AIM è il quinto album dell’artista M.I.A. uscito il 9 settembre 2016. Dalla stessa autrice è arrivata la dichiarazione che questo sarà l’epilogo della sua carriera, complice probabilmente il fatto che gli ultimi lavori non sono riusciti a rimarcare il successo dei primi.

Ciononostante, M.I.A. ha dichiarato che secondo lei si tratta del miglior progetto che abbia prodotto.

 

AIM è un lavoro che secondo me è da promuovere per alcuni punti di vista e da bocciare per altri. I testi mantengono di per sè la classica imposizione del rap e dell’hip-hop, presentando tematiche di denuncia molto forti e per questo è da apprezzare. A volte si ha l’impressione di ascoltare qualcosa che dal gusto estremamente retrò.

D’altro conto, bisogna ammettere che diversi testi mancano di senso, ma soprattutto non hanno consistenza, sembrando una vera accozzaglia di frasi che riescono ad amalgamarsi a fatica.

AIM è un lavoro che secondo me è da promuovere per alcuni punti di vista e da bocciare per altri.

Il comparto musicale se la cava meglio. Anche qui assistiamo a quello che in parte vuole essere innovazione ma anche ricerca delle sonorità tipiche di qualche decade fa.

Mentre i testi sono lavori esclusivi di M.I.A., le basi musicali sono prodotte  collaborazione con diversi artisti famosi (Skrillex per esempio). Il disco inizia con un suono molto, molto, molto ripetitivo ricordando un po’ le basi tipiche degli anni 90. A questo piano piano si sostituiscono sonorità più leggere, che virano verso il pop.

La parte più critica del disco è forse la totale assenza di un vero climax.

 

 

Tutte le tracce iniziano e terminano senza avere un vero e proprio senso di progressione. L’artista probabilmente aveva l’intenzione di darci un’istantanea di un attimo, come uno scorcio di una scena. Il risultato ottenuto però non è così appagante, dando l’impressione che si ripeta una continua cantilena.

AIM è un disco che manca di colpire il bersaglio.

Lungo tutto il lavoro si ha l’impressione che sia ancora una bozza, mancando completamente un vero e proprio riferimento.

M.I.A. probabilmente vedeva il suo percorso musicale come un side-project (è attualmente anche modella e fotografa) e probabilmente se avesse avuto modo di concentrarsi unicamente su quello sarebbe riuscita a produrre qualcosa di veramente valido. Un vero peccato, considerato che c’erano tutti i presupposti per un lavoro con i fiocchi.

 

La traccia che mi  è piaciuta di più: Fly Pirate
La traccia che mi  è piaciuta di meno: Bird Song