Il fascino che il cervello umano, esempio di complessità e funzionalità portate agli estremi, esercita su chi lo studia è inesauribile; c’era però qualcosa che Charles Darwin trovava più sorprendente e che egli stesso definì come “il più intrigante insieme di atomi del mondo”, si tratta del cervello di una formica.

È comprensibile lo scetticismo nei confronti della presenza di un complesso sistema nervoso in essere a volte così minuscoli.

Linneo, nel corso del suo lavoro di ricerca e catalogazione delle specie, definì infatti gli insetti come esseri viventi del tutto privi di cervello.

Linneo, nel corso del suo lavoro di ricerca e catalogazione delle specie, definì infatti gli insetti come esseri viventi del tutto privi di cervello. In realtà l’errore sta a monte, nell’assumere che il sistema nervoso degli insetti funzioni come il nostro, mentre in realtà diversi sono gli aspetti che li differenziano. Il primo aspetto, fondamentale, è la gerarchia dei suoi elementi: mentre il nostro cervello svolge un ruolo centrale e dominante, quello degli insetti si avvale di numerosi gangli (aggregati di neuroni, presenti anche nell’uomo ma con funzioni diverse) che lavorano in autonomia e che sono però responsabili di funzioni fondamentali come la respirazione e il movimento. Ted-Ed, in questo video, ci illustra le altre affascinanti peculiarità del sistema nervoso degli insetti.