalmente bianca che sancisce la fine di un’era legata alle copertine firmate dalla mano storica di Angelo Stano.
E attraverso i disegni di Giampiero Casertano vediamo un Dylan che torna a bere, ricollegandosi al suo passato. Magari non la migliore storia dell’indagatore dell’incubo, ma di certo una delle più importanti dell’anno per il significato storico.
L’altra, grazie allo straordinario talento di Roberto Recchioni, è di una potenza davvero rara da trovare. Il fumetto uscito per il trentennale di Dylan Dog è un vero passaggio di testimone tra una cosiddetta vecchia generazione e quella nuova, diciamo più “seriale”.
Collegato idealmente a Mater Morbi e ad altre importanti storie del passato, questo fumetto ci presenta un Dylan sofferente, ancorato al passato ma proiettato al futuro. Aggiungiamo poi che Bonelli in un albo interamente a colori e autografato dal genio illustrativo di Gigi Cavenago consegna al lettore, anche quello non abituale, anche a quello che storce il naso di fronte al “nuovo ciclo” dell’indagatore dell’incubo, un’opera che poteva stare in piedi probabilmente anche da sola. Ottimo, davvero.
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Pantera Nera: Una nazione ai nostri piedi
Ta-Neishi Coates
(Marvel – Panini)
Non ho amato il Black Panther cinematografico. Ma non avendo amato (per niente) tutta la pellicola probabilmente il mio giudizio vale quanto il 2 di Bastoni se sul tavolo ci stanno le Coppe. Ma qui ragazzi, Sua Maestà T’Challa, del Regno del Wakanda, ha tutto un altro sapore.
Hanno dovuto coinvolgere Coates (conosciutissimo negli States per le importanti – quando addirittura scomode – posizioni sociali) per ridare onore al nostro regale africano, alle prese con una crisi interna di proporzioni mai viste tra echi di un ritorno alle origini (fondamentalismo), situazioni da thriller fantapolitici e sommosse femministe.
C’è l’Africa qui dentro, ma c’è molto di più. Un uomo che deve decidere se essere prima un Re o un supereroe, il tutto illustrato in maniera davvero eccelsa. Se questo è il nuovo All New – All Different World di Marvel, ci siamo alla stragrande.
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Blue
Angela Vianello
(Shockdom)
Quando conosci di persona Angela, vedi la sua semplicità e simpatia, fatichi a credere che ci sia lei dietro ad un’opera come Blue. Visivamente questo fumetto è uno dei momenti più alti raggiunti quest’anno in Italia, difficile trovare paragoni.
Ogni tavola esplode e ti arriva in faccia, come una sorta di realtà virtuale, in un perfetto crossover all’aroma di Sol Levante. La storia di Aqua è forte, adulta. Mostra il suo cambiamento adolescenziale sotto una prospettiva che non è scontato considerare. Pensieri puri, innocenti e problemi giganteschi, ed un motore che fa accelerare la storia pagina dopo pagina.
La migliore uscita di Shockdom del 2016, in un’edizione davvero di pregio per formato e qualità. Da avere. Brava Angie!
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Moon Knight: Lunatico
Jeff Lemire, Greg Smallwood
(Marvel – Panini)
Abbiamo un nuovo Marc Spector a New York. O meglio è sempre il solito Moon Knight, con tutti i suoi super poteri paranormali (e i suoi problemi), ma la verità è che forse il nostro è stato solamente un viaggio nella mente di Marc e che quindi nulla sia mai successo veramente. Tutto riparte da un manicomio. Tutte le certezze vengono messe in discussione. Tutto si può creare.
Ah, se tutti i restart fossero così. Per fortuna Marvel centra l’obiettivo, affidandosi al noto Jeff Lemire, che non contento di bestsellers come Descender, mette in piedi (con un ottimo Greg Smallwood ai disegni) un fumetto che, pur non raggiungendo picchi di originalità ed espedienti narrativi sconvolgenti, risulta dannatamente godibile e coinvolgente. Sicuramente una lettura più semplice rispetto al nuovo ciclo dedicato a Visione, ma funzionante al 100%. Dio, quanto ci vedrei bene una serie tv Netflix…
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Monolith
Roberto Recchioni, Marco Uzzeo, Lorenzo Ceccotti
(Sergio Bonelli Editore)
Inserirlo in questa top list è in parte un errore perché più che un fumetto, Monolith è un film su carta. La capacità grafica di Lorenzo Ceccotti (LRNZ) è decisamente fuori standard, per tecnica, colori, luci e inquadrature, perchè se parliamo di film è questo il termine corretto.
In alcuni momenti, in queste grandi tavole mute, sembra quasi di sentirla, la colonna sonora. Ma cos’è ‘Monolith’? La più potente e sofisticata automobile che possiate immaginare e ovviamente, l’elemento cardine di tutta la storia.
Sandra è una madre soffocata dal marito iperprotettivo (non a torto, scopriremo) che se ne va di casa per una ‘pausa’, portando il figlioletto David con sé a bordo della Super Car del marito, ma come sappiamo, ogni grosso vantaggio tecnologico, in una situazione imprevedibile, può diventare un grosso problema da risolvere.
Cosa dire? La coppia Recchioni-Uzzeo non ha avuto bisogno di supereroi o personaggi di fantasia per raccontarci una storia intensa della quale vogliamo sapere il finale. Perché, non ve l’ho detto, questo è solo il primo tempo.