Dopo noiosi articoli su chi faceva cosa e come durante la guerra, torniamo a un tema più leggero: chi faceva cosa e come durante la guerra a patto che fosse un’idea strampalata.
Visto che dallo scorso articolo il numero di persone che voleva altri articoli simili si è ridotto a 2, non posso che accontentarle.
Ecco ci quindi a una nuova puntata di Piani Curiosi nella WWII.
Oggi per non far torto a nessuna nazione parleremo di piani cross-mandante tra i buoni, e in particolare di utilizzi di animali per operazioni belliche.
Non le solite operazioni belliche (portare cose, portare persone, tenere alto il morale), ma operazioni belliche decisamente discutibili per non usare epiteti meno simpatici.
Andiamo a iniziare!
Ratti Esplosivi
Nell’estate del 1940 i giochi erano fatti in Europa, i Tedeschi avevano vinto il piatto.
Ma gli Inglesi non demordevano e il SOE, spronato dalle parole di Churchill (set Europe ablaze!) aveva creato tutta una serie di bombe dalle fogge più curiose (bottiglie, pompe, scarpe etc.) da dare ai suoi agenti per portare il panico sul continente.
“Ma perché limitarsi a ordigni così normali?” avrà pensato qualcuno al SOE. E così fu prodotto un nuovo tipo di ordigno.
Le spie del SOE requisirono migliaia di ratti dai dipartimenti di ricerca Inglesi (tra le pacche e i “mi piace” degli animalisti) e li portarono nei loro laboratori, dove li sventrarono e li imbottirono di esplosivo al plastico (e davanti al SOE gli animalisti muti).
Il piano era di abbandonarli vicino ai locali caldaia di strutture civili e militari sicuri che, vedendo un ratto morto, chiunque l’avesse trovato lo avrebbe buttato nel fuoco facendo detonare l’intera caldaia.
Non c’è che dire un ottima stronzata pensata.
Fortunatamente per gli Inglesi il piano andò meglio del previsto quando i tedeschi intercettarono il loro carico di 40.000 ratti bum bum.
Terrorizzati da quello che avevano scoperto i Tedeschi temettero che in Europa ci fossero milioni di ratti simili e si impegnarono in vaste opere di derattizzazione.
In realtà il carico intercettato era il primo (e anche l’unico) che gli Inglesi avevano provato a portare in Europa e i disagi causati dalle meticolose derattizzazioni furono decisamente maggiori di qualche topo in una caldaia.
Cani anti-tank
Pensavate che farsi saltare in aria fosse una prerogativa solo dei topi (e dei musulmani)? E invece no!
Nel 1941 le truppe tedesche sciamano nelle praterie russe sfondando le linee difensive una dopo l’altra e facendo milioni di prigionieri.
L’Armata Rossa è allo sbando e i soldati si fanno massacrare nel disperato tentativo di rallentare le divisioni corazzate tedesche mentre le linee ferroviarie trasportano intere fabbriche verso gli Urali.
Ogni idea viene vagliata nel tentativo di fermare i tank nemici, anche idee da cani.
Inizialmente i cani erano addestrati a raggiungere i carri armati nemici e a depositare sotto di loro un ordigno (che poi sarebbe stato fatto detonare a distanza) e a ritirarsi verso le linee amiche.
I cani però si rivelarono semplicemente troppo stupidi per un compito così complesso e spesso tornavano dai loro padroni con la bomba non depositata.
Di conseguenza l’addestramento fu semplificato.
Vennero quindi addestrati a infilarsi sotto i carri armati abituandoli al compito facendogli trovare le loro razioni di cibo sotto i carri armati: prima a motore spento, poi a motore acceso, poi a motore acceso e con colpi d’arma da fuoco e nelle vicinanze.
I cani venivano quindi tenuti a digiuno fino alla fame, imbottiti di esplosivo collegato a un detonatore che si attivava appena il cane toccava il metallo del carro armato e mandati sul campo di battaglia.
Circa 40.000 cani vennero addestrati a tale compito.
La propaganda russa riportò che questi eroici comunisti a quattro zampe avevano distrutto ben 300 carri armati nemici!
(In Soviet Russia dogs kill tanks).
Ma gli storici sono decisamente più scettici e bollano questa affermazione come propaganda appunto, volta a coprire gli scarsi risultati.
I cani, abituati a trovare il cibo sotto i carri armati fermi inseguivano i carri armati nemici trotterellandogli a fianco aspettando che si fermassero per avere la loro razione, e ricevendo invece una razione di piombo caldo dalle mitragliatrici dei tedeschi.
Altri, abituati ai carri armati russi (che andavano a gasolio) non sapevano bene come comportarsi con quelli tedeschi (che invece andavano a benzina) e confusi dagli odori venivano abbattuti.
Inoltre le esplosioni della battaglia terrorizzavano gli animali che spesso fuggivano verso le linee amiche detonando in mezzo ai soldati russi.
Per evitare questa evenienza, i cani venivano abbattuti dai russi se cercavano di tornare indietro con evidente sofferenza dei loro addestratori che si rifiutavano di addestrarne altri.
I cani furono usati con alterne fortune fino al 1942, poi le scuole di addestramento lasciarono perdere e si concentrarono su altri compiti più furbi come lo sminamento o la sorveglianza (benché alcuni cani anti-tank continuarono a essere addestrati fino al 1996).
Anche in questo caso gli effetti psicologici furono molto più dannosi di quelli materiali, i tedeschi iniziarono massacrare ogni cane che vedevano terrorizzati che potessero essere cani anti-tank.
Pipistrelli Incendiari
Forse non molti di voi hanno sentito parlare del progetto X-Ray (il che, vi assicuro, è un bene).
Dopo l’attacco di Pearl Harbour e la presa delle Filippine gli Americani erano abbastanza arrabbiati con i Giapponesi e ogni modo per fargli qualche danno in casa era ben visto.
Perfino il curioso progetto di Lytle S. Adams che propose direttamente a Elanor Roosewelt: usare batman i pipistrelli per colpire le città giapponesi!
L’idea, sulla carta, non era così peregrina, le città giapponesi avevano spesso gli impianti industriali molto sparpagliati e difficili da colpire con bombardamenti convenzionali, inoltre la maggior parte delle costruzioni era fatta in legno, bambù e carta quindi molto suscettibili a incendi.
I pipistrelli presentavano una serie di vantaggi:
- Sono in grado di portare più del loro peso
- Volano di notte
- Si ibernano rendendo semplice la loro gestione e trasporto
- Quattro
- Sono economici, in Messico ci sono caverne con milioni di pipistrelli
I pipistrelli venivano dotati di una carica incendiaria, il piano prevedeva quindi di lanciarli tramite B-24 in speciali gabbie con paracadute.
Un gruppo di 10 B-24 poteva lanciare un milione di pipistrelli verso il Giappone partendo dall’Alaska in una sola notte.
I simpatici topi volanti avrebbero fatto rotta verso le l’entroterra ma, sorpresi dal sole, avrebbero cercato rifugio all’interno di case, solai e altre costruzioni, quindi si sarebbero concessi il meritato riposo… finchè non fosse suonata la sveglia!
Che in questo caso era un sistema a timer il quale avrebbe fatto detonare carica, pipistrello e incendiato l’area attorno.
Il progetto venne portato avanti e i test furono estremamente promettenti. Purtroppo però per i pipistrelli (o per fortuna forse) i responsabili del progetto X-Ray dichiararono che la loro arma sarebbe stata pronta per la metà del ’45.
Per quanto i pipistrelli fossero un’ottima arma, gli Americani si accorsero che era ancora meglio caricare direttamente i B-24 di bombe incendiarie, infatti appena riuscirono a conquistare abbastanza isolette vicine al Giappone preferirono bombardare l’arcipelago nemico in maniera convenzionale.
Senza contare che a metà del ’45 un altro progetto, meno campato per aria, si rivelò decisamente più efficace contro le città nipponiche.
Progetto Orcon
Chiudiamo questa allegra rassegna con un progetto che non si è mai concluso, il famigerato progetto Orcon.
Anche questo è degli USA e a discapito del nome buffo, la sigla stava per Organic Control, inoltre il suo primo nome era ancora peggio: Progetto Pigeon.
A lavorarci fu uno dei più grandi psicologi comportamentali americani: B. F. Skinner.
Si trattava, per farla breve, di addestrare dei piccioni a guidare dei missili.
I piccioni erano addestrati a picchettare l’immagine del bersaglio su uno schermo, a seconda di dove picchettavano il sistema di guida modificava la traiettoria del missile finchè l’immagine non tornava al centro dello schermo (posizione confermata dalle picchettate del piccione) e il missile puntava diretto verso il suo bersaglio.
Il progetto fu cancellato prima della fine della guerra per deviare fondi verso altri progetti, fu ripreso dalla marina militare e definitivamente cassato nel 1953 quando i sistemi di guida elettronici fecero la loro comparsa.
E così i poveri piccioni, con un basso grado di istruzione e nessuna capacità pratica, furono sostituiti nel loro lavoro da una macchina, una storia già vista.
L’esperimento però fu molto utile in svariati campi della psicologia comportamentale e della psicologia in generale, ad esempio i piccioni di Skinner sono diventati famosi negli studi sulla superstizione.
E spiegano bene diversi aspetti della psicologia umana: è più difficile per un uomo credere che un piccione possa guidare un missile che per un piccione, guidare un missile.
E con questo abbiamo concluso, so long animali coraggiosi, per voi non vi è nemmeno un milite ignoto, ma anche voi avete pagato una guerra che non avete nemmeno avuto la colpa di iniziare.
Ponti