Il governo turco dopo aver approvato una legge che da poteri di oscuramento anche senza provvedimenti giudiziari comincia la sua opera di censura bloccando Twitter.
Leggi nate per limitare tutte le espressioni considerate offensive per l’identità turca, e quelle che esaltano l’estremismo politico e tirate in ballo dal premier Recep Tayyp Erdogan durante un comizio elettorale per prendere di mira proprio Twitter:
Estirperemo Twitter, non mi interessa cosa dice la comunità internazionale, è contro la sicurezza nazionale. C’è una sentenza del tribunale. Vedranno la forza della Turchia.
It’s now official @Twitter is banned in Turkey by the order of an Istanbul Court v @hicisleri http://t.co/xw1vU89vII http://t.co/vVYx5rUZyT
— ilhan tanir (@WashingtonPoint) March 20, 2014
Twitter è corso subito ai ripari inviando istruzioni ai suoi utenti turchi:
Turkish users: you can send Tweets using SMS. Avea and Vodafone text START to 2444. Turkcell text START to 2555.
— Global Government Affairs (@GlobalAffairs) March 20, 2014
La “guerra” a Twitter è da ricondursi probabilmente ad un grosso scandalo di corruzione che coinvolgerebbe il premier turco e che ha avuto grande risonanza sul social network.
Sarebbe stata addirittura creata una squadra di oltre seimila persone incaricata di ricondurre le discussioni online sui vari social su argomenti cari al governo, distogliendo l’attenzione dagli argomenti più “scottanti”.
Erdogan in particolare aveva più volte tuonato contro Twitter, colpevole di ospitare numerosi account falsi che tuonavano contro la politica del governo.
Oggi sono comparsi in giro per la Turchia anche indicazioni su come settare il proprio computer in modo da riuscire a raggiungere Twitter, utilizzando i DNS di Google:
Twitter is blocked in Turkey. On the streets of Istanbul, the action against censorship is graffiti DNS addresses. pic.twitter.com/XcsfN7lJvS
— Utku Can (@utku) March 21, 2014
- Censura in Turchia (wikipedia.org)
- Hashtag TurkeyBlockedTwitter (twitter.com)