In questo particolare periodo, a causa di un certo film che parla di guerre tra le stelle, è tornata alla ribalta l’esigenza sempre più impellente di far comprendere a tutti il significato di uno spoiler.
E no, non parliamo degli alettoni da tamarri che tanto piacciono a Vin Diesel & Co., ma della così creduta finissima arte di saper rovinare una storia, ammazzando l’elemento sorpresa tanto agognato.
Ma sarà davvero un male?
Per scoprirlo, andiamo per ordine e partiamo dalla terminologia. Wikipedia ci insegna che il termine Spoiler è di origine inglese, e che è stato assunto di fatto nella lingua italiana scritta e parlata. Deriva dal verbo to spoil / rovinare, e viene ormai usata in svariati contesti, dalla cinematografia ai videogiochi, passando per libri e serie TV.
Insomma, rivelare una informazione fondamentale in anticipo avrebbe il potere di rovinare la lettura, il gioco o la visione a chi la fruisce. Rileggendo questa definizione possiamo quindi evincere che lo spoiler vive in virtù dei colpi di scena di un’opera e siccome lo spoiler è tanto odiato, va da se che i colpi di scena sono il top.
Non vi sembra un po’ strano? Si, lo è.
Ragionando in questo modo, si potrebbe inoltre dedurre che una qualsiasi opera dipenda solo dai colpi di scena che essa contiene, e non da come l’opera è pensata, organizzata e realizzata. Quindi, riducendo il discorso contorto ad una definizione più semplice, possiamo affermare che lo spoiler, qualsiasi esso sia, non produce alcun effetto sensibile sull’opera, sempre che quell’opera non sia solo ed esclusivamente fondata su un determinato colpo di scena.
Se vi spoilerassi che alla fine dei Promessi Sposi, Renzo e Lucia si sposano, sareste dell’idea che l’opera letteraria di Manzoni abbia meno valore e non vada più letta? O più semplicemente se vi avessero detto che Darth Vader era il padre di Luke, non avreste più visto nessun’altro capitolo di Star Wars?
Ovviamente no!
Perchè il valore di un’opera va oltre i colpi di scena e quindi va oltre ogni tipo di spoiler.
Fun Fact
Lo scorso 16 dicembre 2015, alle 10 del mattino insieme a Roby e tutta la combriccola di Star Wars Countdown, mi sono seduto sulla poltrona del cinema IMAX a Milano e mi son reso conto di essere (forse) l’unico perfettamente conscio di quello che stavo per vedere. Perchè? Ovviamente perchè la sera prima ho tenuto la nostra Gabrielle Croix al telefono per mezz’ora, dopo che aveva assistito all’anteprima romana del film, e mi son fatto raccontare tutti i punti cruciali del film. Inclusa la morte di VoiSapeteChi. Alla fine della visione, io ero pienamente soddisfatto ma quasi tutti gli altri invece erano frastornati e non erano riusciti a cogliere il valore del film nella sua interezza, tant’è che alla sera, dopo averlo visto la seconda volta il giudizio è stato unanime e positivo perchè non erano più verginelli.
Cliccate qui per gustarvi la reazione a caldo di Roby!
Non è di certo un esperimento valido, prendetelo come singolare aneddoto.
In conclusione
Imho, uno spoiler è fine a se stesso e conta se e come vogliamo farlo contare. In particolare io amo gli spoiler perché mi svelano un pezzetto di quella storia che voglio comprendere in maniera completa ed approfondita.
Se proprio vi piace fare i PrecisiniDellaFungia™ eccovi il Manifesto sugli Spoiler Alert di Gawker, assunto a ruolo di voce ultima e suprema per la Netiquette in merito sull’internet.