Mafia III, titolo che ha ottenuto oltre sessanta riconoscimenti allo scorso E3, è finalmente disponibile. Scopriamo se questo terzo capitolo della serie è stato all’altezza delle aspettative.

La serie Mafia è sicuramente una delle più controverse e divisive soprattutto per i giocatori in riferimento a come debba essere un videogioco. Pionieristica per tantissimi aspetti, con il primo capitolo ha posto l’accento, in tempi non sospetti, sull’importanza di una narrazione di stampo cinematografico anche in medium quale il videogioco.

Aspetti come gli intrecci narrativi e la caratterizzazione dei personaggi hanno reso la serie famosa e continuano ad essere un segno distintivo anche di questo terzo capitolo.

Un terzo capitolo che cerca di migliorare anche le meccaniche open world inaugurate con il secondo ed esaltate negli ultimi anni da titoli quali Grand Theft Auto di Rockstar Games, dei quali non si può fare a meno di sentire l’eco in questo Mafia III. Per certi aspetti in positivo e per altri decisamente in negativo. Il titolo è sviluppato dal team Studio Hangar 13, parte del più noto 2K Games ed è disponibile dal 7 ottobre 2016 per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

La versione da noi testata per effettuare questa recensione è quella PlayStation 4.

 

 

mafia

 

 

Welcome to New Bordeux, baby

 

Mafia III è ambientato a New Bordeux (riproduzione romanzata della città della Louisiana, New Orleans) a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, più precisamente nel 1968. Come si può facilmente intuire, le tematiche proprie del contesto storico e geografico in cui il titolo è ambientato fungono da cornice alla storia narrata.

Discriminazione razziale, negazione dei diritti civili e ghettizzazione erano temi centrali nell’America di quel periodo storico.

Discriminazione razziale, negazione dei diritti civili e ghettizzazione erano temi centrali nell’America di quel periodo storico. La violenza e la brutalità di un periodo realmente consumatosi tra centinaia di vittime a causa delle lotte tra diverse comunità della difficile realtà negli Stati Uniti e della più ancestrale contrapposizione tra l’uomo bianco e l’uomo nero sono la cornice ideale in cui si muovono le vicende del nostro protagonista, Lincoln Clay,  giovane afro-americano che, dopo essere stato abbandonato da sua madre e aver passato l’infanzia in orfranotrofio, entra a far parte della malavita nera del Sud, alle dipendenze di Sammy Robinson. La mafia diventerà l’unica vera famiglia di Lincoln che, di ritorno dal Vietnam, cercherà di saldare i debiti di Sammy e nel fare ciò incorrerà in una serie di eventi che lo porteranno a mettersi contro Salvatore “Sal” Marcano.

Ci hai insegnato a porgere l’altra guancia, a non reagire. Il problema è che non funziona. Non nel mondo reale.

Lincoln Clay

 

Dopo un prologo di fuoco veniamo subito catapultati nell’azione e non possiamo fare a meno di provare empatia per il personaggio di Lincoln e seguire le sue vicende fino alla fine è la spinta più grande che porta a divorare il gioco.

Una trama davvero ben fatta e narrata in maniera magistrale quella di Mafia III, una storia di riscatto che porterà Lincoln Clay contro Sal Marcano e tutta la malavita organizzata italiana di New Bordeux, con l’aiuto di John Donovan, un ex agente dell’FBI che ha prestato servizio in Vietnam con Lincoln, e di altre tre figure fondamentali: Cassandra, Thomas Burke,Vito Scaletta (una vecchia conoscenza per chi avesse giocato il capitolo precedente della serie, di cui era il protagonista).

 

 

mafia

 

 

Gli intrecci con questi personaggi saranno fondamentali non solo per la trama ma anche per il gameplay.

Gli intrecci con questi personaggi saranno fondamentali non solo per la trama ma anche per il gameplay di Mafia III. Portando avanti il rapporto con i tre infatti, che si può articolare tra missioni principali e secondarie, riusciremo ad avere importanti favori o a fare in modo che la polizia chiuda un occhio dove non dovrebbe.

Una dinamica che si declina davvero bene tra narrazione e giocabilità e che rappresenta a conti fatti quanto di più riuscito questo capitolo offra, al netto di una ripetitività a tratti estenuante sia per le missioni principali che, soprattutto, per quelle secondarie. Il titolo infatti, al netto di una trama davvero spettacolare e piena di pathos, offre ben poco in termini più “videoludici”.

La voglia di esplorare ogni angolo della mappa e provare a scoprire tutto ciò che si può fare che contraddistingue l’animo con cui si gioca un Grand Theft Auto non si riscontra in Mafia III, dove tolta la narrazione le missioni sembrano tutte l’una uguale all’altra.

La stessa ambientazione di New Bordeux, estremamente spoglia e poca curata in generale, non invita il giocatore ad una esplorazione più approfondita al di là delle missioni principali e questo, per un titolo con struttura open world, è davvero un peccato visto anche l’enorme potenziale. Ad aggravare maggiormente la situazione c’è una intelligenza artificiale davvero poco curata e dinamica, oltre a un comparto tecnico vittima di una mancata ottimizzazione davvero imperdonabile.

 

 

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Di positivo va detto che Mafia III vanta 30fps granitici quantomeno nella versione da noi testata per PlayStation 4, e in generale un’ottima fluidità anche nelle fasi più concitate. Ciò non basta però a compensare ingenti bug e un dettaglio grafico sporco e grossolano in più di una occasione.

Per un titolo che si propone sul mercato dei tripla A a prezzo pieno non si può e non si deve soprassedere ad una mancata ottimizzazione di questo genere, anche nel caso in cui si vadano a correggere il più degli errori con delle patch (cosa che in effetti si sta verificando anche in questo caso, come successo per altri titoli in passato).

Purtroppo i problemi non si limitano ad una mancata pulizia grafica ma riguardano proprio il codice di gioco che, nella personale esperienza di chi scrive durante le fasi di gioco per la recensione del titolo, ha subito crash per ben tre volte nell’arco di due giorni.

Una nota davvero dolente che, nell’immediato, toglie davvero molto all’esperienza di gioco di questo Mafia III. Esperienza che, qualora lo sviluppatore vada a correggere tutte le varie mancanze di cui sopra mediante patch nel prossimo futuro, resta comunque ottima e di un altissimo livello in termini di coinvolgimento, narrativi, ma anche grafici per quanto concerne le missioni principali e soprattutto sonori vista una soundtrack di prima categoria piena di brani su licenza che vi faranno immergere del tutto nel mood di quel periodo.