Che mondo sarebbe senza la mamma? O meglio, che mondo sarebbe se le madri (e più in generale i genitori) lasciassero che a prendere il loro posto fosse un’intelligenza artificiale? Il regista Ariel Martin ci mostra la sua opinione nel cortometraggio The iMom.

Il cortometraggio horror/sci-fi si apre con questa citazione di A.Einstein, che insieme ad un preciso passo della Bibbia, sembrano essere i riferimenti da cui prende piede la visione di Ariel Martin sulla possibilità di una madre artificiale.

 

 

Questo scenario è, al giorno d’oggi, chiaramente lontano

I primi minuti mostrano l’introduzione di iMom, un modello di intelligenza artificiale in grado di sopperire agli obblighi quotidiani dell’essere madre; naturalmente i genitori ne sono entusiasti e tessono le lodi di questa opportunità che l’innovazione tecnologica ha offerto loro. Questo scenario è, al giorno d’oggi, chiaramente lontano, ma non sappiamo quanto e per questo è giusto porsi le domande che il regista fa in modo di suscitare nello spettatore …può un artificio sostituire la naturalezza dei sentimenti di una madre?

 

A fronte dei vantaggi pratici, quali potrebbero essere gli oscuri retroscena dell’introduzione di questa figura, né reale né irreale, all’interno della famiglia?