How I Met Your Mother è finito. Male.

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Ieri ho visto l’ultima puntata di How I Met Your Mother. Trasmessa in USA dalla CBS il 31 Marzo. Dopo 9 anni e conseguenti 9 stagioni, il viaggio è finito.

How I Met Your Mother è una delle serie tv che più ha riscosso successo negli ultimi anni, a primo acchito “una specie di Friends” ma, a mio avviso, molto più avvincente, divertente e appassionante.

La storia di come Ted, il protagonista, ha conosciuto la madre dei suoi figli.

A cominciare dal titolo: La storia di come Ted, il protagonista, ha conosciuto la madre dei suoi figli. Tutta la serie, nelle sue 9 stagioni, altro non è che il racconto (ricchissimo di divagazioni) di come lui incontra la loro mamma.

Chi segue o ha seguito lo show sa di cosa sto parlando: L’incontro con la mamma (di cui per tutta la serie non si sa niente, se non che possiede un ombrello giallo) è “l’anello da gettare nei fiumi di lava del Monte Fato”, il climax, il traguardo di questi lunghi 9 anni.

 

Spoiler Alert!
Mi sento in dovere di avvisare che da qui in poi vado a ruota libera con gli spoiler, quindi se non volete rovinarvi il finale smettete adesso di leggere.

 

Io non sono un grande fruitore di serie televisive, e quelle 2 che ho amato in passato (I Simpson e Scrubs) ho smesso di vederle prima che finissero poiché, semplicemente, mi avevano annoiato prima (I Simpson non è ancora finito, ma questa è un’altra storia).

Con How I Met Your Mother, che ho iniziato a vedere nel 2006 quando era alla seconda stagione, è stato amore a prima vista: un mix intelligente di gags, momenti romantici, inside jokes e catch phrases che rendevano lo show a ogni puntata più attraente e coinvolgente, True Story.

Io, personalmente, mi sono affezionato a quei personaggi diversi tra loro ed unici nei loro pregi e difetti. Mi sono rispecchiato nel romanticismo sdolcinato di Ted, nel cinismo di Barney, nell’ingenuità di Marshall.

Insomma sono un Big Fan.
Poi è arrivata la nona serie. E questa mia fede ha iniziato a vacillare.

Poi è arrivata la nona stagione. E questa mia fede ha iniziato a vacillare. Un intero weekend (quello del matrimonio tra Barney e  Robin) spalmato in 20 e più puntate… una lunghissima agonia tra sketch triti e ritriti, caricaturali, ridondanti. e una serie infinita di flashback e flashforward che hanno reso la visione a malapena comprensibile solo a chi aveva visto la serie fino ad allora.

Si, perché solo questi ultimi hanno accettato di sottoporsi a questa tortura, solo gli appassionati, solo chi non aspettava altro che questa mamma arrivasse hanno chiuso un occhio, se non due, davanti alla banalità di alcuni dialoghi, di fronte al chiaro tentativo degli autori di “tirarla per le lunghe”.

Io, che avevo abbandonato I Simpson e Scrubs, non ho abbandonato How I Met Your Mother, perché volevo vedere quell’attimo, volevo  vedere quel momento, bene o male intriso di epicità, in cui Ted incontra Tracy.

Poi, verso la fine della nona stagione, lo show è passato da essere noioso a triste. Marshall e Lily litigano pesantemente, in un modo estraneo alla serie (una commedia), in un modo che stona e che mi ha fatto pensare: “ma questo non è HIMYM!”. Modo, quest ultimo, che in un certo senso ha introdotto lo stato d’animo del quale le puntate successive si permeano.

In un turbine di salti temporali si comincia a intravedere una verità triste, che la mamma (protagonista morale della serie) morirà. Si intuisce solo, e in questo gli autori sono stati bravi, ma si sente qualcosa nell’aria.

Qualcosa per il quale ho avuto sentimenti contrastanti: l’apprezzamento per un colpo di scena da me del tutto inaspettato e la voglia che alla fine vada tutto bene, e che la mamma dei figli di Ted sia proprio accanto a lui, su quel divano davanti a loro mentre lui racconta questa lunghissima storia, proprio prima che il sipario si chiuda.

E poi è arrivata l’ultima puntata.
Agghiacciante.

Se dovessi riassumere questa ultima puntata in una parola scriverei “Agghiacciante”. Sembrava impossibile ma gli autori sono riusciti a distruggere una storia che per nove anni ci ha tenuti incollati alla barra del buffering. Come?

Con un cocktail super veloce di flashforward in cui si mostra come il matrimonio tra Barney e Robin, con cui ci hanno fracassato le gonadi per 20 puntate, un amore sul quale nessuno ci avrebbe scommesso nulla, ma che poi alla fine ce lo hanno così fortemente imposto e così dettagliatamente propinato che alla fine ci abbiamo creduto: il vero amore è anche quello di Barney e Robin, ok! Insomma questo matrimonio, distrutto in tre anni di flashforward e 5 minuti televisivi, archiviato con una freddezza glaciale è foriero di una serie di “awkward moments” in cui si vede il gruppo a distanza di anni, salto temporale dopo salto temporale, che a causa delle vite che cambiano inevitabilmente si sfalda, si allontana.

Ok, ho pensato, ci può stare. Vi ho capito, cari i miei autori, non esiste lieto fine. Niente è per sempre e non esiste lieto fine. Bravi.

Poi a metà della puntata (che dura un’ora) finalmente Ted incontra Tracy (nessuno sapeva il suo nome fino a quel momento) e lo fa nel modo giusto, il momento mi è piaciuto, forse un po’ troppo sdolcinato… ma chi se ne frega, voglio dire, ha incontrato la mamma… è fatta!

“And that, kids, is how I met your mother”

Lo show, per me, doveva finire lì.

 

E invece no.

 

La scena è quel familiare salotto, con i figli di Ted seduti sul divano, un po’ inebetiti. I ragazzi si lamentano e dicono che la storia fa schifo, e che non parla assolutamente della loro mamma, ma della “Zia Robin” e che, siccome la mamma è già morta da 6 anni, lui, la “Zia Robin”, dovrebbe andare a ricercarla.

Seriously?!?!

Solo grazie alla mia flemma di gentiluomo inglese ho rinunciato a far roteare in aria con un calcio il tavolino sul quale era poggiato il laptop con cui stavo guardando il telefilm.

Ebbene si, signore e signori, negli ultimissimi minuti si vede Ted che ricerca Robin e le porta quel corno blu che aveva rubato per lei nella prima stagione, al loro primo appuntamento.

E quindi io mi sono sentito preso un po’ in giro, non solo perché la storia della mamma morta viene liquidata in una frazione di secondo da due bambini che non sembrano nemmeno avere troppa compassione per la loro madre deceduta, ma perché uno dei dogmi sul quale l’intero show si è basato, ovvero che Robin non è la madre (e quindi la protagonista morale), viene raggirato con un giochetto ridicolo che ti fa dimenticare tutti i bei momenti e le risate che hai passato guardando How I Met Your Mother! Che ti fa sentire preso in giro!

In una stagione sono riusciti a distruggere quei personaggi che tanto sapientemente erano riusciti a farci apprezzare per poi distruggere completamente il senso di tutta la serie negli ultimi 5 minuti!

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Non ho che parole di disappunto per questa scelta degli autori che, a mio avviso, hanno voluto fare la cosa intrigata e seria ma che si sono dimenticati che How I Met Your Mother, alla fine, era una sit-com per farsi due risate.

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