Il WWDC 2015 di Apple è appena finito: solitamente aspetto il giorno dopo per scrivere i miei soliti riassuntoni, ma questa volta mi ci metto subito, perché mi girano un po’ le palle e non vorrei essere inutilmente buono domani mattina.
Mi girano le palle perché mi sono dovuto sorbire l’ennesima presentazione infinita, da due ore e mezza nientemeno, che ha rivelato ben poco di interessante, salvo un paio di punti.
Non che la concorrenza abbia fatto meglio quest’anno: anche il Google I/O è stato un inutile pippone infinito, con presentatori assolutamente non all’altezza. Google si è salvata quest’anno perché ero malato in quei giorni e non sono riuscito a fare il mio riassuntone per loro, avrei tirato merda in abbondanza, sicuro. E fatto battute su accenti indiani e brodetti di imbarazzo. Ma torniamo a Cupertino, che stasera ne ho per tutti. Di Google ne riparleremo nella prossima puntata di Nerdvana, statene certi.
Dicevo, Apple. Anzi, Mr. Simpatia. Gli amiconi di Cupertino, con la battuta sempre pronta a strappare l’applausetto e il sorrisino. Sapevamo praticamente tutto come al solito ancora prima che cominciasse questo WWDC, se avete letto uno qualsiasi dei “cosa aspettarsi dal” pubblicati da tutti negli scorsi giorni allora potevate benissimo non sorbirvi due ore e mezza, 150 minuti, di pippone sul nulla o quasi. Io ho dovuto.
Sono uscito prima dall’ufficio, sono arrivato di corsa a casa, ho aperto Safari (quella volta all’anno che lo uso al posto di Chrome) e sono stato catapultato in Comedy Apple Central, aka #WWDC 2015.
Vediamo in ordine di cosa si è parlato, cercherò di stringere il più possibile, per evitare anche a voi la noia della morte.
Si comincia con la solita spruzzata generale di numeri su numeri, il gran galà delle performance, apro l’ombrello e attendo paziente che Cim Took si levi dal palco e faccia salire uno che sa presentare bene, quel Craig Federighi che tutti amiamo e che ci parlerà delle nuove versioni di OS X e iOS.
OS X El Capitan
Già il nome la dice lunga su questa nuova “attitude” di Apple verso la battuta facile, durante l’introduzione mi aspettavo annunciassero che OS X 10.11 si sarebbe chiamato “OS X Marijuana” o “OS X Fat Ass”, ma hanno optato per “El Capitan”, con Federighi che lo scandiva ogni volta come fanno gli americani con le parole strane piene di vocali prese dalle lingue straniere.
Non è una rivoluzione e non doveva esserlo, si sapeva che il 10.11 sarebbe stata una tappa di intermezzo che avrebbe puntato su qualche feature fighetta e un raffinamento delle prestazioni.
Safari aggiunge un paio di feature minori, come l’abilità di pinnare siti nella barra superiore o di mutare i tab che fanno rumore… niente di che davvero, ma partono gli applausi a rotta di collo ad ogni minimo aggiornamento e già comincio a chiedermi cosa farà il pubblico quando verrà presentato qualcosa di davvero figo.
Spotlight ora permette di fare ricerche con un linguaggio “naturale”, tipo “mostrami quel documento su cui ho lavorato ieri pieno di quadrati rossi” (scherzo, ma avete capito) resta da capire quanto e come funzionerà nella versione italiana, come buona parte di queste nuove feature che vogliono aiutare i babbani ad interagire con le macchine come se fossero il loro miglior amico.
C’è una gestione delle finestre migliorata, un nuovo mission control che funziona meglio con le app in full screen, tutto molto carino devo dire, e in particolare, era ora, arriva la gestione dello split screen, con la possibilità di posizionare finestre automaticamente a metà o a un terzo dello schermo, in pratica come fa Windows da un po’ di versioni, ma con un trick leggermente diverso per non far sembrare che abbiano semplicemente copiato il concetto. In ogni caso bene, ci voleva e fanno piacere un po’ di funzionalità da power user per una volta.
Migliorate anche le prestazioni, con svariati moltiplicatori annunciati e totalmente inutili nella vita di tutti i giorni, “fino a 1,4x” non significa nulla nella realtà dei fatti se non riempire la bocca di qualche giornalista che non sa di cosa parla. Speriamo che semplicemente il nuovo OS X sia effettivamente più veloce e meno esoso di risorse, in questo Apple devo dire che solitamente fa un buon lavoro e dedicarsi alle prestazioni oltre che all’aggiunta di feature è sempre una buona pratica, qualcosa che anche Microsoft sembra aver capito ultimamente.
Arriva su OS X anche Metal, lo stesso sistema utilizzato su iOS 8 dallo scorso anno per velocizzare le prestazioni delle app che sfruttano librerie Open GL, attraverso la precompilazione e altre ottimizzazioni. Il punto è che i videogames e le applicazioni dovrebbero girare molto meglio, sfruttando di più le GPU di sistema invece di sfiancare solo la CPU. Solite demo e presentazioni di Epic Games (per mostrare quanto gira bene ora il 3D) e di Adobe (che ha promesso super prestazioni sulle nuova Creative Cloud, speriamo).
Ah si, anche qualche news in Mail, come nuove gesture per archiviare al volo o cancellare i messaggi… niente di che.
Fine.
OS X El Capitan (LOL, ogni volta che lo scrivo penso sia uno scherzo) sarà in beta privata da oggi per gli sviluppatori, in beta pubblica da luglio per tutti e verrà rilasciato gratuitamente a tutti in autunno.
Commento a El Capitan: speriamo sia veloce. Le novità sono davvero ben poche e ben poco interessanti.
iOS 9
Qualche news più corposa è arrivata da iOS 9, in particolare su Siri e Search, la ricerca interna. Siri avrà feature “proattive”: Proactive è il nuovo sistema che ti da aiuto e risultati in base a dove ti trovi, l’ora del giorno, etc… un po’ come Google Now insomma.
Piccole figatine come far partire la musica in automatico se colleghi le cuffie, musica da gaso se sei in palestra, etc.. tutta roba da testare nei fatti e che funziona bene solo in demo solitamente, questo ormai lo sappiamo benissimo.
In questo Apple rimane un passo indietro a Google Now e alle figate mostrate al Google I/O, anche se, come sempre, tutte ste robe fanno fatica a funzionare in inglese a San Francisco, figuriamoci in italiano a Colombaro (MO). Lo ripeto ogni volta, ma è bene farlo sempre: non vi gasate per sta roba, noi provincialotti italiani non la useremo mai.
La novità davvero grossa è aver spostato la ricerca e il modo di accederci, allineandosi di fatto al metodo Google Now: se prima su iOS bastava da una qualunque schermata fare una gesture verso il basso per aprire la ricerca con già la tastiera pronta a scrivere, ora sarà necessario scorrere fino alla prima schermata e poi oltre verso sinistra per ritrovarsi in una nuova schermata che mostra i contatti che potresti voler contattare (ProActive!) le app che potresti voler utilizzare, delle news.. etc.. ah, e anche il campo di ricerca in alto, che dovrete a quel punto tappare per far comparire la tastiera e, finalmente, ricercare qualcosa davvero.
È una brutta notizia per quanto mi riguarda. Sinceramente non mi frega nulla che iOS provi a capire chi voglio contattare o cosa voglio utilizzare, soprattutto se in cambio mi ritrovo a dover fare svariati slide e tap per poter cercare. Il bello dell’iOS attuale è che in qualunque scheramata ti ritrovi puoi sempre fare uno slide verso il basso e cercare subito con la tastiera già aperta. Funzione che uso di continuo, per lanciare app, cercare nella posta, nei contatti, etc. una delle funzioni che più ho gradito quando sono tornato su iOS dopo essere stato per anni su Android, dove, nei fatti, Google Now non lo utilizzavo mai.
Update:
Mi dicono nei commenti che rimane comunque la gesture verso il basso per aprire al volo la ricerca, quindi ottime notizie, cancellatevi dalla mente quanto ho appena detto. Nella presentazione questo non era stato chiarito, da qua il mio rant.
E Apple ha pensato bene di riportarmi a forza indietro, copiando lo stesso modo di Google di voler a tutti costi immaginare cosa mi serve invece di aiutarmi a fare quello che voglio fare senza tanti problemi. Tutto per i babbani ovviamente. Ma quanti babbani usano Google Now? e quanti useranno questa nuova ricerca proattiva di sta cippa? boh.
Ah, il nuovo iOS quando qualcuno vi chiama e non avete quel numero nella rubrica tenta di guardare nella vostra posta elettronica per capire se magari quel numero vi è stato mandato via email e quindi suggerirvi che, forse, appartiene a Pinco Palla. In pratica quello che fa, meglio, Android, solo che Google va giù pesante di Skynet style e interroga mezza internet per sapere di che parliamo, mentre Apple si è riscoperta amante della privacy e pur di poter dire che cerca solo nel vostro dispositivo è pronta ad offrire un servizio peggiore.
Sta roba del “noi ci teniamo alla privacy” è tornata un paio di volte e quanto ho scritto sopra è il long story short di ogni situazione. Noi non diamo i vostri dati in pasto all’internet, noi ci teniamo e quindi ci limitiamo a utilizzare le quattro robe che avete sul telefono, perché così possiamo tirare merda alla concorrenza.
Apple Pay arriva in Inghilterra e sono state annunciate duemila altre partnership. A noi non ci frega nulla chiaramente visto che siamo sempre in Fanculonia, inutile parlarne. Ah, Passbook ora si chiama Wallet. La svolta.
L’app delle Note ha nuove feature di formattazione, aggiunta to-do, immagini, etc. in pratica un piccolo Evernote per chi non vuole usare Evernote perché è scemo.
Maps aggiunge come si sapeva i trasporti pubblici, tutto fighissimo con percorsi multipli tra bus, metro, piedi e compagnia bella… ovviamente niente per Fanculonia, dormite tranquilli.
Arriva un’app tutta nuova che si chiama News, è in pratica una specie di incrocio tra Flipboard e Google Play Edicola, con un sistema per capire i vostri gusti, un feed reader intelligente con impaginazione super figa e la possibilità per gli editori di utilizzare uno tool di Apple per reimpaginare i propri contenuti e offrire varie figate in fase di lettura… lo proverò senz’altro e Lega Nerd sarà tra le fonti disponibili, attendo di testarlo per parlarne bene o male, ma dal poco che si è visto è fatto bene anche se non è che se ne sentisse il bisogno visto gli innumerevoli competitor presenti sul mercato. Ah, che scemo, dimenticavo, inizialmente sarà solo in USA, UK e Australia… quindi ciccia un’altra volta.
Arrivano un po’ di feature da power user per l’iPad, novità devo dire gradite: nuovi shortcut evidentemente super comodi nella tastiera per il copia / taglia / incolla e altro e, udite, udite, la possibilità di affiancare due app a schermo in uno split screen customizzabile, davvero figo e sembra facile da usare. Chapeau. C’è anche una nuova modalità picture in picture per guardare i video mentre si fa altro, davvero figo.
Occhio però che sto split screen sarà disponibile solo dall’iPad 2 e successivi… quindi compratevi un nuovo iPad, barboni. (mentre il PIP e lo slide da destra sarà disponibile anche nei vecchi Air 1 e Mini 2 e 3).
Ah, figa anche la possibilità di usare due dita nell’area della tastiera per selezionare il testo e muovere il cursore, ci sta. Tutto questo è solo su iPad, è bene ricordarlo ancora.
Anche iOS 9 ovviamente avrà svariate ottimizzazioni per migliorare le prestazioni e allungare la durata della batteria. È la solita solfa che ci propinano Google ed Apple ad ogni release. Nella verità dei fatti ci dobbiamo ogni volta beccare una release fatta a metà, che porta inevitabili rallentamenti e bug e che viene corretta dopo sei mesi con una dot one.
Sappiatelo, non ci credo più a queste promesse, Project Volta e compagnia, non mi fregate più. Chiedete a chi ha comprato un Nexus 9. O a chi ha usato iOS 8 su iPhone “vecchi”. Ottimizzazione, si, si.
Hanno anche mostrato svariate novità per Homekit e CarPlay, ma è tutta Aria Fritta™ visto che sono sistemi che in pratica non esistono per l’uomo della strada, ma solo per early adopter pieni di soldi o sviluppatori in cerca di nuove piattaforme da colonizzare prima del tempo. È totalmente inutile parlarne ora.
Comment a iOS 9: fail per me che non ho un iPad e amavo la ricerca su iOS 8. Fail totale. :(
With iOS 9, Apple’s HealthKit will finally track menstruation
È un titolo di The Verge, lolliamo apertamente.
Watch OS 2
Arriveranno le app finalmente native insieme ad una nuova versione del sistema operativo dopo solo un paio di mesi dal rilascio della prima versione. Vedi te cosa significa. Chissà quanto hanno urlato ai piani alti due mesi fa quando hanno fatto rilasciare una beta al posto della definitiva e ora chiamano “2” la 1.0.
Il resto è fuffa, come tutto l’Apple Watch del resto. Come tutti gli smartwatch. Rivoluzionario, come il 3D al cinema. Ci vorranno un paio di anni direi prima che potremo finalmente smettere di parlare di sta roba.
Se però uscirà Android Wear per iOS come si vocifera allora magari un Moto 360 me lo compro, che ha lo schermo tondo che mi piace. Poi non dite che sono un volta gabbana eh.
Swift
Esce il due. Sarà open source. Se siete dei programmatori, esultate. Per tutti gli altri…
Apple Music
Dopo due ore di Nulla Cosmico® ecco arrivare quel “one more thing” che tutti aspettavano mentre bevevano latte gentilmente offerto dalle propria ginocchia. L’eccitazione mi è salita per un attimo, la mente è tornata ai bei vecchi tempi, quando Steve diceva le tre parole magiche e sul palco compariva la magia.
E invece è tornato Ping.
Anzi, SpotiPing, il nuovo rivoluzionario servizio di musica e radio troppo giusta con anche quattro video dai vostri artisti preferiti!
Ok, sono stato molto acido, lo ammetto, ma qua abbiamo davvero raggiunto l’apocalisse della presentazione fatta male, sarà che ero stanchissimo dopo ore ad ascoltare, sarà che davvero sia Apple che Google non riescono a trovare dei diavolo di C Level in grado di presentare un prodotto decentemente e al loro posto schierano quattro mezzi simpa che balbettano sciocchezze, ma davvero basta ragazzi, basta.
Jimmy Iovine arriva sul palco ed evito di scrivere cosa sembra. Farfuglia sciocchezze infilando keyword a caso, “revolutionary” in primis naturalmente. Dopo dieci minuti nessuno ha capito di che stava parlando. Apple Music l’abbiamo capito. È un’app, è preinstallata, ci si ascolta la musica. Spacca fratello, cioè, il top, davvero, siamo il top. Apple è il top, volevamo una roba che nessuno sa fare, ma Apple la fa bro, cioè, davvero. Epicness cazzo, epicness. Ok Jimmy, bravo.
Eddie Cue si presenta tra battute imbarazzanti e una camicia al limite dell’arresto per attentato al buon gusto. E prova a fare chiarezza. Non ci riesce.
Tu parli, ma l'unica cosa che capisco è "checcazzodicamiciadimmerdarimettiladentrodiosanto" mi spiace. pic.twitter.com/xu7689H49k
— Antonio Moro (@itomi) June 8, 2015
C’è tempo anche per il rapper. Ma si, facciamo parlare tutti dai. Sale sul palco Drake. Parla per quello che mi sembra un tempo infinito. Senza dire niente. Nuovo record del Nulla Cosmico. Ho capito solo che viene dal Canada. Yo.
My name is Drake e ho parlato del nulla per 5 minuti, applaudite! pic.twitter.com/k7zWcSZ4yw
— Antonio Moro (@itomi) June 8, 2015
Torna Eddie Cue. Apple Music è tre cose. Primo: un servizio musicale rivoluzionario, che ti chiede che musica vuoi ascoltare e poi te la fa ascoltare. Ma non è un algoritmo a scegliere! no! sono i nostri esperti. Come no. Quindi, primo punto l’abbiamo capito: è un buon clone di Spotify, sembra ok, lo vedremo.
Poi. È anche un’altra cosa. È una radio! in che senso? Nel senso che hanno messo in piedi una radio, l’hanno chiamata Beats One, Beats come le cuffie, che il brand è il loro e fa figo, usiamolo, One come uno, che magari ne facciamo delle altre e le chiamiamo Beats Two e Beats Three. Davvero, una radio hanno fatto, tipo Radio Deejay intendo, proprio una radio che trasmette musica, programmi, etc… con tre sedi, a San Francisco, New York e Londra.
Troppo il top raga.
E, udite, udite, trasmette in tutto il mondo! in contemporanea! via internet! Che roba eh! Troppo il top raga. Cioè la radio di Apple, perché la musica va ascoltata insieme, che i feedback così li possiamo dare in contemporanea dall’India al Sud America… troppo avanti no? Hanno fatto una radio. Davvero.
Poi, Apple Music è anche una terza cosa: un modo per interagire con i vostri artisti preferiti! in pratica ci trovi le ultime news dei parrucconi che vi piacciono tanto, abbiamo tutti i migliori che ti credi, ci caricano gli ultimi video di loro che registrano la loro musica e vi raccontano i dietro le quinte, capito? Figata eh? troppo avanti, tutto in un’app, non ci si crede raga, la svolta cazzo, la svolta.
I primi tre mesi gratis, poi 9.90 al mese o 14.90 per il pacchetto famiglia.
Ora. Sarò io stronzo, è sicuro. Prevenuto verso tutti ormai. Tiro merda in quantità, sia a Google che ad Apple, perché ultimamente ci propinano il niente e mi sono stufato di perdere le nottate a guardare queste presentazioni inutili e poi dover scriverne anche un riassunto, ma davvero, di che stiamo parlando?
#applemusic aspetto di provarlo personalmente, perché la presentazione è stata davvero #imbarazzante, licenziateli tutti, adesso.
— Antonio Moro (@itomi) June 8, 2015
Qua ci troviamo di fronte alla festa del forzato, al brain storming del Cottolengo. Fatevi venire delle idee raga, che dobbiamo uscire con sto Appol Miusic e ormai tutti hanno scritto che sarà figo e quindi lo dobbiamo fare figo, ma figo davvero eh!
È come quando ti dicono “devi farti venire un’idea”. E te spari la prima cagata che ti viene, perché più ci pensi, più non ti viene niente. E dall’altra parte la prendono su, perché non sono più in grado di valutare se quell’idea è buona o no, è solo una questione di fare qualcosa. qualsiasi cosa, perché così mi son tolto il problema, ci attacco sopra un “revolutionary” e siamo a posto.
E quando mostrano la slide qua sopra e il pubblico ride (è successo davvero) e loro continuano con un sorriso imbarazzato e la gocciolina sulla pelata… è allora che sai che un’epoca è finita e che ti toccherà aspettare un bel po’ prima di rivedere certe cose.
Ma non si può mica sempre brindare a Champagne no? Anche quest’anno vi cuccate il Tavernello, ce ne spariamo due cartoni, che alla fine sembrerà tutto bello uguale, tranquilli.