Dopo tanto attendere il momento è arrivato e finalmente possiamo andare al cinema a gustarci il nuovo capitolo della saga di Star Wars. Qua su Lega Nerd abbiamo atteso con infinita trepidazione, prodotto articoli, video, immagini e quant’altro durante gli ultimi tre anni per tenervi informati, ma soprattutto, sfamare la scimmia sulle nostre spalle.
Insieme agli amici di Empira abbiamo prodotto durante gli ultimi sei mesi Star Wars Countdown, una serie di video in cui Roby ci ha accompagnato, ogni settimana, tra i meandri dell’hype in attesa dell’uscita, con news, trasferte, speciali, interviste e tantissimo altro.
Se siete tra quanti ci hanno seguito settimanalmente sapete bene quanto abbiamo aspettato questo momento.Lo scorso mercoledì, il fatidico 16 dicembre 2015, ci siamo svegliati alle 4 di mattina per incontrarci e partire, a bordo di due furgoni e un paio di macchine, per una mega trasferta verso la provincia milanese, per riuscire a vedere il film, alle 10 di mattina, in uno dei tre IMAX presenti in Italia.
Come immaginavo il viaggio è stato epico di per sé. A prescindere dalla pentola che ci aspettava alla fine dell’arcobaleno, l’organizzazione di Empira è riuscita a mettere in piedi uno di quei #NerdTrip che ci piacciono tanto, con tanto di maglietta dedicata all’evento.
Insomma, alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo entrati, ci siamo accomodati, le luci si sono spente e a schermo è comparsa quella scritta azzurra che tutti aspettavamo da anni.
Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…
Tornati la sera abbiamo rivisto il film in un altro cinema (e c’è chi l’ha rivisto ancora una terza volta prima di andare finalmente a letto) e devo dire che la seconda visione è stata per me molto diversa dalla prima: The Force Awakens, se siete di fan di Star Wars, va visto almeno due volte.
La seconda visione è finalmente libera di aspettative, di ansia: non sei più alla ricerca del fatidico pelo nell’uovo, ma puoi lasciarti trasportare semplicemente dalla magia di Star Wars e convincerti fino in fondo che si, stai guardando un nuovo film di Guerre Stellari, sta succedendo davvero, la saga è ripartita, ci sei dentro fino al collo e ci resterai per i prossimi anni, inesorabilmente.
Era giusto che pubblicassimo anche noi la fatidica recensione del film, ma a chi farla scrivere? Certo, avrei potuto pubblicare due, tre, quattro versioni. Ce ne sono già due in attesa di pubblicazione scritte da voi lettori, tanto per dire…
Alla fine la soluzione è stata fare una di quelle multirecensioni che abbiamo già fatto in passato dopo una trasferta/anteprima, ma ampliata, oltre ai presenti nel viaggio questa volta troverete le mini review di tanti altri amici che si sono prestati a questa mega ultra extra multirecensione.
Ecco allora che state per beccarvi il pippone definitivo e potrete così constatare quanto, inevitabilmente, questo nuovo film stia dividendo le opinioni.
Buona lettura e, se non l’avete ancora fatto, andata a vedere questo film benedetto.
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Cominciamo con l’ultima puntata di Star Wars Countdown dove potrete rivivere un po’ delle nostre emozioni e ascoltare cosa ne pensa Roby di questo film:
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Finalmente è tornato Star Wars! Dopo la pausa della prequel trilogy, con questo nuovo capitolo della saga abbiamo ritrovato lo spirito di Guerre Stellari: le emozioni, le battute e i personaggi.
Non si può parlare di film perfetto (esiste?), ma J. J. Abrams ha fatto i compiti a casa ed è riuscito a dare ai fan quello che cercavano. Certo, ci sono tanti rimandi alla vecchia trilogia, ma dopo tre visioni posso dire che li considero citazioni, omaggi e non certo un plagio.
Una trama semplice, ma funzionale, che lascia aperti molti temi da sviluppare nei prossimi film. Abbiamo iniziato con il piede giusto, speriamo i prossimi registi proseguano sulla stessa strada.
L’unica vera critica che mi sento di fare riguarda la colonna sonora che si limita ad essere un tappeto musicale, molto anonima e solo a tratti si distinguono i reprise che già conosciamo.
Marco Puglia
empira.it
Odio J. J. Abrams, a scuola è il classico secchione che sa tutto, fa bene i compiti e prende sempre voti alti perché fa quello che il programma gli impone di fare, sta nel suo banco in prima fila e non passa bigliettini a nessuno.
Non trae conclusioni se non quelle scritte nel capitolo “conclusioni” alla fine del capitolo da studiare, studia a memoria e ripete a memoria, sta antipatico a tutti perché, nella sua perfezione, è prevedibile, è esattamente come dovrebbe essere.
Da un lato ammirevole, dall’altro banale e, in senso lato, noioso. Ieri il compito in classe era su Star Wars, capitoli 4, 5 e 6.
Ha preso 10, quel pezzo demmerda, aveva studiato a memoria anche stavolta, ma io continuo ad odiarlo.
Alessandro Randi
codeczombie.com
Mettiamo subito in chiaro una cosa: il film mi è piaciuto. Però non è un film coraggioso. Nella prima mezz’ora l’abbuffata citazionistica mi ha provocato i brividi diverse volte, ma dopo un’ora ho cominciato a chiedermi quando JJ avrebbe messo da parte il rispetto, per farci vedere il suo Star Wars.
Invece ha deciso di proseguire dritto all’interno del canalone, sapendo che ci avrebbe comunque accontentato tutti. Alla fine avevo un peso sullo stomaco, come potevo dirmi deluso se avevo visto/rivisto tutto quello che amo di Star Wars?
Poi lo sono andato a rivedere, scarico di tutto quell’hype che in questi ultimi mesi il reparto marketing Disney ci ha pompato addosso, e me lo sono goduto parecchio di più.
Adam Driver / Kylo Ren è fantastico, bb-8 commovente nel rendere espressiva una sfera, il finale nella sua apparente scontatezza potrebbe nascondere mille significati. Adesso che Star Wars è ripartito, la mia speranza è che dopo averci fatto vedere il rispetto, qualcuno abbia il coraggio e la libertà che ebbe Lucas nel ’77.
Michele Lugaresi
maikid.com
Intenso ed emozionante fin dal primo istante, J.J. Ambrams con Star Wars Episodio VII: Il Risveglio della Forza omaggia Lucas e fan della vecchia scuola con una pellicola totalmente in stile prima trilogia, dalla trama ai personaggi fino allo stile registico.
Un ripercorrere dello stesso viaggio di Luke nel IV Episodio, stavolta in veste femminile con Rei, una Daisy Ridley che non delude affatto le aspettative assieme a un sorprendente John Boyega (Finn) che si dimostra essere più che una spalla all’altezza del compito. Vero protagonista della storia è BB-8, androide molto più simile ad un dolcissimo pet domestico e che regala non poche risate.
Qualche riserva nei confronti di Kylo Ren (Adam Driver). Il carisma del personaggio, dal principio fortissimo e deciso, viene a mancare nel momento in cui si toglie, con troppa facilità, la maschera. Forzatamente in bilico, risente moltissimo del fantasma di Darth Vader, scelta sicuramente fatta dagli stessi sceneggiatori, in parte assolutamente motivata e giusta, ma leggermente pressante nei confronti di Ren che sicuramente necessità del VIII Episodio per potersi esprime al meglio.
Non convince troppo il super villain, il Leader Supremo Snoke, che invece risulta essere troppo finto e per nulla paragonabile al puro terrore e ribrezzo che, invece, l’Imperatore Palpatine era capace di trasmettere con la sua sola risata. Un meraviglioso ritorno dei personaggi storici, che commuove ed emoziona, a partire con uno Han Solo più spinto che mai e l’immancabile compagno di viaggio Chewie, fino alla risoluta Leia, R2-D2 e C-3PO.
Non troppo convinta, tecnicamente parlando, dalla sequenza finale che tradisce un po’ l’intento stilistico di tutto il film, molto fedele agli anni settanta/ottanta. Una grande emozione questo settimo capitolo, sicuramente il più carico di battute di tutta la saga.
Una pellicola che mostra il grande amore di Abrams nei confronti di questa saga, pronta ad unire una terza generazione di giovani combattenti e credenti nella forza. Le aspettative sono state più che ripagate, e si può dire solo grazie per questo “piccolo” miracolo.
Gabriella Giliberti
leganerd.com
Star Wars Episodio VII: Il risveglio della forza è stato il film che mi aspettavo. Anzi, a dirla tutta è andato anche oltre le mie aspettative. Pensavo che Disney avrebbe marcato molto sul politically correct e messo in atto una sorta di damnatio memoriae dei vecchi film con lo scopo di avvicinare nuova utenza al brand.
Ciò non è avvenuto e la magistrale regia di J.J. Abrams è riuscita a regalarmi una pellicola coinvolgente dall’inizio alla fine, che forse osa poco e lascia molti buchi di trama irrisolti, ma d’altro canto siamo di fronte all’alba di una nuova trilogia ed è normale che sia così. I vecchi personaggi funzionano ancora splendidamente e i nuovi (Ray, Finn, B-B8) hanno saputo stupirmi sia per una forte caratterizzazione degli stessi che per l’interazione quasi casuale che si trovano ad affrontare con le vicende a noi ben note del passato di questa Galassia lontana lontana.
Sottolineo il “quasi” casuale, in quanto sappiamo che tante volte non è il caso ad operare in Star Wars, bensì la Forza che permea ogni essere vivente e agisce con una propria volontà. Non voglio fare spoiler ma Kylo Ren esce dall’anonimato della prima ora di film meritando di diritto il titolo di cattivone che tutti odieremo a morte.
Ma chi è il vero cattivo che tesse le trame di questo misterioso Primo Ordine? Questo l’interrogativo più grande che mi ha lasciato l’Episodio VII, che si conferma un ottimo film e un degno erede di questo sconfinato universo.
Francesco Ventrella
leganerd.com
Finalmente Star Wars ha di nuovo un padre che gli vuole bene. L’episodio sette, preceduto da estrema ansia, dopo la rovinosa esperienza della Trilogia-che-non-esiste, torna come un abbraccio caldo. Lo stesso abbraccio virtuale di un J. J. Abrams che fa pace con un giovane Lucas.
Il regista ha riportato pace e amore nella galassia, dimostrandosi per quello che è: un fan che ci ha messo cuore e passione in un progetto che sentiva suo, donando l’epico splendore dei giorni passati e riuscendo a mettere in atto un elegante e rispettoso passaggio di testimone generazionale. Grazie anche allo straordinario casting e ai nuovi personaggi, Star Wars ritorna da quell’ambiente asettico che ci aveva lasciato l’amaro in bocca, riproponendoci temi classici, quale Forza e tormenti familiari.
Malgrado si possano comunque trovare elementi che potrebbero infastidire, Episodio VI è a tutti gli effetti il prodotto di una sceneggiatura e di un regista coraggiosi, passionali e devoti alla causa, in un vincente connubio di tributi delicati che tendono verso nuovi capitoli della saga più amata al mondo.
Elisa Gianola Fornari
leganerd.com
Un inizio fulminante, uno sviluppo classico (forse troppo) e un finale al cardiopalma. Gioca facile con qualche strizzatina d’occhio, ma non manca di coraggio.
Nel complesso se la gioca bene, con un taglio netto e una distanza narrativa dal passato che giustifica qulle ingenuità e scorciatoie comunque presenti. Una continuità tutta da costruitre su basi tutto sommato solide. Qualche volta si avverte un po’ ansia da prestazione ed effetto-frullatore, ma ci sta.
Colpisce al cuore, colpisce basso, recupera il passato e mette in banca il futuro.
Lacrimuccia sugli ultimi secondi, costruiti da Dio… pardon, da Forza.
Che sia con noi, e con loro. Sempre.
Giacomo Lucarini
leganerd.com
Star Wars: Il risveglio della forza ha acceso in me “una nuova speranza”, la speranza che forse nel 2017 assisteremo nuovamente alla proiezione di un’altra pellicola dedicata più che mai ai fan old school della saga.
La pellicola di J. J. Abrams non tradisce la sua provenienza facendo delle celebri “strizzate d’occhio” cui il regista ci ha sempre abituato il suo punto di forza. A ciò si affianca comunque una regia coi controfiocchi in grado di regalare inseguimenti mozzafiato e battaglie spettacolari condite da momenti epici alternati a gag divertenti e nel complesso ben inserite.
Non mancano i cliché e i momenti melodrammatici che ci si aspetta, ma tutto é diretto e realizzato con un enorme rispetto per chi apprezza la saga originale. Interessante lo sviluppo dei personaggi e l’aver evidenziato sin dal principio differente e similitudini con i predecessori.
Certo non mancano incongruenze e passaggi sbrigativo, ma Abrams ha comunque confezionato uno splendido regalo di Natale lasciando aperto lo spiraglio per un bis che si andrà ad alimentare di tutta l’aspettativa che, dopo la visione di questo nuovo capitolo, tutti i fan vi andranno giustamente te a riporre.
Alessandro Mercatelli
leganerd.com
C’è chi invecchia soffocando il bambino che ha dentro e chi invecchia continuando ad ascoltarlo, ogni giorno, anche se è un gran rompicoglioni. Ecco.
Star Wars Episodio VII si rivolge a quel bambino, lo prende, lo piazza seduto davanti ad un grande schermo e lo zittisce per un paio d’ore. E al bambino non frega più niente del resto, guarda rapito e smette di rompere i coglioni.
Il mio bambino interiore è molto scemo e rumoroso, e se qualcuno riesce a zittirlo anche solo per qualche ora, ha la mia gratitudine eterna. Non ho altro da aggiungere.
Giacomo Bevilacqua
pandalikes.com
Un nuovo imperatore, un nuovo Dart Fener e un ignaro aspirante jedi cresciuto su un pianeta sperduto. C’è una morte nera e i ribelli che la fanno esplodere dall’interno dopo aver disattivato lo scudo. I riferimenti all’impero romano sostituiti con una breve dietrologia del terzo reich.
Completano l’opera due padri, due figli e un pizzico di Wall-E e della Ragazza di fuoco. Un film totalmente vuoto che guardi, ma alla fine non hai visto nulla. È solo un puzzle che non aggiunge niente all’opera originale. Questo non è Star Wars. Una grandissima delusione.
Giuseppe Spano
hdblog.it
Il Risveglio della Forza è esattamente quello che ci si aspetta da uno Star Wars. Proprio quello che un fan vuole vedere. È tecnicamente e artisticamente perfetto ed è praticamente indiscutibile in questi termini: lo guardi, ti alzi e te ne vai soddisfatto.
Pure contento. Il problema è che subito dopo inizi a pensarci su e ti rendi conto che in questo suo voler essere fedele all’eredità storica della saga non è riuscito a dire nulla di veramente inedito o sorprendente.
Probabilmente non ci ha neanche provato perché forse era troppa la paura di sbagliare. Ancora non ho capito se questo sia un bene o un male, e probabilmente dovrò aspettare almeno il prossimo episodio, l’ottavo, per rendermi conto se questo sarà un eccezionale punto di ri-partenza o “solo” una meravigliosa furbata cinematografica.
Pierpaolo Greco
multiplayer.it
Come definirei Star Wars VII in una parola? Reboot. Il Risveglio della Forza ricalca a mani basse l’esperienza e la trama di Una Nuova Speranza, andando di fatto ad assomigliare più ad un remake che ad un sequel. Questo spiega perché Abrams: l’operazione episodio VII non dista tanto dal lavoro già fatto con Star Trek. È un film riuscito? Sì: è godibile, scene d’azione, effetti speciali, citazioni… esattamente quello che Disney desiderava, rassicurante e politically correct. Non li biasimo. Mi è piaciuto? Poco.
Proprio perché non aggiunge nulla alla mia “esperienza” di Star Wars. È come guardare un album di fotografie: belle, mi aiutano a rivivere bei ricordi, ma tutto qui. Per essere il film che incasserà di più nella galassia c’è qualche buco di trama di troppo (e c’è una scena gestita talmente male da farmi salire il crimine, ma è successiva al grosso “colpo di scena” quindi non spoilero).
Nell’anno dove il terrorismo fa più paura, un film di Guerre Stellari poteva aiutare a esorcizzare, portando riflessioni e tematiche importanti ed attuali in una galassia lontana lontana dove fanno meno paura… ma era chiedere troppo, pericoloso per il brand più famoso del mondo che invece così ne esce più forte di prima. Però che peccato…
Giacomo Santopietro
leganerd.com
Era tempo di guerra civile nella galassia… e io avevo un brutto presentimento. Erano giorni che speravo e mi appellavo a diverse divinità (non sempre in maniera benevola) affinché JJ non avesse fatto una cagata pazzesca.
Ma alla fine giunge il giorno, sono nervoso. Prenoto lo spettacolo delle 15.15 a 50km di distanza da casa mia pur di vederlo in un cinema di buona qualità, poltrone vip, coca cola nachos al formaggio, M&M’s e ovviamente rutto e scorreggia liberi.
I 15 minuti di pubblicità prima del film sono stati interminabili, le gambe mi tremavano il cuore mi batteva a mille. Finalmente dopo 32 anni avrei rivisto Star Wars al cinema. Non era esattamente vero, ero stato in Inghilterra molti anni prima per vedere il primo episodio, quella minaccia fantasma che era minacciosa solo per i fan e per le sorti della saga… ma voglio dimenticare gli errori della vecchiaia del buon George.
Finalmente le fanfare di John suonano e il familiare logo così tanto vintage compare sul grande schermo. E io mi sento emozionato. Emozionato come da scolaretto non lo sono mai stato nemmeno al mio primo giorno di scuola. Perché diciamolo, J. J. non è esattamente un sinonimo di qualità. Ogni tanto fa delle cose superbe, altre volte… beh altre volte rifà l’ira di Khan… e vabbé, che ve lo dico a fare.
E il film inizia. Subito vedo le strizzate d’occhio del nostro amico JJ ma quello che mi colpisce subito è la fotografia. Sporca, volutamente sporca e dannatamente simile a New Hope… e già questo me lo fa venire un po’ duro.
Un susseguirsi di scene che mi fa pensare bene… poi fanno vedere gli interni dello star destroyer… e qui un plauso a jj e a tutti gli scenografi. Nemmeno un minuto sembrava passato, i bottoncioni grossi e colorati, gli schermi degli anni ’70… c’è proprio tutto, non manca niente!
Bello e dannatamente speculare a New Hope e per questo ancora più bello. Finalmente un vero film di Star Wars, il degno successore del Ritorno dello Jedi. Pecche, alcune, tra cui a mio parere quella minchia di spada laser con l’elsa… orribile.
Fantastica la fotografia che in alcuni frangenti (vedi la scena tra han e kylo vista da lontano) è quasi un dipinto o una tavola di un fumetto. C’è tutto, non manca niente nemmeno i molti riferimenti ad un universo espanso riveduto e corretto per il canone. Da vedere, rivedere e rivedere ancora.
Alberto Macaluso
mondonerd.it
Onestamente: io, meglio di così, non riuscivo a figurarmelo. Dopo 30 anni in balia degli sbalzi di umore di Lucas abbiamo finalmente avuto quello che volevamo: un semi-remake di Episodio IV cotto a puntino al microonde, con tutti i vecchi eroi della prima trilogia bolliti con più (Harrison Ford) o meno (Carrie Fisher) decoro ad accompagnare i nuovi personaggi pensati per i nostri figli: l’intrepida avventuriera di famiglia ignota (Rey Mysterio), il Sith con la maschera da papero (Donald Darth), il Ron Weasley nero e il robot-palla che parla come una pedaliera di Steve Vai.
E J. J. Abrams è il migliore in queste cose: l’unico capace di prendere un’operazione dichiaratamente senz’anima e, là dove chiunque metterebbe il pilota automatico, girarla con mestiere, concentrazione e quel senso del divertimento che basta, nella pioggia di strizzate d’occhio, a non sentirsi troppo presi per il culo.
Non si tratta certo di un film sbalorditivo, ma se serve recuperare Star Wars per ritrovare uno straccio di gusto per la narrazione old school – quella che sa come introdurre i personaggi, gestire i tempi, manipolare le emozioni e in poche parole far sembrare la trilogia dei prequel lo sfizio vacanziero di un dilettante – lunga vita al vero quarto film della saga.
Nanni Cobretti
i400calci.it
Con Star Wars: Il Risveglio della Forza, J.J. Abrams è riuscito nell’intento di creare un vero e proprio anello di congiunzione tra il vecchio ed il nuovo corso. Una buona fetta di giornalisti lo ha definito come una sorta di enorme fan service, un tentativo di accontentare i fan di vecchia data senza rischiare più di tanto, ma non riesco assolutamente a trovarmi d’accordo con tali opinioni.
J.J., Kasdan e tutto il team che si nasconde dietro alla pellicola sono riusciti a lanciare la nuova trilogia sfruttando i vecchi personaggi (con un Harrison Ford in grande forma alla guida della brigata) e introducendone contemporaneamente di nuovi e particolarmente carismatici (Daisy Ridley è un gran bel pezzo di principessa Disney).
Non mancano i colpi di scena, le strizzatine d’occhio ai fan a cui fece cenno anche il buon Ortolani, azione (e, perché no, commozione), ed una tangibilità, un senso di fisicità che Lucas non era riuscito a dare alla tanto discussa trilogia prequel così intrisa di CGI.
Il Risveglio della Forza ha saputo emozionarmi, è riuscito a tenermi incollato alla sedia per più di due ore e a farmi alzare dalla poltrona con un solo pensiero: “MOAR”. Perché alla fine l’obiettivo della pellicola era proprio questo, iniziare alla grande una nuova trilogia senza pestare eccessivamente i piedi ai fan della vecchia guardia (in sala ne ho visti diversi piuttosto soddisfatti) e offrire alle nuove generazioni le stesse emozioni provate dagli spettatori nel ’77 con Una Nuova Speranza. C’è stato un risveglio, lo avete percepito?
Lorenzo Delli
smartworld.it
La nuova trilogia (come la chiamiamo adesso, media? vabbeh, seconda) ce l’ha messa tutta per intaccare quello che penso di Star Wars, da fan non esasperato, ma al limite dell’autistico su alcuni aspetti che la caratterizzano. Per fortuna Il Risveglio della Forza è di tutt’altra pasta, con un J. J. Abrams sorprendentemente diligente e rispettoso nel ripercorrerne i canoni classici.
Episodio VII mi è sembrato essere un capitolo metà remake, metà inedito, una sorta di ponte tra vecchio e nuovo. Adesso sono cazzi, però: immagino il ghigno del regista newyorchese al pensiero di aver lasciato ai suoi successori il compito di svincolarsi maggiormente dal passato, senza sconfessarlo.
Ad ogni riferimento letterario o apparizione nota risulta impossibile non rimanere trafitti da un brivido di nostalgia, all’interno di una narrazione sostenuta che si avvale di quei quattro/cinque momenti nel quali si riesce a ridere di gusto in maniera genuina.
Anche tecnicamente l’ho apprezzato: nemmeno un effetto lens flare (se vi manca, via di Photoshop), una computer grafica mai tracotante e aggressiva, il tratto morbido e le animazioni pastose al punto giusto.
Ho visto il film già due volte, in 3D e in 2D (la prossima sarà in lingua originale, oppure in 1D…), in maniera tale da apprezzare ulteriori sfumature; al contempo si sarebbe potuto osare di più, nel tentativo di lasciare “sconvolti” al termine della visione.
Quello che conta, ad ogni modo, è che Il Risveglio della Forza è Star Wars a tutti gli effetti; ha cancellato i miei dubbi e mia ha soddisfatto appieno, con buona pace dei fan di Jar Jar. Adesso devo staccare, vado a comprare mille gadget di BB-8.
Antonio Fucito
multiplayer.it
Se qualcuno prova a dirvi che la magia non esiste, portatelo in sala a vedere Il Risveglio della Forza in mezzo ad un mucchio di vecchi fan della saga, perché potrebbe bastare una semplice formula magica quale “Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…” per fargli cambiare idea.
Perché sul film di J.J. Abrams si discute e si discuterà a lungo – del suo voler rischiare poco, dell’operazione più vicina ad un remake/reboot che a un vero sequel, del suo insistere troppo sui legami di famiglia al limite della telenovela…e in molti casi non senza merito – ma quello che è indiscutibile è proprio la capacità di questo episodio VII di rimanere fedele alle rigide regole del blockbuster moderno – fluido, divertente e dall’impressionante impatto visivo – e allo stesso tempo trasmettere le stesse sensazioni un po’ infantili e naif che avevano fatto innamorare adulti e bambini. Innamorare non solo di un film o di una saga, ma del cinema stesso. E se non è magia questa….
Luca Liguori
movieplayer.it
Si ok, siamo tutti d’accordo nel dire che Star Wars è tornato. Ma più che “tornato”, io puntualizzerei sul termine affermando che “si è riproposto”. Un J. J. che ha fatto quello che meglio sa fare, soprattutto quando c’è di mezzo il mondo in cui è cresciuto.
Citazioni a non finire nello sviluppo della trama, nelle ambientazioni e nei nuovi personaggi, studiati perfettamente per soppiantare le vecchie glorie. Insomma se la vecchia trilogia è un buonissimo dolce d’annata, questo nuovo capitolo è lo stesso prodotto in una versione nuova ed aggiornata.
Purtroppo non è perfetto proprio per questo motivo, ma è certo che i tutti fan, vecchi e nuovi, ne usciranno pienamente soddisfatti. L’unico consiglio che mi sento di dare è: state attenti a non farne indigestione!
Pasquale “Code2” Belvito
leganerd.com
Quando si sono riaccese le luci sono rimasto in silenzio per circa mezz’ora, cercando di capire cosa avevo visto. Di sicuro mi era piaciuto e tanto, ma una parte di me si era ampiamente resa conto che il buon J.J. aveva lavorato più di mestiere che di fantasia.
Il risveglio della Forza è una sorta di cover musicale che prende un testo che i fan adorano e lo arrangia in maniera diversa, lo aggiorna per un pubblico più giovane senza scordarsi di coccolare la fanbase.
È un film prudente che sa benissimo quanto faccia ancora male il ricordo della nuova trilogia e che decide di non rischiare neanche una mossa, creando una base su cui ripartire.
Tuttavia, c’è comunque qualcosa di nuovo: c’è il messaggio di una generazione che ha fallito nell’educare i propri figli, c’è un mondo di giovani senza guide e di adulti che cercano di recuperare rapporti perduti, c’è insomma un sottotesto “young adult” che sembra voler fare psicologia spicciola sul mutato rapporto padri/figli.
Poi c’è semplicemente il vostro bambino interiore, che giustamente se ne frega di tutta questa roba e vuole solo tornare là, in quel mondo, con quei personaggi, quei panorami, le spade laser, l’urlo dei caccia Tie e le spade laser che si incrociano. Io personalmente ho adorato quasi ogni secondo del film, ma capisco chi lo critica.
È una pellicola senza mezze misure, o la ami o la odi. Se vuoi un cinema che ti sfidi, che ti provochi e ti porti oltre, storcerai la bocca. Se cerchi semplicemente un vecchio amico con cui passare una serata al pub ricordando i vecchi tempi allora sei nel posto giusto.
Lorenzo Fantoni
n3rdcore.it
Sì, sono uno tra quelli a cui il film è piaciuto. Non sono mai stato un grande estimatore di J. J. Jonah Jemma Jameson Abrams e sì, quando leggo l’elencone di critiche mosse a Il risveglio della Forza non posso che trovare molti ( = quasi tutti i) punti perfettamente condivisibili.
Ma? Ma i film non li giudico con la testa. Non sono un critico cinematografico e non mi interessa diventarlo, non credo nell’oggettività dei giudizi, mi limito a riversare sul blog quello che penso di un film, immediatamente dopo averlo visto. Per me il cinema è ancora riconducibile a delle emozioni: se una pellicola riesce a divertirmi o emozionarmi, è quella l’unica cosa che PER ME conta. Il mondo intero potrà gridare magari alla cagata, ma quelle emozioni non me le chiede indietro nessuno.
E? E sono abbastanza vecchio da aver visto al cinema uno dei tre film originali, da essermi risciroppato il tutto duecentomilasettecentoventisei volte, mandando a memoria la Trilogia Originale. Aka, l’unica trilogia.
Nello specifico, ne Il risveglio della Forza mi sono emozionato nel rivedere quei personaggi nuovamente sullo schermo, tutti insieme. Pensavo non sarebbe più successo, e a volte è bello essere smentiti. Quanto emozionato? Tanto, su una scala da zero a sceneggiata napoletana con Mario Merola.
Mi sono gustato la meraviglia visiva, così dannatamente concreta, analogica, low fi e sporca, esattamente quello che chiedevo, al posto delle fredde, perfettine e luminose scenografie e comparse al computer di Episodio I-II-III-stella, mai digerite. Mi è piaciuta enormemente Rey, ho apprezzato il cattivo in divenire, BB8, Finn… Quasi tutto, insomma. Sì, è la terza volta su sei film che si usa quella storia del super-raudo-minerva spaziale.
Sì, si ricalcano parti intere dei primi due film della saga, e si trattasse di una pellicola a sé questo ti peserebbe molto di più. Ma è l’inizio di una nuova trilogia, un ponte per il futuro su cui convogliare tanto i vecchi fan quanto le nuove generazioni. Una missione impossibile, ma, per quanto mi riguarda, il regista con gli occhialini e il cognome da carroarmato è riuscito a portarla a termine.
Scontentando una grossa fetta di fan? Beh, sì. Un sacco di gente non c’ha visto la magia, è andata via delusa dal cinema, il reboot, questo e quello, si è incazzata? Sì, con tutto che incazzarsi per i film è una cosa da forum fine anni ’90, dannatamente vintage. Io? Io non vedo l’ora che arrivi la fine del 2017 per sciropparmi il secondo.
Alessandro Apreda
docmanhattan.blogspot.it
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