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Mentre scrivo, ascolto molta musica. Mai a caso: devo scegliere la canzone giusta per il momento giusto, altrimenti non si innesca la “magia”. Non sono il tipo da metal per le battaglie – ballad per le scopate. Ho scritto cose trucissime con sotto valzerini da festa di paese. Quello che importa è sempre l’alchimia che si crea fra me e il pezzo. Per questa ragione, sono sempre alla ricerca di nuove proposte da archiviare nella mia organizzatissima libreria sonora.

Quanta musica esiste al mondo? Impossibile stimarlo. Milioni di gruppi e miliardi di pezzi. Purtroppo, tante opere pregevoli non giungono a noi ascoltatori perché senza mercato / troppo vecchie / troppo strane.

Fino a non molti anni fa, gli appassionati di musica dovevano rovistare nei negozietti o spulciare i cataloghi, ma ora c’è il magico mondo di internet e tutto è cambiato (in meglio).

Internet è uno strumento incredibile per chi ama la musica. Salta le barriere dello spazio e del tempo aiutandoci a scovare perle dimenticate.

Eccovi una proposta di album che probabilmente non conoscete, ed è un gran peccato.

 

 

Anywhen

The Opiates

 

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Gruppo svedese quasi del tutto sconosciuto, non sono attivi da molti anni. Quest’album è un piccolo capolavoro melodico. Una voce vera e cruda, un accompagnamento molto “live”. Una malinconia strisciante permea testi e musica.

Da quale partire: All That Numbs You
Dove ascoltarla: nella propria camera, fissando una foto
Cosa gustarsi nel frattempo: quel sigaro mai iniziato e un goccio di whiskey

 

 

 

Continental Reel

Birkin Tree

 

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Suonano come irlandesi ma sono italianissimi. Negli anni 90 erano gli araldi della musica irlandese nostrana, venduta in Irlanda come se fosse la loro. Per quanto fedeli al sound tradizionale, la pulizia delle esecuzioni e l’abilità dei musicisti ricordano qualcosa di classico. C’è tanto amore nelle loro canzoni, amore per un tempo e uno spazio che non esistono più.

Da quale partire: the Shaskeen
Dove ascoltarla: in bici, cuffie al massimo
Cosa gustarsi nel frattempo: l’aria che respiri

 

 

 

Sweep of Days

Blue Foundation

 

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Gruppo americano di musica elettronica, alternano momenti “club” a digressioni decadenti come Sweep, dove una base orchestrale gioca fra Bach e il gotico, fino a sfociare in una voce che risuona di metropoli notturne.

Da quale partire: Sweep
Dove ascoltarla: in auto, attraversando un complesso industriale
Cosa gustarsi nel frattempo: le luci lampeggianti delle ciminiere.

 

 

 

Sotto il vento e le vele

Andhira

 

andhira

Gruppo sardo un po’ matto, che in quest’album ripropone grandi pezzi di De Andrè. Non ascolto quasi mai musica italiana (mea culpa) ma loro mi hanno sempre colpito per l’originalità e il coraggio con cui affrontano di petto i classicissimi della nostra cultura, mischiando in maniera sfrontata sonorità da musica popolare sarda e percussioni buffissime. Non fraintendete: c’è grande profondità nelle loro canzoni!

Da quale partire: Rimini
Dove ascoltarla: fine settembre, una qualsiasi spiaggia vuota
Cosa gustarsi nel frattempo: birretta da 33 in bottiglia.

 

 

 

A Passage In Time (raccolta)

Dead Can Dance

 

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Duo nato negli anni 80 considerato il nonno misconosciuto World Music (ma anche della Dark Wave, Gothic, Post-Punk, Ambient…). La voce femminile è la famosa Lisa Gerrard, conosciuta ai più per la colonna sonora del Gladiatore. Tutto è sperimentale nei Dead Can Dance. Mischiano musica rinascimentale, canti gregoriani, ricerca dodecafonica, sonorità greco-ottomane, e chi più ne ha più ne metta. Le loro canzoni mettono a dura prova qualsiasi cassa audio o cuffia che sia, perché sono quasi del tutto assenti da compressione.

Da quale partire: the Host of Seraphim
Dove ascoltarla: Nel vostro studio, con il vostro miglior setup audio
Cosa gustarsi nel frattempo: il tempo che scorre denso intorno a voi.

 

 

 

Sound Awake

Karnivool

 

karnivool

Gruppo rock australiano, immeritatamente sconosciuto ai più. Li ho scoperti l’anno scorso ripescando una serie di mp3 ancora da ascoltare, tenuti da parte per ammazzare la noia dell’aereo mentre andavo al Comic-Con: amore a primo ascolto. Il sound è un po’ Tool, ma solo quel pizzico che basta per restare originali. I testi sono magnifici.

Da quale partire: Change
Dove ascoltarla: Ovunque ci sia un finestrino da cui guardare fuori
Cosa gustarsi nel frattempo: una spanna di caffé nero.

 

 

 

Every Day

Cinematic Orchestra

 

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Collettivo sperimentale sempre alla ricerca dell’ultima frontiera del “Fusion”. Miscelano strumenti classici, voci rap, basi elettroniche, pad d’atmosfera, anche suoni ambientali. Non solo ogni album, anche ogni canzone è diversa dalle altre. Il loro sound è geneticamente perfetto come colonna sonora di un video.

Da quale partire: All Thing To All Men
Dove ascoltarla: in uno di quei club che esistono solo nei film
Cosa gustarsi nel frattempo: un Manhattan fatto per il verso

 

 

 

The Eye Of Every Storm

Neurosis

 

https://www.youtube.com/watch?v=NujzHVdpQgE

neurosis

Concept-album industrial metal. Ho sempre sognato di infilare quattro paroloni inglesi così, al volo. In realtà non si tratta solo di industrial: le sonorità sono post-rock (ma c’è qualcuno che canta per cui nisba), la voce è dark, il sound è apocalittico come pochi. In alcuni momenti ricordano i Pantera di “Flood”. Ogni traccia dell’album è un piccolo e distruttivo tornado: parte piano, si gonfia, deflagra con violenza, fino a spegnersi nuovamente nel silenzio della distruzione.

Da quale partire: The Eye Of Every Storm
Dove ascoltarla: di ritorno da un turno di notte
Cosa gustarsi nel frattempo: l’ultima sigaretta di troppo

 

 

 

This will destroy you

This Will Destroy You

 

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Post-Rock puro come acqua di sorgente. Cosa sono i TWDY? Prima di tutto, l’elogio del vuoto. Suoni dispersi nel niente, atmosfere rarefatte come in cima a una montagna inesplorata. Un elogio alla lentezza: se vi piace consumare raffiche di canzoni da 4 minuti o poco più, loro non fanno per voi.

Da quale partire: Villa Del Refugio
Dove ascoltarla: poco dopo che è successo un casino, appena tutto si placa
Cosa gustarsi nel frattempo: un fondo di vino rimasto in frigo.

 

 

 

Outburst

Turin Brakes

 

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Sono inglesi ma non si direbbe! Chitarre folk che fanno venir voglia di deserti e cactus, e melodie canterine che sembrano state scritte in auto per accompagnare una lunga vacanza. La mia proposta leggera buona per tutte le stagioni.

Da quale partire: Sea Change

Dove ascoltarlo: appena imboccata l’autostrada.

Cosa gustarsi nel frattempo: un sorso d’acqua prima che si scaldi troppo.