Il digitale si trova in ogni ambito della nostra vita sin dalla sveglia del mattino fino allo spegnimento del telefono prima di dormire, anche la scuola italiana si sta adeguando a questa tendenza, ma con risultati ancora sconfortanti.
Ma procediamo con ordine.
I libri
Fino a pochi anni fa il libro cartaceo era indispensabile, ogni studente doveva portare una mole esagerata di libri tutti i giorni.
Ora tutto è cambiato: esistono tablet ed ebook, abbordabili per quasi tutte le famiglie, che sono così versatili da fungere sia da strumenti scolastici che domestici.
Se ci fosse un’ampia scelta di libri in formato digitale si potrebbero diminuire le spese per l’acquisto di libri, il peso che ogni studente deve sopportare ogni giorno e contribuire alla riduzione dei rifiuti.
Ma purtroppo sono parole vane perchè non esiste niente di tutto ciò se non in qualche fortunata scuola.
Internet
Da qualche anno tutte le scuole stanno adottando in massa la connessione a internet (sfruttando ampi investimenti e una bolletta di 7,90 euro al mese per studente), il registro elettronico è stato reso obbligatorio e in alcune si è persino introdotto il cloud.
Purtroppo però guasti, incapacità di sfruttare il cloud per rendere disponibili testi, libri, approfondimenti e articoli che altrimenti sarebbero da stampare o acquistare minano un sistema potenzialmente efficiente.
Si potrebbe osare anche a creare un cloud nazionale per rendere disponibili i suddetti materiali e valorizzare i progetti dei ragazzi e dei professori che sarebbero fruiti da molte altre persone.
Formazione
L’insegnamento di una materia non letteraria in inglese a livello teorico fa fare un passo avanti alla modernizzazione della scuola: sviluppa in sincronia conoscenza e padronanza dei termini tecnici di una disciplina all’applicazione dello studio dell’inglese.
Questa bell’idea viene uccisa dalla mancanza di corsi per dei docenti che molto spesso non sanno l’inglese o si trovano a padroneggiarlo ad un livello inferiore rispetto ai propri studenti.
Docenti
I docenti sono le fondamenta della scuola, su di loro grava il compito di effettuare i corsi di riparazione dei debiti formativi, ma le ore sono poche e si è costretti a fare recupero in classe secondo la normativa ministeriale.
Purtroppo però i programmi sono sempre molto estesi, il tempo è poco e il decreto afferma che il recupero in classe sia da effettuarsi solo nel caso in cui più di metà della classe risulti insufficiente, quindi gli alunni in difficoltà non hanno nella maggior parte dei casi la possibilità di recuperare,anzi accumulano le lacune dovendo studiare i nuovi argomenti.
Senza contare che spesso capita che i docenti vengano assegnati a una classe solo molto tempo dopo l’inizio dell’anno scolastico.
Informatica
Ormai i device elettronici fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi e ci accompagnano dalla mattina alla sera.
Per rinnovare la scuola ma soprattutto innovare la mentalità di docenti e alunni bisognerebbe insegnare almeno le basi del funzionamento a livello hardware e software dei supporti elettronici per introdurli in un mondo sempre più digitale.
Le LIM (lavagne interattive multimediali) rappresentano un altro strumento efficace per favorire la digitalizzazione e la fruizione di contenuti didattici scaricati da internet: video, audio,testi e immagini, in coppia con gli immancabili computer.
Questi gli ostacoli che si parano di fronte all’inizio della trasformazione digitale delle scuole e impediscono di assecondare la spinta riformatrice.
Anche se è facile sopperire a queste carenze se si razionalizzasse l’ordinamento scolastico, la manutenzione e se si istruissero le persone adibite all’utilizzo degli strumenti elettronici in modo adeguato.
Come conclusione lascio un paio di domande aperte a ogni lettore:
È possibile che una generazione generalmente meno capace di sfruttare la tecnologia possa insegnarla a una di “nativi digitali”? Cosa dovremmo cambiare nella scuola di oggi per aggiornarla ai tempi che corrono?