Quest’estate siamo stati tutti sulle nostre terrazze, con un buon whiskey in mano, a conversare amabilmente e, occasionalmente, ridere in maniera sguaiata dei guai economici della Grecia. Roba da avere le lacrime agli occhi. Durante quelle calde giornate di whiskey, risate e economia, spesso si è fatto riferimento alla legge di Gresham, e a come sia citata a volte a sproposito.

Dovete sapere che la legge di Gresham è come l’amore di Gresham: tosto e veloce. E quindi in questa novella puntata di e io che pensavo che l’economia fosse una roba serie e invece finisce sempre in caciara il quarto d’ora di economia di dubbia utilità parleremo di monete, limoni, signoraggio e Copernico, ossia di tutte cose toste e veloci. Come piace a noi.

 

 

La Rivoluzione Copernicana

Molte persone non sanno chi sia Copernico. Copernico fu un fine economista rinascimentale. Nel suo trattato più famoso “Monetae cudendae ratio” del 1517 il buon Nicolaus esponeva forse la sua scoperta più famosa (per la quale tutt’oggi gli dedichiamo scuole e strade):

Bad coinage drives good coinage out of circulation.

 

E devo dirvi che quelle scuole, e quelle strade, se le merita tutte.

La legge però prende il nome da un altro economista, ossia Sir Thomas Gresham, economista della corona inglese, al quale toccò l’ingrato compito di spiegare a una persona di potere, ignorante in economia (la regina Elisabetta I) che fine avessero fatto i soldi (gli scellini del regno).

 

Regina

E quindi dove sono finiti tutti gli scellini?

Gresham

Il differenziale di valore nominale e intrinseco tra monete soggette allo stesso corso legale fa si che le transazioni vengano gestite con le monete a basso valore intrinseco e rispetto al proprio valore nominale e porta all’accumulo fuori mercato della rispettiva controparte.

Regina

???

Gresham

I cattivi scellini di vostro padre hanno fatto scappare gli scellini buoni! Ahhhh!

 

 

Monete Buone e Monete Cattive

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“Pecunia non olet” dicevano i romani, ma le monete hanno un allineamento anche loro.
Possono essere legali buone o legali malvagie (possono anche essere caotiche buone e caotiche malvagie ma magari ne parliamo un’altra volta).

La legge di Gresham è in realtà molto semplice, afferma che, nel caso in cui in un mercato coesistano due monete aventi identico valore nominale ma differente valore intrinseco la moneta “cattiva” ossia quella con il valore intrinseco più basso, spingerà fuori dal mercato la moneta “buona” (quella con il valore intrinseco più alto) che verrà accumulata al di fuori dell’economia (banalmente a casa o in banca).

 

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Questa legge ovviamente esiste da quando esiste la moneta (che, come ci insegna Civilization IV si può inventare avendo la matematica). Ai bei tempi d’oro (letteralmente) le monete contenevano al loro interno il proprio stesso valore essendo fatte in parte di un metallo pregiato (solitamente oro o argento) e in parte di un metallo non pregiato.

Di conseguenza ogni moneta valeva quanto valeva il metallo pregiato in essa contenuto al netto di una piccola frazione, chiamata seigneuriage ossia “diritto del signore” che era la differenza tra il valore nominale della moneta e il suo effettivo valore intrinseco legato alla quantità di metallo prezioso in essa contenuto, e che andava coprire le spese di produzione e arricchiva il signorotto sotto forma di tassazione.

Come immaginerete, durante la storia, i signorotti tentarono spesso di fare i furbetti e aumentare la differenza tra valore nominale e valore intrinseco per intascarsi la differenza.
Ma come sappiamo l’economia è una dolce ragazzina con le codine e quando i signorotti la trattavano male lei scappava a nascondersi. Così, all’epoca di Gresham era successo che il papà di Elisabetta, Enrico VIII aveva avuto questa “gegnale” idea:

Se io sostituisco l 40% di metallo pregiato nei miei scellini con metallo puzzone avrò entrate maggiori! E non dovrò nemmeno alzare le tasse! Che idea geniale! Sono un re furbissimo! Annaaaaaa vieni qua che ho avuto un’altra ideona!

 

I mercanti inglesi si trovarono quindi tra le mani due tipi di monete diverse

I mercanti inglesi si trovarono quindi tra le mani due tipi di monete diverse, entrambe con lo stesso valore nominale (che era stabilito dal re) ma con una differenza di valore intrinseco del 40%. Va da se che iniziarono a usare per i loro scambi solo le monete di seconda generazione (cattive) incamerando ogni volta che gli era possibile, quelle di prima generazione che avevano un valore intrinseco superiore (buone).

 

 

La Legge di Gresham

La legge di Gresham ha quindi bisogno solo di due assunti: che due oggetti abbiano uguale valore nominale e diverso valore intrinseco e che entrambe convivano nello stesso mercato.
Più è marcata la differenza di valore intrinseco tra i due oggetti più rapidamente gli oggetti con valore intrinseco maggiore scompariranno dal mercato sostituiti da quelli con valore intrinseco minore.

 

è stato dimostrato che vale anche per altri beni, ad esempio per i limoni.

Perché parlo di oggetti? Perché la legge di Gresham è universale, anche se Gresham non lo sapeva, benchè si applichi in massima parte alla gestione delle monete è stato dimostrato che vale anche per altri beni, ad esempio per i limoni. I limoni sono in gergo americano quelle che l’economia chiama tecnicamente “scassoni” ossia le auto pessime.

È stato osservato che nel mercato delle auto usate, a fronte di un aumento degli scassoni, gli acquirenti, a causa delle asimmetrie informative che fanno apparire ai loro occhi tutte le auto come simili, tendono a considerare tutte le auto degli scassoni, questo perché i commercianti sono incentivati a vendere scassoni sui quali hanno ricarichi maggiori.
Quindi gli acquirenti molto difficilmente pagheranno un valore alto per un auto usata per paura di trovarsi con uno scassone, questo fa si che i venditori non abbiano interesse a proporre auto usate decenti che quindi rimangono ai margini del mercato dell’usato.

 

se può scegliere, la gente tiene per se ciò che vale di più rispetto a ciò che qualcuno dice che vale di più.

La legge di Graham ha però anche un’interessante corollario: nel caso il valore nominale di una moneta non sia stabilito avviene il contrario, ossia la buona moneta (quella con il valore intrinseco maggiore) spinge fuori dal mercato quella cattiva (quella con il valore intrinseco inferiore), questo perché in assenza di valore nominale è il valore intrinseco che diventa valore nominale spingendo i commercianti ad accettare soltanto le monete che valgono di più. In generale la legge di Gresham si può riassumere così: se può scegliere la gente tiene per se ciò che vale di più rispetto a ciò che qualcuno dice che vale di più.

Messa in questa forma si avvicina molto a un’altra legge molto famosa “dal rubinetto rosso esce l’acqua calda”. Ma dopotutto l’economia spesso non è complicata, è solo complessa.

 

 

Conclusioni

La legge di Gresham è universale, quindi come difendersi?

La legge di Gresham è universale, quindi come difendersi?

Gli stati moderni hanno eliminato il problema separando totalmente il valore nominale da quello intrinseco. Ad oggi il valore intrinseco è una frazione irrisoria del valore nominale delle banconote mentre per le monete a volte il valore nominale è inferiore a quello intrinseco (in UE costa di più creare monete da 1 e 2 centesimi rispetto al loro valore). In ogni caso è slegato dalla moneta stessa (il che fa urlare ai grillini “Tutta colpa del signoraggio!!11!undicifattoriale”).

Ma questo ovviamente non ha fermato la legge di Gresham che si è vista all’opera ogni volta che in un sistema convivevano due monete: spesso una moneta nazionale fortemente inflazionata e una o più valute estere. In queste situazioni la gente fa incetta di “valuta pregiata” (quindi di monete stabili come il dollaro o l’euro), che quindi spariscono dall’economia o lasciano il paese, rendendo di fatto nulli o controproducenti gli sforzi degli stati che tentavano di risollevare le loro economie tramite questi escamotage.

Un po’ come sarebbe successo agli euri in Grecia se il governo avesse attuato il delirante piano di usare due monete. Dopotutto i greci avrebbero potuto guardare ai loro illustri predecessori, la legge di Gresham infatti era conosciuta anche da Aristofane.

 

Agio avemmo spesse volte d’osservare come Atene
a quel modo coi piú onesti cittadini si contiene
ch’usa pur con le monete vecchie e il nuovo princisbecche.
Tutti sanno che fra quante mai n’usciron dalle zecche,
vuoi d’Ellèni, vuoi di barbari, dappertutto, quelle sono,
e non altre, le piú belle: quelle rendono buon suono,
hanno quelle buona impronta, sono prive di mondiglia.
Pure, Atene non le adopera, e ai bronzini oggi s’appiglia,
dalla zecca usciti appena ieri, perfidi nel conio.
E cosí pei cittadini. Quelli ch’ànno comprendonio,
nati bene, equi, modelli d’onestà, cresciuti in mezzo
a palestre, a danze e musiche, non riscuoton che disprezzo:
servi, poi, facce di bronzo, vagabondi, paltonieri,
e figliuol’ di paltonieri, tutta roba intrusa ieri,
li ficchiamo dappertutto! Quei che avrebbe disdegnati
un dí Atene come vittime a espiare i suoi peccati!
Tempo è dunque che si cambi tal sistema, o gente stolta,
e s’adoprin galantuomini, come l’uso era una volta.
La va bene? È vostro il merito. La sbagliate, e nasce un danno?
Che patiste a nobil croce quei che intendono diranno.

Tratto da “Le Rane” Ponti

 

 

Grazie a @JoelleVD per l’immagine di badass Gresham