Conviene essere onesti? La voce del popolo [1] dice di no. Ma siamo sulla Lega, dobbiamo verificare. Prima di tutto, definiamo “essere onesti”: semplifichiamo assumendo significhi seguire tutte le leggi scritte di una comunità, anche se onestà e legalità sono concetti diversi [2]. Trascuriamo usanze e tradizioni, anche formalizzate [3]. Limitiamoci inoltre alle transazioni economiche, che sono misurabili.
La domanda diventa: quanto conviene seguire le norme legali legate all’economia di una certa comunità? La singola risposta dipende dalla utilità [5] di ciascuno nel seguire le norme o nel rischiare una punizione.
Rovesciando la prospettiva: quanto ci si allontana dall’ottimo paretiano con le norme economiche di una comunità? Per non restare troppo astratti, affrontiamo un caso concreto.
Quanto segue non esisterebbe senza lo stimolo, la collaborazione e le revisioni e gli appunti di @Nicholas. Il (de)merito è soprattutto suo.
La Nutella Proibita
Poniamo che improvvisamente la Nutella diventi illegale. In fin dei conti è una sostanza psicotropa [6a] che usa olio di palma [6b] importato dall’estero, così come le nocciole [6c] e rende obesi grandi e piccini, quindi ci sono motivazioni trasversali per farlo.
Dal punto di vista paretiano si toglie qualcosa sia ai produttori che ai consumatori, quindi ci si allontana dall’ottimo. Si tratta di un costo ideologico, ovvero una scelta che provoca costi fatta senza considerare dati economici.
Si finisce inevitabilmente sotto la linea POM di C.M. Cipolla [7a]. Ci sono miriadi di costi ideologici a cui non si fa caso [7b], ma diciamo che la Comunità (o Stato) giustifichi questo caso con il risparmio sulle spese sanitarie.
Premesse e assunzioni
Dal punto di vista economico la produzione di un bene si può riassumere con le formule, estremamente semplificate:
Costi = Costo Produzione + Costo Vendita + Tasse
Dove il Prezzo è quello al consumatore, che deve essere al massimo pari alla Utilità dello stesso, e il Guadagno è quello netto del produttore per la singola confezione. Per comodità le Tasse sono state unificate togliendole dagli altri termini e la Vendita comprende anche trasporto, stoccaggio, packaging, pubblicità, ecc.
Nel seguito assumeremo i seguenti dati di esempio, dato un periodo arbitrario:
- popolazione di 100 persone;
- guadagno medio per persona di 1.000 lordi nel periodo;
- lavoro sempre disponibile e con la stessa retribuzione (tasso di sostituzione 100%)
- Una vita media per persona di 100 periodi;
- Tasse del 30% su ogni bene o servizio per ogni periodo;
- Dose di Nutella legale con prezzo di 10: 6 di costi, 3 di tasse (30%) e 1 di guadagno;
- Consumo di Nutella legale sul 90% della popolazione (90 persone);
- In media il 10% della popolazione si ammali per l’assunzione prolungata di Nutella;
- Il costo medio delle patologie della Nutella sia 100 a persona per 50 periodi;
- Durante il trattamento delle patologie, le persone non possano assumere Nutella;
- Dopo il bando il 10% della popolazione continui a cercare Nutella illegale;
- In media il 10% di irriducibili sia arrestato per Nutella in ogni periodo;
- L’arresto per Nutella costi N periodi
senza passare dal via esenza guadagnare i 1.000;
Non si può essere sicuri che il 10% di irriducibili crema-dipendenti coincida con il 10% di persone che si ammalerà, quindi nel seguito si faranno delle ipotesi separate per i casi peggiori. Sempre nel seguito i consumatori indicheranno tutta la popolazione interessata alla nutella; gli irriducibili saranno coloro che la comprerebbero anche fosse illegale.
Le ipotesi sopra presentate sono molte, ma delineano una situazione piuttosto semplice. Aggiungendo complessità le cose tendono a peggiorare (entropia docet), quindi si può procedere sapendo che quanto succederebbe in realtà sarebbe con tutta probabilità ben peggio.
Il produttore
Poniamo che il signor Ferrero, preoccupato per il futuro dei suoi familiari, si rada la testa, si procuri un camper e con un giovane e scapestrato assistente decida di continuare a produrre la Nutella illegalmente per gli irriducibili crema-dipendenti: che succederebbe?
La produzione calerebbe da 90 a 10 per periodo: dovrebbe sicuramente rinunciare alle economie di scala [8a] che gli permettevano il prezzo precedente. Inoltre copiando la ricetta qualcuno potrebbe rubargli fette di mercato illegale: le tasse lo garantivano anche da queste evenienze. La Nutella sarebbe comunque una esternalità negativa [8b] per la comunità.
Le Tasse calerebbero molto: i contratti sarebbero tutti in nero, e IVA o accise sarebbero escluse. Si pagherebbero comunque tasse sui materiali e attrezzature acquistati legalmente, ma proprio per questo possiamo trascurarle.
Il Costo di Produzione per unità di peso crescerebbe perchè servirebbero le stesse risorse di prima più altro per depistare le autorità, che per controllare dovrebbero spendere un costo di applicazione, cioè un tipo di costo sociale [9a]. Si ridurrebbe però il costo della manodopera e si potrebbe ulteriormente risparmiare sfruttando qualche categoria debole [9b], oppure sul processo di lavorazione e sui materiali: ad esempio usando margarina scadente, riducendo i rischi che l’olio di palma sollevi sospetti alla dogana.
Il Costo di Vendita diminuirebbe: niente pubblicità, molto meno packaging. Sarebbe meno efficiente nascondere la Nutella in scatole altrui, ma si ridurrebbero i costi di struttura come magazzini, negozi, ecc.[10a]. La minor produzione farebbe calare anche i costi ambientali per la ridotta richiesta di tappi e confezioni singole in plastica [10b].
Anche l’Utilità da raggiungere potrebbe diminuire: la Nutella proibita sarebbe più difficile da procurarsi e più costosa ma proprio per questo diventare uno status symbol ed esperienza trasgressiva preferibile ad altri beni. Fo**i il sistema digerente, mangia Nutella!
Nell’ipotesi estremamente negativa che i costi totali quintuplichino da 6 a 30, Ferrero dovrebbe aumentare il proprio guadagno unitario anche per tener conto del rischio: ad ogni periodo perderebbe il 10% dei clienti. Poniamo che venda inizialmente la Nutella illegale a 50, guadagnando cioè 20 a dose ovvero con un guadagno di 20 x 10 = 200 il primo periodo, poi 180 il secondo, ecc.
Visto che dopo qualche periodo un irriducibile verrebbe liberato, un guadagno medio di 80 o 100 a periodo sarebbe raggiungibile. Assumiamo cioè che Ferrero raggiunga una situazione di equilibrio in cui il futuro dei familiari sia al sicuro, ovvero i guadagni siano simili a quelli precedenti (90 dosi x 1 guadagno unitario = 90 per periodo), anche se con rischi maggiori.
La Comunità
La Comunità emette il bando per risparmiare sulle spese sanitarie. All’origine è:
Tasse: 50 periodi x 90 dosi x 3 tasse unitarie = 13.500
Cioè una perdita di 13.500 – 50.000 = -36.500 su 100 periodi. Spalmati su tutti sono 3,65 a testa a periodo delle tasse di ciascuno, ovvero l’1,22%.
Nei calcoli si considerano 50 periodi di consumo perché i malati non possono accedere alla Nutella ma si ammalano per una (metà) vita di abusi. Le tasse invece si pagano lungo tutta la vita di 100 periodi, se non ci si ammala.
Bandire la Nutella causa una esternalità negativa di:
50 periodi x 10 irriducibili x 50 prezzo unitario = 25.000
A questi vanno aggiunte le mancate tasse, quindi il bilancio diventa:
0 entrate - 13.500 tasse perse - 25.000 esternalità = -38.500
Se siamo stati fortunati e tra gli irriducibili nessuno si ammala , abbiamo comunque peggiorato la situazione. Se siamo stati sfortunati e tutti gli irriducibili si ammalano, arriviamo a
-38.500 - (10 malati * 100 costo/periodo * 50 periodi) = -88.500
Ovvero senza nemmeno contare i costi di applicazione le perdite nel caso migliore non calano, anzi possono arrivare ad aumentare oltre il doppio. Non è una sorpresa: è facile arrivare a proporzioni anche più alte quando si parla di costi ideologici.
Se invece di imporre bandi si riducesse lo zucchero e (tanto per rompere aiutare le aziende locali) si limitasse l’olio di palma e si imponessero nocciole locali il costo salirebbe comunque per l’uso di materiali più costosi e rari: poniamo sia “solo” triplicato, da 6 a 18.
La produzione calerebbe insieme alla domanda sia per il costo superiore che per il gusto diverso, diciamo restino 30 consumatori dei 90 iniziali.
Il costo unitario diventerebbe 30: 18 di costi, 9 di tasse (circa il 30% come sempre) e 3 di guadagno per compensare la perdita (3 x 30 dosi = 90 di guadagno, come prima).
Non ci sarebbero esternalità negative nè costi di applicazione. Rispetto al bilancio iniziale c’è solo da ricalcolare le tasse che entrerebbero:
50 periodi x 30 consumatori x 9 tasse unitarie = 13.500 tasse
Ovvero cambiando la composizione in positivo per la salute pubblica si evitano esternalità negativa e costi di applicazione, e il bilancio sarebbe lo stesso di prima. Questo tra l’altro nel caso peggiore, in cui i malati non calino nonostante i minori clienti e i migliori ingredienti.
Ovviamente i clienti potrebbero scendere ancora di più, ma quasi sicuramente saranno più dei 10 irriducibili visto che sarebbe ancora legale. Se ad esempio fossero 20:
50 periodi x 20 consumatori x 9 tasse unitarie = 9.000 tasse
È comunque un buon risultato: riducendo i consumatori del 78% (da 90 a 20), gli introiti delle tasse calano solo del 30% (da 13.500 a 9.000). Il signor Ferrero vedrebbe calare i suoi guadagni a 3 x 20 = 60 per periodo, che potrebbe o meno essere accettabile.
Si potrebbe anche aggiungere una soda tax [11], aumentando le tasse alla sola Nutella fino al prezzo della merce proibita, mantenendo il mercato di irriducibili nella legalità.
Assumiamo che i clienti diventino 15, ovvero i soliti irriducibili disposti a pagare la merce a quel prezzo più qualche altro vizioso riccone o avventuroso frescone.
Il prezzo unitario diventerebbe cioè 50: 18 di costi, 26 di tasse e 6 di guadagno. Avremmo, sempre a parità del resto:
50 periodi x 15 consumatori x 26 tasse unitarie = 19.500 tasse
Ferrero guadagnerebbe quanto prima (15 x 6 = 90), si ridurrebbe il mercato quasi ai soli irrudicibili, e senza esternalità negative né costi di applicazione lo Stato ridurrebbe la perdita (sempre nel caso peggiore in cui restano tutti i malati) a 50.000 – 19.500 = 30.500, ovvero quasi il 18% in meno.
Complicare con altre ipotesi peggiorerebbe solo le cose, quindi possiamo generalizzare: (a) non conviene bandire la Nutella, ma (b) conviene tassarla a morte con o senza spese sanitarie e / o (c) obbligare Ferrero a produrre con ingredienti migliori. In ogni caso il prezzo aumenta, ci sarebbero meno clienti, statisticamente meno casi di malattia e a seconda dei casi maggiori entrate per le tasse.
Certo, è un compromesso: la Comunità dovrebbe accettare i costi sociali (essenzialmente sanitari) della Nutella libera, anche se ridotti dalle tasse, ma darebbe il massimo possibile alla maggior parte togliendo il minimo possibile alla minor parte. Questo perchè l’ottimo paretiano non è un bene assoluto: prima di tutto perchè bene e male sono categorie morali, non economiche, e in seconda battuta perchè in economia non tutti possono avere tutto per definizione – l’economia è la scienza sociale delle risorse scarse.
I consumatori
I consumatori di Nutella sono potenzialmente il 90% della popolazione: gli irriducibili sono quelli che la compreranno a qualunque prezzo e rischio. Oltre a quello esplicito di acquisto ci saranno anche i costi di applicazione, il rischio di arresto e quelli maggiorati per la salute: tutti costi sociali in più.
Il bando costa almeno 3 di tasse x 90 dosi di Nutella = 270 di tasse perse ogni periodo. Assumendo un tasso di sostituzione del 100%, tutti gli ex dipendenti troveranno un lavoro equivalente. Trascuriamo cioè questo costo sociale, mettendoci però nel caso migliore: la realtà può solo essere peggiore.
Continuando a spalmare la cifra mancante equamente su tutti, in ogni periodo invece di 1.000 x 30% = 300 ognuno pagherà 300 + (270 / 100) = 302,7, cioè lo 0,9% in più solo per la messa al bando: in pratica l’eventuale risparmio di spese sanitarie di 1,22% a testa verrebbe già quasi neutralizzato. Comunque non è detto che ci sarebbe, quindi assumiamo che queste siano tutte tasse in più.
L’irriducibile arrestato nel primo periodo (10% del 10% di irriducibili = 1) avrà quindi un costo sociale diretto di almeno 302,7 per ogni periodo di detenzione, cioè le tasse sul suo lavoro a cui la Comunità rinuncia condannandolo.
Il suo costo sociale va distribuito sul resto della popolazione, quindi le tasse di tutti gli altri diventeranno 302,7 + (302,7 / 99) = 305,75 (circa il 2% totale in più) per N periodi. Cioé il primo condannato spalmerebbe un ulteriore 1% di tasse su tutti finchè non viene liberato.
Riassumendo,
la sola dichiarazione di illegalità della Nutella aumenta le tasse a tutti dello 0,9% per arrivare quasi al 2% al primo arresto, senza contare il costo di applicazione e trascurando altri costi sociali,
in cambio di una riduzione nel caso migliore di un 1,22% delle spese sanitarie.
Nel periodo successivo i 9 irriducibili fortunati subirebbero l’aumento delle tasse come tutti i consumatori, quindi di fatto la dose avrebbe un prezzo di 50 a Ferrero più 5,75 di altre tasse, come costo nascosto [12a]. Inoltre la probabilità di essere presi aumenta con ogni arresto [12b] così come il prezzo totale della dose: al terzo arresto quasi il 20% del costo totale sarebbe a carico anche dei non irriducibili [12c].
Quindi essere onesti oltre che risparmiare rischi a sè fa quindi anche risparmiare tasse a tutti: più disonesti si arrestano e/o più si controlla, più si pagano tasse. In altri termini: controllare l’illegalità costa, quindi essendo disonesti alimentiamo l’illegalità e ci alziamo le tasse da soli per farci controllare. Masochismo applicato, insomma :D
Con i potenziali consumatori tra il 10% e il 90% della popolazione sarebbe sicuramente meno costoso organizzarsi alle elezioni / referendum / whatever, che in alcuni casi potrebbero non aggiungere costi visto che avverrebbero comunque e rendere di nuovo legale (e tra l’altro conveniente) la Nutella.
Conclusioni
Bandire la Nutella alzerebbe le tasse a tutti da subito. Se Ferrero volesse correre il rischio di rompere cattivo (cit.) potrebbe guadagnare anche di più, o comunque raggiungere un equilibrio.
La Comunità ci perderebbe imponendo un costo ideologico. Avrebbe migliori risultati con misure per la salvaguardia dell’economia locale, e ancora migliori curandosi della salute dei cittadini senza bandi. Dovrebbe essere sempre così, you don’t say? Non potrebbe comunque risparmiare sulle spese sanitarie quanto vorrebbe, ma potrebbe arrivare a un ottimo paretiano.
I consumatori pagherebbero comunque le tasse in più come tutti e ne avrebbero altre ad ogni arresto, oltre ad altre tasse che potrebbero essere necessarie per maggiori controlli. A tutti (irriducibili e non) converrebbe non essere disonesti per evitare che le tasse si alzino ancora più che per la semplice applicazione della legge.
La Nutella è comunque un generico bene di largo consumo: gli effetti psicotropi li ha per esempio anche l’alcol, e ci siamo messi nel caso migliore. Quindi si può generalizzare e dire che:
- Un produttore può o meno decidere di agire illegalmente o “furbescamente” sfruttando buchi nella normativa, se vuole correre il rischio. Gli conviene agire legalmente soprattutto per mantenere qualche diritto legale sul bene che vende, quindi ad es. al pusher del parco non interesserà. Alla Comunità invece conviene non rendergli allettante il rischio, cioè legalizzare (e tassare) piuttosto che vietare.
- Ad una Comunità conviene evitare costi ideologici e legalizzare tutto ciò il cui costo sociale è inferiore ai ricavi [13]: negare una attività economica crea esternalità negative e ne alza il prezzo non solo monetario. Questo è ininfluente per chi vuole e può pagarlo, mentre l’applicazione della legge è pagata da tutti. Quindi conviene non legalizzare solo quando tutti pagherebbero senza possibilità di scampo, come nei costi ambientali o un altro
mutuodebito lasciato in eredità ai propri figli. - Ai consumatori conviene essere onesti perchè già alla dichiarazione di un bene illegale pagano delle tasse in più per l’applicazione. Se proprio lo vogliono, conviene anche economicamente che si organizzino per renderlo legale.
Legalizzare vuol dire scrivere nelle leggi, quindi anche e soprattutto limitare, cosa che non succede quando un bene è illegale: chi decide di rischiare ha solo i limiti che si pone da sè. Liberalizzare invece significa togliere dal controllo diretto o indiretto (ma sempre esclusivo, cioè non ci sono attori privati) dello Stato un bene, servizio o merce. Per liberalizzare comunque si deve sempre scrivere una legge, quindi anche in questo caso non vuol dire che ognuno può fare come gli pare :D
Quando lo Stato vende una quota di una sua società a privati, in generale si parla di dismissione.
Fare più controlli è comunque un costo di applicazione, e come provato con altre sostanze psicotrope anche un controllo maniacale non risolve i problemi[14]. Inoltre lo Stato non è Argo dai mille occhi, ha quelli dei cittadini: se questi non segnalano infrazioni vuol dire che considerano il trattamento inadeguato, cioè che la legge che non segue la loro volontà.
Legalizzare da parte dello Stato incentiva i cittadini a scegliere quello che gli interessa, rendendolo più conveniente per tutti (anche ai non consumatori, risparmiando sulle tasse) rispetto all’illegalità. Inoltre distribuisce eventuali costi sociali verso chi ha l’utilità economica della transazione, cioè togliendo il meno possibile a chi non è coinvolto.
Note e collegamenti
[1] la voce del popolo non ha sorgenti nè misure affidabili, dipende dal caso e/o la convenienza di chi la raccoglie. Scientificamente è anedottistica senza alcuna valenza statistica (pardonnez le calembour). Quando si fa l’equivalenza con la “voce di Dio” sarebbe il caso di tenerne conto.
[2] procure che si procurano periti di una specifica parte seguono la legge disonestamente. Si può però anche violare la legge onestamente: i rimborsi benzina fatti a mano per i passaggi auto possono essere disonesti, quelli fatti al cellulare onestissimi ma portano a Uber :D
[3] anche le tradizioni scritte non riportano sempre tutte le misurazioni e/o motivazioni razionali. Comunque in genere le leggi tendono a seguire le usanze, quindi si possono ignorare con un errore minimo per gli scopi dell’articolo.
[4] quattro
[5] l’utilità ha varie definizioni, ma in sintesi è una misura della scelta economica tra l’effettuare una transazione o meno: comprare Nutella la definisce più utile di altri beni allo stesso prezzo.
Sia in Portogallo che in USA più recentemente legalizzare alcune sostanze psicotrope (appunto come la Nutella XD) ne ha ridotto l’uso, il che significa che ha alzato l’utilità di altro:
http://www.ilpost.it/2013/03/28/depenalizzazione-droghe-portogallo/
[6a] Una sostanza psicotropa causa alterazioni dell’attività mentale in grado di indurre dipendenza, tolleranza e/o assuefazione in vari gradi e modi, appunto come la Nutella :D
https://it.wikipedia.org/wiki/Sostanza_stupefacente
[6b] il 20% della Nutella è olio di palma, che come in molti altri cibi industriali sia dolci che salati serve a mantenere la cremosità. E’ usato al posto di burro e margarina perchè meno costoso, insapore e più facilmente conservabile. Inoltre ha un’alta resa: è il 30% del totale degli olii prodotti nel mondo, ma le coltivazioni occupano solo il 5,5% della superficie usata per produrre olii.
Come burro e margarina è un grasso saturo e va consumato con moderazione. I dubbi sul suo uso sono soprattutto per la pratica (illegale anche in Malesia, produttrice del 40% mondiale) di creare nuove coltivazioni bruciando foreste.
Per evitare questi problemi e altri tipici delle coltivazioni su larga scala, come ad esempio il caffè, Ferrero e altri hanno aderito al Palm Oil Innovation Group che mira ad avere una filiera tracciabile e non coinvolta in incendi o sfruttamento di lavoratori locali.
http://www.ilpost.it/2016/03/17/olio-di-palma/
[6c] la Turchia produce il 70% delle nocciole mondiali, l’Italia è il secondo produttore. La Ferrero ogni anno ne acquista il 25% al mondo, e di recente ha acquistato un grande produttore turco.
http://www.corriere.it/economia/finanza_e_risparmio/notizie/ferrero-non-piu-solo-nutella-ora-anche-re-nocciole-f4f27b02-5a8c-11e4-a20c-1c0cce31a000.shtml
[7a] la linea POM appare nelle leggi sulla stupidità umana di C.M. Cipolla ed è la diagonale tra il quadrante dei Disgraziati, che si fanno male dando vantaggio agli altri, e quello dei Banditi , che si danno un vantaggio facendo male agli altri. Tutto quanto al di sotto/sinistra della linea POM provoca più danno che vantaggio, quindi ha una certa percentuale di stupidità; tutto quanto al di sopra/destra procura più vantaggio che danno, almeno a qualcuno. Per completezza, gli Stupidi sono quelli che si provocano uno svantaggio facendo male anche agli altri, e gli Intelligenti quelli che si procurano vantaggio facendo anche del bene agli altri.
https://en.wikipedia.org/wiki/Carlo_M._Cipolla
[7b] come costo ideologico i cannabinoidi sono nella tabella degli stupefacenti perchè hanno effetti paragonabili ad alcol e tabacco che però sono assenti. Si potrebbe limitare l’acquisto dei primi come degli ultimi: l’illegalità della canapa riduce però gli studi sulla sua pericolosità sociale, e le maggiori campagne contrarie sono quasi sempre state preventive e su base ideologica.
Negli USA le campagne più pressanti furono di Hearst nei primi anni del secolo per vendere il legname delle sue foreste per far carta al posto di quella ricavata dalla canapa, e di H.J. Anslinger negli anni ‘50 che la chiamava l’”erba del diavolo usata da neri e ispanici”, ecc.
https://en.wikipedia.org/wiki/Legal_history_of_cannabis_in_the_United_States
[8a] l’economia di scala è quella che si può ottenere sul costo del singolo bene all’aumentare della produzione. Si può vedere come la versione economica della legge quadratico-cubica, che indica come il volume di un solido aumenti più velocemente della sua superficie al crescere delle dimensioni: la superficie infatti cresce con il quadrato del raggio mentre il volume con il cubo. In economia si può intervenire non solo sulla dimensione delle unità produttive, ma anche sul loro numero e sui processi che le coinvolgono, ecc.
https://en.wikipedia.org/wiki/Square-cube_law
[8b] I’esternalità (o costo esterno) è un costo che si considera fuori dal nostro sistema economico, cioè pagato da altri, su cui non si ha (o non si vuole avere) controllo. La scelta è di solito piuttosto arbitraria: dipende dal sistema economico che prendiamo in considerazione. Comunque praticamente sempre i soldi usati per alimentare circuiti illegali (come la Nutella o altre droghe) sono considerati esternalità negative. Ovviamente esistono anche le esternalità positive ma è una eventualità piuttosto rara :D
[9a] il costo sociale è quello che paga tutta una Comunità per una transazione economica in cui non è coinvolta: nel caso del costo di applicazione è la transazione tra l’irriducibile ed il signor HeisenbergFerrero, il costo è quello di intercettazioni, retate, arresti – cioè tempo e stipendi di poliziotti, avvocati, giudici e uso di tribunali, prigioni ecc.
[9b] categoria debole non è un giudizio morale ma una definizione precisa: un gruppo di persone che per legge o per consuetudine a parità di altre condizioni non ha le stesse opportunità economiche o sociali rispetto ad altri gruppi. Ad esempio le donne in ItaliaArabia Saudita.
[10a] i costi di struttura sono connaturati appunto alle strutture necessarie per effettuare una attività economica: ad esempio una azienda ha bisogno di una sede. Di solito sono elastici, cioè reagiscono molto e in genere discontinuativamente (cioè con grossi “salti”) a piccole variazioni dell’attività: la sede per un libero professionista può essere casa sua a costo quasi zero, ma per una azienda con segretaria serve un ufficio per cui si pagano affitto, bollette, ecc.
[10b] Il costo ambientale è un costo sociale in cui l’utilizzo o l’esistenza stessa della risorsa provoca danni ad altri: quindi nessuno può evitare di pagarlo, e non sempre è possibile eliminarlo del tutto e/o in tempi brevi.
Inquinare costa di meno per il produttore, mentre il consumatore vede solo il prezzo della merce ignorando che lo smaltimento può durare anche millenni. Dal punto di vista paretiano inquinare è sempre negativo: non è possibile dare qualcosa in più a qualcuno (chi inquina) senza togliere a nessuno (i clienti).
Si può nascondere il costo ambientale nelle esternalità se si inquina altrove o se non si indaga sulla produzione di merci da rivendere, ma più si allarga il mercato più queste non si possono considerare più esternalità.
[11] la Soda Tax è detta così perchè associata a bevande gassate, di solito molto zuccherine. In genere è sulla vendita, perchè sulla produzione darebbe problemi all’azienda senza dare vantaggio al consumatore.
https://en.wikipedia.org/wiki/Soda_tax
[12a] il costo nascosto non è una esternalità, perchè è presente nel conto economico: si sa quante tasse si pagano. E’ nascosto perchè è attribuito a una causa diversa da quella effettiva, nell’esempio alla Ka$ta latrah che si arruba le tasse e non ci dà nienteh!!!undici!!!!
[12b] Con 10% di arresti ogni periodo, i 10 irriducibili diventerebbero prima 9, poi 8 ecc.: a parità di controlli, nel caso migliore in cui non si conoscano tra loro la probabilità di essere arrestato per ciascuno di loro aumenterà.
[12c] ogni irriducibile arrestato distribuirà le sue tasse su una popolazione sempre piu’ ridotta:
2do arresto: 305,75 + (305,75 / 98) = 308,87
3zo arresto: 308,87 + (308,87 / 97) = 312,05
Al terzo arresto, se nessuno è uscito nel frattempo, una dose di Nutella costa 50 dati a Ferrero e 12,05 allo Stato dalle tasse di tutti (anche i non consumatori), cioè il 19,4% del totale.
[13] a chi venisse in mente “e allora perchè non legalizziamo anche l’omicidio o lo stupro” sappia che è una frase ad effetto tipica della fallacia logica slippery slope: l’omicidio legalizzato si chiama “pena di morte” o “guerra”, e anche quando più diffuso non ci ha impedito di diventare miliardi. I Paesi che li prevedono oggi non si stanno spopolando, uno per tutti l’India e i suoi Marò :troll:
Un esempio storico più vicino è la legalizzazione dell’aborto, all’epoca (1978) appunto paragonato ad omicidio legalizzato. No wait, in Italia ci sono tizi che negano agli altri anche la pillola del giorno dopo, è cronaca non storia, scusate :troll:
Per lo stupro: in Italia il matrimonio riparatore è finito nel 1981, quindi qualche lettore potrebbe aver genitori sposati come “riparazione” a uno stupro. Il divorzio è del 1974: qualcuno avrebbe potuto anche ripetersi :troll:
[14] l’alcol si è proibito per legge (proibizionismo) e per consuetudine (norme religiose, es. halal), ma il consumo non è calato, anche probabilmente per la facilità di produzione e conservazione.
Nel primo caso le esternalità negative sono state tali da far crescere imperi del crimine, nel secondo la proibizione coranica esplicita verso il succo d’uva fermentato crea problemi anche sull’aceto, ma non verso altri tipi di frutta – in teoria la birra non dovrebbe creare problemi, a parte a qualche daesh o similari :D