Il primo anno di Playstation 4

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C’era una volta un ragazzo, oramai a metà strada fra i 28 ed i 29 anni, che il 29 Novembre 2013, con i suoi risparmi in tasca, si stava recando all’apertura di una nota catena di rivenditori videoludici per assistere al suo primo day one di vendita di una nuova console.

Nessuna corsa ai rivenditori stranieri, giapponesi o americani, per averla prima a prezzi più che maggiorati. Nessun costo proibitivo al lancio di 599 euro o di 799.000 lire. Una offerta che abbassava il costo della console di 130 euro, ed un costo di ingresso nella nuova generazione di gaming che era la perfezione assoluta.

Queste le premesse con cui mi sono recato ad acquistare la nuova nera e bellissima console di mamma Sony. Si, prima non avevo mai vissuto realmente un day-one.

Le emozioni erano forti, avevo anche preso un giorno di ferie, le mani sudaticce e la fila sembrava non finire mai.

Ma dopo un anno ne è valsa davvero la pena di fiondarsi sulla PS4 appena uscita o forse aspettare di più non avrebbe fatto tanta differenza?

Questo articolo si propone di provare a rispondere a questa domanda, cercando di fare (pochi) confronti con la sua diretta concorrente e basandosi su fatti puramente personali, ma credo largamente condivisibili.

 

 

Il Lancio

Come già accennato a pochi mesi dal lancio di PS4 (in particolare dalla sua presentazione) era evidente che fosse questa la console da avere a tutti i costi.

La presentazione fallimentare di Xbox One (XBone per gli amici), fatta di ritrattazioni continue su ciò che era obbligatorio e non modificabile per la console, aveva fatto perdere un sacco di credibilità a Microsoft.

Si passava dall’obbligo di Kinect alla sua rimozione, dall’ “always on line” al “no, ma potete giocare anche offline”.

PS4 sembrava l’unica isola felice della nuova generazione

PS4 sembrava l’unica isola felice della nuova generazione, fatta di contenuti condivisibili fra gli utenti, di grandi esclusive e di ottimi titoli disponibili al lancio e Driveclub addirittura in regalo.

Già i grossi publisher avevano annunciato grandi cose, Ubisoft era pronta con la sua nuova IP, ossia Watch Dogs. Guerrilla Games aveva in canna Killzone Shadow Fall e Sucker Punch era già pronta con Infamous: Second Son.

Ma qualcosa è andato storto.

Progressivamente, mano a mano che ci si avvicinava alla data di lancio, gli annunci funesti iniziavano ad arrivare.

Per primo lo studio Sucker Punch, rinviando Infamous a data da definirsi, poi Watchdogs, a cui è toccata la stessa sorte, ed infine Driveclub.

Nessuna nuova IP o titolo completamente next gen, eccezione fatta per Killzone e Knack, sarebbero stati pronti per il lancio della console.

Nessun titolo next-gen degno di tale nome era disponibile al lancio.

Ma oramai il pre-order era stato fatto, e il suo annullamento sarebbe stata una botta morale troppo forte da mandare giù. Ho recuperato il classico Assassin’s Creed da Amazon e mi sono dedicato a quest’ultimo.

 

 

L’arrivo di Infamous

I primi mesi del 2014 non sono stati da meno in termini di novità. Ogni tanto veniva annunciato qualche titolo interessante, ma si parlava sempre di cose in uscita nel 2015.

Poi sono partite le varie riedizioni in HD di titoli della passata generazione. Si è partiti con Tomb Raider Definiteve Edition, e poi c’è stato l’annuncio di The Last of Us Remastered.

 

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Per carità, tutti titoli ottimi, ma se sono già stati giocati nella passata generazione perdono un sacco di appeal. E di certo non giustificavano l’acquisto di una console next-gen.

Anche il sistema operativo di Sony per la nuova console iniziava a mostrare i suoi evidentissimi limiti, alcuni tutt’ora presenti.

  • Non si potevano esportare direttamente i video del proprio gameplay su youtube.
  • La funzione share play annunciata ancora non era pronta
  • La retrocompatibilita con Playstation Now, che fine aveva fatto?
  • Non si potevano vedere i Blu Ray in 3D
  • Le chiavette USB (o dispositivi simili) non potevano essere lette come hard disk esterni.

Per farla breve, ho spesso e volentieri lasciato la PS4 a prendere polvere mentre mi dedicavo ad altri giochi per PS3.

Questo fino a Marzo 2014, dove finalmente c’è stato un segno di svolta: Infamous: Second Son.

 

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Rilasciato il primo giorno di primavera è riuscito a fare togliere la polvere invernale che oramai gravitava sulla mia PS4, il primo vero gioco next gen, una gioia per i suoi effetti di luce e per la qualità delle animazioni.

L’ho giocato, rigiocato una seconda volta emi sono detto: “Adesso attendo la prossima uscita”.

E mi sono cresciute le ragnatele.

 

 

 

La lunga estate caldissima

Faccio subito una precisazione. Non è che nei mesi estivi non si riuscisse a giocare a nulla, perché comunque sono stati rilasciati finalmente Watch Dogs e il remake tanto atteso (da me almeno) di Abe’s Oddissey.

Ma come detto sopra si è sempre trattato di titoli a cavallo fra le due generazioni. Sia perché erano remake “in HD”, sia perché erano giochi nati per potere essere fruiti sia da PS3 che da PS4.

Ovviamente possedendo una PS4 l’acquisto obbligato era quello del gioco per suddetta piattaforma, ma comunque non era esclusiva della nuova frontiera del gaming.

Per i mesi estivi avere o meno una console di nuova generazione non era assolutamente necessario.

Per i mesi estivi, senza se e senza ma, avere o meno una console di nuova generazione non era assolutamente necessario, mancavano troppi elementi che giustificassero l’acquisto.

Ma la Sony continuava a vendere unità, annunciando alla Gamescom che ben 10.000.000 di unità erano state già piazzate nei salotti del mondo intero.

 

 

 

Si sta come d’autunno
sull’alberi le cozze

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Poi siamo arrivati alla stagione autunnale/invernale dove insieme ad ottimi titoli come Shadow of Mordor, Dragon Age Inquisition, Far Cry 4, Alien Isolation, Destiny e compagnia bella finalmente sono usciti i primi titoli veramente next-gen. Due su tutti: Assassin’s Creed Unity e Driveclub.

I titoli non sono dei capolavori del genere, anzi nel caso di Assassin’s Creed ci siamo trovati di fronte ad un gioco incompleto, pieno di bug e di un frame rate piuttosto instabile e Driveclub ha ancora problemi per quanto riguarda il gioco online, ma almeno sono titoli nati esclusivamente sulle console di nuova generazione. E che però ancora non hanno assolutamente giustificato l’acquisto di una nuova macchina.

Ed ora, a poco più di un anno dalla sua uscita, ci troviamo con una bellissima macchina, ma che ci sembra di avere usato al 50% delle sue possibilità.

Sicuramente i titoli con cui sfruttarla ci sono stati nel corso del 2014, ma non hanno avuto l’incidenza che, almeno personalmente, mi aspettavo nel mercato videoludico.

 

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Ed ora, a poco più di un anno dalla sua uscita, ci troviamo con una macchina che sembra avere usato il 50% delle sue possibilità.

Paradossalmente XBone è stata più vincente in questo primo anno, perché non è uscita tutta in pompa magna, promettendo bellezze inenarrabili, e quindi non ha deluso nessuno.

PS4 è caduta nella trappola a doppio taglio dell’hype che genera un sacco di aspettativa, ma che poi deve essere ripagata, cosa che non è avvenuta pienamente.

Fortunatamente per la console di casa Sony nella prima metà del 2015 sembra davvero ci sarà da leccarsi i baffi, il tutto senza contare gli annunci che verranno fatti alla Playstation Experience a fine di questa settimana.

Purtroppo nel suo primo anno di vita non c’è stata la incisività che si sperava, complici sicuramente anche i publisher dei giochi, i quali probabilmente hanno cercato semplicemente di ottimizzare maggiormente i profitti fornendo prodotti che non riuscivano a brillare in nessuna delle due generazioni ancora sul mercato.

In definitiva si poteva aspettare, comodamente, senza nessun acquisto al day one, ma davvero, questo è il Natale in cui se fossi in voi farei un pensiero al passaggio nella nuova, luminosa, next-gen.

 

E voi che dite? Avete preso la PS4 al day one? State ancora aspettando? Fatecelo sapere nei commenti.

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