Ogni volta che un nerd vede una serie / film / fumetto / racconto di zombie è combattuto. Da un lato è in fotta dura per le orde di zombie, l’ambientazione post-apocalittica e le tipe che, stranamente, restano sempre fighe. Dall’altro però si interroga su come sia possibile che uno scenario così possa realmente succedere.

Di norma gli autori di tali opere glissano allegramente su come sia stato possibile il contagio di tutti meno un ristretto numero di umani e ci buttano dentro il loro racconto in media res.
E a me la cosa sta benissimo, di solito.

Però la domanda che spesso mi pongo è la seguente:

Posto che veramente sia possibile un’apocalisse zombie, quale sarebbe il modo migliore di affrontarla?

Ora io non sono un governante o un esperto di crisi (sono solo una brutta persona), ma questa non è una rubrica di politica, è una rubrica di brutte persone nerdeconomia quindi la risposta che tendo a darmi è: sarebbe da affrontare nel modo più efficiente possibile!

E quale potrebbe essere questo modo?

Bhe vediamo se gli sgarruppati incredibili mezzi della nerdeconomy – modellizzazioni semiserie nel mondo nerd, ci possono venire in aiuto.

 

 

 

nerdeconomy2

 

 

Apocalipse Now! (2003)

Come prima cosa dobbiamo procuraci dei dati. Purtroppo gli economisti sono gente noiosa, mai nessuno che si interroghi sui costi di un’apocalisse zombie.

 

18336_1_miscellaneous_digital_art_zombie_apocalypse
Per trovare un po’ di dati dobbiamo prima cercare qualcosa di simile a un’apocalisse zombie.

In compenso però agli economisti piace calcolare un sacco di altre cose, quindi per trovare un po’ di dati dobbiamo prima cercare qualcosa di simile a un’apocalisse zombie.

Ora non è necessario che sia un’apocalisse (o non staremo qui a parlarne) ma deve essere qualcosa che gli si avvicina, quindi una malattia che si propaga rapidamente e con una certa facilità, che non renda il soggetto incapacitato e che non porti alla morte troppo o troppo in fretta.

Potremmo usare l’ebola ovviamente, ma ha la brutta abitudine di uccidere troppo in fretta

Potremmo usare l’ebola ovviamente, ma ha la brutta abitudine di uccidere troppo in fretta, inoltre colpisce zone del mondo di cui nessuno frega niente (ve lo vedete TWD ambientato in un deserto? Boooooooring!).

Quindi punteremo sulla Sars.

La Sars rispetta abbastanza i nostri parametri e, cosa importantissima, ha colpito un’area del mondo moderna, che possiamo approssimare alle città occidentali dove, di norma, i nostri eroi si trovano alle prese con la malattia.

Essendo che ha colpito un’area del mondo ricca gli articoli accademici si sprecano (basta googlare “Sars economic impact”) e quindi possiamo avere una buona base di dati a nostra disposizione.

Per comodità ci rifaremo a questo paper nel National Center for Biotechnology Information (che sospetto abbiano creato la Sars per i loro loschi piani).

Bene quanto è costata la Sars?
Un botto di soldi.

quanto è
costata
la Sars?

O meglio, è costata una flessione secca del Pil nei paesi colpiti.

La flessione del Pil è stata funzione di diversi fattori: mancate entrate, perdite turistiche, aumento delle spese mediche etc.

Ovviamente a noi non interessano tutti i fattori (chi mizzica se ne frega del turismo nel mezzo di un’apocalisse?), a noi interessano solo le spese mediche: l’apocalisse zombie la Sars è stata contenuta con successo grazie a una rapida risposta degli organi di salute pubblica, quindi, in caso di apocalisse zombie si potrebbe cercare di contenere la diffusione del morbo nello stesso modo.

Una delle città maggiormente colpite dalla malattia nel 2003 fu Hong Kong.

Hong Kong si presta bene come modellizzazione: è una grande città moderna (come quelle americane in cui di solito si trovano i nostri eroi), è una regione ricca e densamente popolata e piena di figa per l’eroe.

a causa della Sars, il Pil di Hong Kong subì una flessione terrificante: -2.63%

Bene nel 2003, a causa della Sars, il Pil di Hong Kong subì una flessione terrificante: -2.63%. Di questo valore ben il 2.37% era dovuto all’incremento delle spese per la sanità nel tentativo di arrestare l’epidemia.

Ora quanto sono le spese per la sanità di Hong Kong?

Non ne ho la minima idea, ma so quanto era il Pil di Hong Kong nel 2003 (qui la lista di tutti i Pil del mondo divisi per anno): nel 2003 il Pil di Hong Kong era di circa 161 miliardi di dollari, non tantissimo, ma stiamo parlando di una sola città.

Bene facciamo i conti della serva e otteniamo che l’aumento di spesa per la sanità è stata circa di 3.8 miliardi di dollari.

È un sacco!
Quanti zombie malati di Sars ha avuto Hong Kong?
Appena 1750 (ponte).
Il che ci porta all’esorbitante spesa di 2.18 milioni di dollari a malato.
Follia!

Ma siamo ingiusti, dopotutto l’apocalisse avrebbe potuto colpire l’intera città di Hong Kong che invece è stata salvata dagli investimenti in sanità.
La città di Hong Kong aveva nel 2003 6.745.000 abitanti di conseguenza spalmiamo la spesa su tutti loro e otteniamo 563$ a persona.

Bene quindi il costo di contenere un’apocalisse zombie è di circa 560$ a persona.

 

Il costo totale per contenerla con mezzi medici sarebbe quindi di circa 4.000 miliardi di dollari.

Fun fact nel mondo ci sono circa 7 mld di persone, in caso di apocalisse zombie il costo totale per contenerla con mezzi medici sarebbe quindi di circa 4.000 miliardi di dollari.

Il Pil mondiale si attesta intorno ai 74.000 miliardi di dollari, quindi fermare un’apocalisse zombie sarebbe costoso certo, ma si tratterebbe di spendere il 5.4% del Pil: è stata più devastante la crisi dei mutui subprime.

 

 

Rome, Sweet Rome

Come è possibile che l’esercito non sia in grado di mettere fine a un’epidemia?

Ma adesso cambiano per un attimo approccio. Una delle grandi domande che mi assillano quando leggo di apocalissi zombie è la seguente: come è possibile che l’esercito non sia in grado di mettere fine a un’epidemia?

Siamo seri, nell’epoca dei conflitti asimmetrici e della guerriglia urbana, gli eserciti moderni sono preparati a battersi all’interno di aree densamente abitate.

Inoltre la minaccia di guerra batteriologica fa si che esistano procedure per combattere in presenza di rischi biologici.

Anche posto che la popolazione di un’intera città sia stata tramutata in zombie quanto ci impiegherebbe una divisione dell’IDF, abituata a ripulire le città dai terroristi, a riconquistarla?
Quanto perdite avrebbe un plotone del BOPE addestrato a fare irruzioni nelle favelas?
Gli zombi non rispondono nemmeno al fuoco!
Vengono avanti come degli idioti, non si proteggono, non usano ripari, non si fanno scudo di civili, non hanno armi, si fanno distrarre dai rumori.
Sarebbe una carenficina zombificina senza nemmeno scomodare l’utilizzo elicotteri o l’appoggio aereo.

 

 

zombieapocalypse
Non sarebbe più semplice isolare l’area e far intervenire l’esercito?

Quindi in caso di apocalisse zombie invece che cercare di contenere il morbo tramite costose procedure mediche, non sarebbe più semplice isolare l’area e far intervenire l’esercito?

Nel 2011 lo storico James Erwin pose su Reddit un’interessante quesito: prendiamo un MEU (Marines expedition unit) e teleportiamolo ai tempi dell’Impero Romano, i Marines sarebbero in grado di mettere sotto le legioni romane?

Il quesito diede il via a una serie di discussioni molto lunghe e spassose (robe da nerd insomma) al punto di diventare famoso anche al di fuori del circolo degli appassionati (qui la pagina di wiki).

Per farla breve, un MEU (che conta 2.200 uomini) si trova ad affrontare tutte le legioni romane (l’autore ipotizzava il periodo di Augusto dove l’Impero Romano era al suo massimo splendore e poteva schierare circa 320.000 soldati).

Da un lato abbiamo i soldati romani, con le loro armi, le loro masse compatte, abituati ad avanzare in formazione contro i nemici.
Dall’altro abbiamo i Marines, addestrati a battersi in maniera agile, con piccole unità, armati di M16A4, lanciagranate, mitragliatrici pesanti, giubbetti antiproiettile (che quindi fermano senza problemi frecce o tiri di frombola), mezzi corazzati per lo spostamento e qualche carro armato Abrams M1.

Le conclusioni sono le seguenti:

i Marines perdono.

La cosa può sembrare shockante ma la realtà è che i Marines perderebbero sul piano strategico, pur vincendo sul piano tattico qualunque scontro.

Banalmente i Marines potrebbero massacrare senza problemi anche tutte le truppe dei Romani ma andrebbero rapidamente “out of ammo” e senza la possibilità di rifornirsi sarebbero infine sconfitti per mera differenza numerica.

Bene ma questo non è il nostro caso, nel nostro caso le truppe utilizzabili contro gli zombie avrebbero tutte le munizioni e il carburante che servono loro, anche ipotizzando che la struttura industriale sia collassata a causa dell’apocalisse zombie, ogni esercito dispone di depositi con tonnellate e tonnellate di armi, munizioni e rifornimenti vari.

Il nostro MEU, partendo da una qualsiasi base degli Stati Uniti potrebbe tranquillamente rifornirsi di tutto ciò che gli serve e, con abbondanza di rifornimenti, potrebbe spazzare via qualsiasi quantitativo di zombie possa trovarsi davanti (ricordiamo che gli zombie non sono in grado di organizzarsi).

Ma quanto costa un MEU?

Non ne ho idea, online c’è un’analisi di costo del corpo dei marines, è un’analisi molto grezza che serve a dare indicazioni di massima (la trovate qui sono 171 pagine che non ho intenzione di spulciarmi, preferisco il porno vittoriano, mi rifaccio quindi ai valori generali.
Se qualcuno ha voglia di leggerselo mi segnali poi nei commenti e integro).

Il costo per un gruppo di 173 Marines è di 1.205.427 dollari, quindi per un MEU, facendo i conti della serva, è di 15.329.129 dollari, circa 15.4 milioni.

Bene spalmiamo questo costo sugli abitanti di Hong Kong e otteniamo che il costo di contenere un’epidemia che ha colpito l’intera popolazione, semplicemente sparando agli zombie, è di circa 2.28 dollari a persona.

Cinicamente parlando, è il costo di una pallottola in testa.

 

 

3_Months___Zombie_Apocalypse_by_thegreatspoo

 

 

Conclusioni

Ovviamente l’analisi non tiene conto di diversi altri fattori, una risposta medica potrebbe essere più efficiente di una militare nel salvare vite e preservare la popolazione nonché il tessuto urbano.

Però una delle regole dell’apocalisse zombie è che non c’è cura.

Una risposta medica, così come una militare, avrebbero il solo scopo di fermare gli zombie, essendo che comunque gli zombie non potrebbero essere “curati” in nessuno dei due casi, la scelta migliore diventerebbe automaticamente quella meno costosa.

Certo, la scelta medica avrebbe molti più superstiti se fosse in grado di agire rapidamente sui focolai, ma in quel caso non sarebbe un’apocalisse zombie, sarebbe una normale epidemia zombie autunnale, per le quali i sistemi sanitari occidentali sono preparati.

Anche considerando molte attenuanti, rimane il fatto che con il costo di fermare uno zombie per via medica se ne possono fermare 247 manu militari.

In caso di apocalisse, è bene tenerlo presente.

Quindi un’apocalisse zombie è una cosa possibile? In realtà la domanda da fare è un’altra. Avete presente quando, nei racconti sugli zombie, gli autori fanno passare quel fastidioso sottile messaggio del fatto che “i veri mostri siamo noi”?

Dopotutto gli zombie non rubano, non mentono e non si uccidono tra di loro.
Sotto molti aspetti sono creature molto migliori di noi.
Soprattutto se consideriamo che, per noi umani, è incredibilmente più vantaggioso isolare una città e sparare in testa ai nostri simili piuttosto che mettere in piedi un sistema di cure efficaci.

La verità è che un’apocalisse zombie non sarà mai possibile, gli zombie non hanno una sola chance di farcela contro un’esercito moderno.

Ma la verità più amara è che un’apocalisse zombie ce la meriteremmo tutta.

With their tanks, and their bombs
And their bombs, and their guns
In your head, in your head they are cryin’
In your head, in your head, Zombie, Zombie
In your head, what’s in your head Zombie