Dopo la gustosissima trollata (essì, che burlone che sono!) dell’articolo precedente, andremo a vedere in che cosa consiste il metodo scout! Hoorah!
E quindi?
E quindi prima di iniziare a far sul serio devo fare delle premesse:
- Tutto quello che scriverò è tratto da “Il Libro dei Capi” di Robert Baden-Powell, Edizioni Scout Fiordaliso (nona traduzione dell’edizione postuma del 1947);
- Nonostante sia un’edizione postuma ogni parola scritta in questo libro è stata scritta di suo pugno da Baden-Powel;
- É un libro enorme, di cui prenderò solo i 4 punti fondamentali del metodo educativo scout, lasciando a chi ne è interessato il compito di leggersi il testo completo;
- É, a conti fatti, pura pedagogia;
- Robert Baden-Powell of Gilwell ama Dio, fatevene una ragione e non buttate al vento tutto ciò che ha scritto, sarebbe un errore enorme.
Lo Scautismo
Lo Scautismo è un gioco per ragazzi, diretto dai ragazzi, in cui i fratelli maggiori possono dare ai loro fratelli più giovani un ambiente sereno, incoraggiandoli ad attività sane che li aiuteranno a sviluppare il loro civismo.
Frase semplice e diretta. Analizziamola.
Lo Scautismo è un gioco per ragazzi.Ora, il metodo scout originale fu scritto per ragazzi di età compresa tra i 15 e 25 anni circa, provenienti da tutti i ceti sociali presenti nella prima metà del ventesimo secolo in Inghilterra.
Troviamo quindi il figlio dell’operaio che non ha mai visto un bosco, il figlio della classe media e magari anche qualche nobile. Tutti insieme giocano allo Scautismo, diretto da loro stessi, poiché sono loro a decidere se impegnarsi e in cosa impegnarsi.
Compito dei fratelli maggiori, ossia i Capi, sta nel dare loro un ambiente sereno, privo di tutti quei meccanismi malati della società degli adulti.
L’ambiente sereno si identifica anche con il luogo in cui avverrà il campo scout, ossia il bosco, la natura. Ivi i ragazzi, ormai ignari di come sia fatta la natura, scopriranno un mondo nuovo, che parla loro di maturità, competenza e responsabilità verso i loro fratelli coetanei e più grandi.
Durante i campi, oltre che nelle riunioni settimanali, il ragazzo verrà educato ad attività sane, ossia attività che lo formeranno nel carattere, nella salute fisica, nell’abilità manuale e nel servizio del prossimo. Questo renderà il ragazzo un uomo del domani, adulto e responsabile, ossia un buon cittadino.
I quattro punti di Baden Powell
Come avrete già notato grazie al corsivo alla vostra arguzia, 4 sono i punti fondamentali che B.P. sceglie come strumento di educazione e formazione dei suoi ragazzi:
- Formazione del carattere
- Salute e forza fisica
- Abilità manuale
- Servizio del prossimo
1. Formazione del carattere
Sviluppato mediante: il sistema delle pattuglie (ma anche sestiglie e squadriglie), la Legge scout, la tecnica scout, la scienza dei boschi, la responsabilità affidata al capo pattuglia, i giochi di squadra, l’ingegnosità richiesta dalla vita di campo. In questo punto rientrano anche l’intuizione di Dio Creatore attraverso le Sue opere, la capacità di apprezzare le bellezze della natura, ed infine l’amore per le piante e per gli animali che la vita all’aperto ci fa conoscere a fondo.
«Una nazione deve la sua fortuna non tanto alla forza dei suoi armamenti, quanto al carattere dei suoi cittadini.»
«Per l’affermazione di un uomo nella vita il carattere è più necessario dell’educazione»
Sfatiamo subito un mito: lo Scautismo non è militarismo per ragazzi.
B.P. è contrario a questa idea e ripudia in tutti i modi i Capi che, sbagliando, fanno dei loro ragazzi dei militari.
Il Chief vuole formare i ragazzi, non piegarli con la disciplina, che deve essere comunque presente.
Il primo strumento per dar disciplina senza piegare la persona, l’individuo, che al Sir viene in mente è di dare una Legge al movimento scout.
- Mai togliersi l’armatura, salvo che per il riposo notturno.
- Andare in cerca di avventure, al fine di procurarsi “fama e rinomanza”.
- Difendere i poveri e i deboli.
- Portare soccorso a chiunque a buon diritto lo richiedesse.
- Non arrecarsi reciprocamente offesa.
- Combattere per la difese e il benessere del proprio paese.
- Lavorare per l’onore, non per vantaggio personale.
- Non mancare mai ad una promessa per alcun motivo.
- Sacrificarsi per l’onore del proprio paese.
- “Piuttosto morir con onore che fuggir con ignominia”.
Queste sono le regole dei cavalieri pubblicate nuovamente al tempo di Enrico VII dalle quali Chief formulò la Legge Scout:
- A Scout’s honour is to be trusted.
- A Scout is loyal to the King, his country, his officers, his parents, his employers, and those under him.
- A Scout’s duty is to be useful and to help others.
- A Scout is a friend to all, and a brother to every other Scout, no matter to what social class the other belongs.
- A Scout is courteous.
- A Scout is a friend to animals.
- A Scout obeys orders of his parents, patrol leader or Scoutmaster without question.
- A Scout smiles and whistles under all difficulties.
- A Scout is thrifty.
- A Scout is clean in thought, word and deed.
Traducibile così:
- L’onore di uno scout è nell’ essere degno di fiducia.
- Lo Scout è fedele: al Re, alla Patria, ai suoi Capi, ai suoi genitori, ai suoi datori di lavoro e ai suoi sottoposti.
- Il dovere di uno Scout è di essere utile e aiutare gli altri.
- Lo Scout è amico di tutti e fratello di ogni altro Scout, a prescindere dalla classe sociale di appartenenza.
- Lo Scout è cortese.
- Lo Scout è un amico per gli animali.
- Lo Scout ubbidisce agli ordini dei suoi genitori, del Capo Pattuglia o del suo Capo senza replicare.
- Lo Scout sorride e fischietta in tutte le difficoltà.
- Lo Scout è economo.
- Lo Scout è pulito nel pensiero, nella parola e nell’azione.
Convinzione di B.P. è che per disciplinare la massa, ossia insegnare ad obbedire all’autorità e agli altri dettami del dovere, sia necessario prima passare per l’individuo.
Ecco perché le misure repressive non possono andare bene: l’individuo, ancor prima della massa, mal sopporta proibizioni al suo essere. Occorre quindi incoraggiare il ragazzo ed educarlo anzitutto all’autodisciplina e al sacrificio di se stesso e del proprio tornaconto egoista per il bene degli altri.
Come si potrà mai fare? Con il buon esempio del Capo e dando responsabilità al ragazzo, esigendo che egli si comporti in modo degno della fiducia concessagli.
Non si ottiene quindi disciplina con la punizione, ma sostituendo la cattiva abitudine con un’attività più prolifica e costruttiva che pian piano catturi l’intelligenza e l’interesse del ragazzo, facendo così dimenticare la non retta via che stava percorrendo.
Abbiam visto come la Legge scout sia fondamento su cui si poggia l’intera formazione scout. Ma come farla apprendere al meglio al ragazzo/a che abbiamo davanti?
Col buon esempio e con esempi pratici nella vita quotidiana. Molto importante è la prima legge:
L’onore di uno Scout è di essere creduto.
Su questa frase si basa l’intera disciplina e condotta futura dello Scout.
Se un ragazzo viene investito scout dichiarando apertamente a tutta la comunità che l’accoglie che egli seguirà queste leggi, allora è molto importante far si che il ragazzo non se ne dimentichi.
Per questo Baden-Powell ha voluto che, per cesellare l’avvenimento, il ragazzo/a venisse accolto tramite cerimonia solenne. Se gestito con efficacia, con la giusta serietà e contando sull’emozione del ragazzo/a, questa cerimonia mai più scomparirà dalla mente del ragazzo/a, legando a sé anche la Legge, che non potrà più dimenticare.
Sun Tzu gli fa un baffo a B.P.
Ma nella pratica della vita scout, perché si promette col proprio onore?
Perché una volta che il ragazzo/a ha promesso di osservare la Legge scout, comprendendo che cos’è l’onore, il Capo può dare totale fiducia al non più Piede Tenero (termine con cui, attualmente, si indica un nuovo entrato nel Reparto, che quindi non ha ancora promesso sulla Legge).
Come osserva B.P., dare totale fiducia al ragazzo/a, senza imporre metodi e senza far evitare di prendere cantonate colossali, porta frutti meravigliosi anche e sopratutto nei ragazzi più problematici.
Ora che gli scout ricevono fiducia dal Capo, devono scavalcare un ostacolo, forse il più ostico di tutti: dare fiducia a se stessi.
Baden-Powell, quella vecchia volpe, individua uno strumento efficacissimo. Il campo scout!
Unitevi a noi scout e immergetevi nella natura!
Ebbene si. Una settimana di campo scout può valere più di 6 mesi di educazione tramite la riunione settimanale. In questa settimana non esistono più le autorità, niente più madri ne padri. Bisogna lavarsi, lavare, cucinare, aiutare, gestire. Senza nessuno che ti dice come e quando. Sta tutto nell’intelligenza e nell’intraprendenza del ragazzo/a che si assume il compito di vivere appieno.
Consideriamo anche un secondo aspetto. Durante questa settimana il Capo vive a stretto contatto con i ragazzi, giorno e notte, pioggia e sole, pianti e risate. Qui può conoscere meglio i suoi scout con i loro punti di forza e punti di debolezza, agendo poi per limare gli uni e far brillare gli altri.
Qui poi il classico hater potrebbe chiedere: ma perché andare nella natura? Queste cose le puoi apprendere anche scassinando banche stando comodamente in città!
Mio caro hater dell’ultima ora ti svelerò un piccolo segreto che potrai usare con i tuoi figli. Il contatto col bosco, gli animali e le piante aprono la mente.
Abituano alla bellezza e allenano lo spirito di osservazione. Sentirsi parte della natura, saperne godere e avere la coscienza pulita sono il massimo dell’aspirazione per qualsiasi persona.
Tramite la meravigliosa opera del Creazione il ragazzo riesce a percepire il concetto di Dio Creatore; e questo, insieme all’impegno attivo del compiere la Sua volontà nel servizio del prossimo, costituisce il fondamento concreto della formazione religiosa.
Tutto ciò aiuta il ragazzo a saper godere della vita oltre che a viverla pienamente. Insegnare la scienza della natura fa si che, autonomamente, l’intelletto, la deduzione, il colpo d’occhio, l’osservazione si instaurino nel modo di essere del ragazzo e crescano da sole, senza bisogno di allenarle artificiosamente.
La contemplazione della natura, il suo studio, il concetto di Dio porteranno poi una rivoluzione nel ragazzo, che cercherà di sua spontanea volontà la bellezza nella vita. Si avvicinerà alla poesia e all’arte, potendo godere con tutti i sensi la vita.
Qui mi trovo in dovere di citare fedelmente il libro in modo da evitare incomprensioni. Se prima, a volte, ho messo pareri miei e stupidaggini, qui è tutta parola di B.P.
L’allargamento dell’orizzonte morale incomincia naturalmente con il rispetto di Dio, che potremmo meglio definire come “amore verso Dio”. L’amore verso Dio, l’amore per il prossimo e il rispetto per se stessi in quanto servi di Dio sono la base di ogni forma di religione[…] Possono sorgere molte difficoltà nel definire la formazione religiosa di un Movimento come il nostro, dove coesistono tante diverse religioni; perciò i particolari delle varie forme che l’espressione dei doveri verso Dio può assumere devono essere lasciati, in larga misura, ai responsabili di ogni singola associazione[…]Religion can be only caught, not taught. Non è un abito esteriore da mettere la domenica. E’ una vera e propria parte del ragazzo, uno sviluppo della sua anima, e non un rivestimento esterno da cui può staccarsi. E’ una questione di personalità, di convinzioni interiori, non di istruzione.
B.P. non vede di buon occhio il catechismo.
Non riesce a comprendere come si possa insegnare una cosa spirituale tramite lo studio attento della parola. Insomma, anche se il ragazzo comprende bene o benissimo che cosa la parola dice, non ne carpisce lo spirito e diventa un fanatico dalla mente ristretta. Chi invece non sta attento non potrà poi essere aiutato e perderà una parte fondamentale del suo carattere.
Sempre attraverso la natura e il concetto di Dio, anzi, unendo questi due aspetti della vita di uno scout, si può educare il ragazzo al rispetto di se stesso.
Bisogna inculcare nella testa del ragazzo a suon di cazzotti che gli è stato donato un corpo meraviglioso per compiere il meglio per chi lo circonda. Tenere quindi mens sana in corpore sano.
Avere un corpo in grado di fare un buon lavoro e azioni coraggiose, guidato da sani principi, dal senso del dovere e da spirito cavalleresco.
E’ così che si genera il rispetto di se stessi.
In fondo dobbiamo formare dei cittadini onesti, ligi al dovere e attaccati alla Patria. Per far ciò bisogna avere delle persone pronte a abnegarsi per il bene altrui.
Il ragazzo dopo aver promesso fedeltà a se stesso, divenendo così autocosciente del suo essere, esprimerà la fedeltà verso gli altri non solo a promesse mai mantenute come i politici tutti a casa !!11! parole, ma attraverso fatti e azioni.
Dopo aver formato il nostro carattere, la nostra mente, siamo super allenati al colpo d’occhio. Ma cosa succede al level up di riflessi?
Beh, che domande! Il corpo si deve abituare!
It’s over 9000!
2. Salute e forza fisica
B.P. sostiene che per poter nerdare all’infinito oltre che ad una mente malata in forma bisogna anche avere un corpo in grado di sostenere la mente.
Fondamentale è l’insegnare ai ragazzi ad essere personalmente responsabili della propria salute, sapendo come acquisirla (no, non si può acquistare, niente DLC, solo sudore) e come mantenerla.
La salute fisica porta con sé la salute nervosa e la salute della mente. Ecco dove la nostra formazione del carattere si innesta sulla formazione fisica.
B.P. ribadisce qui che il militarismo sia un concetto lontanissimo dal concetto Scout.
Avverte infatti tutti i Capi che la formazione del ragazzo non deve essere di stampo militare poiché:
1) Sono esercizi che mirano a recuperare ciò che non si è acquisito naturalmente col gioco;
2) Deve essere un momento di crescita anche del carattere.
Si preferisce quindi un gioco rispetto ad una “scaterva” di esercizi fisici tutti uguali formati da serie armoniche infinite di sollevamenti e/o flessioni seguite da interminabili corse attorno alla casa.
Quelle le si usano soltanto di notte.
Se lasciassimo i nostri ragazzi a giocare a pallone, muretto, scoutball (esiste solo a Forlì, gli altri lo chiamano palla scout) essi imparerebbero a correre come il cacciatore Zulù, con quella leggerezza e costanza che in nessun altro modo si può imparare. E il loro fisico si formerebbe senza alcuno sforzo, ma con molto divertimento.
Dopotutto si parla di forma fisica integrata alla crescita del carattere. Niente è meglio di giochi di squadra nei quali oltre alla crescita fisica si allena anche il fair play, l’accettazione delle regole (non si può sparare all’avversario, per esempio), l’agonismo, il divertimento in gruppo, la collaborazione fra i membri della squadra stessa.
Il Capo offre qui un elenco di giochi :
- Tutti i tipi di arrampicate: funi, alberi pareti di roccia;
- Le gare di equilibrio;
- Le corse ad ostacoli;
- Kim visivi per rendere più acuta la vista;
- Giochi di lancio e di presa della palla;
- Il “combattimento dei galli”;
- La corsa a staffetta;
- Le danze popolari, i canti mimati, i canti marinareschi etc.
Secondo B.P. queste ed altre attività sono la miglior forma di educazione fisica perché nella maggior parte dei casi essi hanno un valore educativo morale e ,da non sottovalutare, sono giochi poco dispendiosi, che qualsiasi gruppo si può permettere.
Bisogna però ricordarsi di far partecipare tutti, poiché non interessa avere due Bolt o un Le Bon; ci interessa che tutti possano partecipare e crescere anche attraverso queste attività.
Purtroppo però, come spesso accade nell’Inghilterra di inizio 900, non tutti si possono permettere grandi campi o giardini per le attività, soprattutto a Londra.
Ecco perché B.P. acconsente anche agli esercizi ginnici purché:
a) non siano solamente dei tappa buchi, con movimenti sempre uguali, ma che siano utili al ragazzo in modo tale che esso comprenda l’utilità di questi e ne voglia proseguire l’esecuzione anche da solo;
b) l’istruttore abbia le giuste conoscenze anatomiche per poter adattare gli esercizi al ragazzo e prevenire le lesioni provocate da allenamenti così intensi.
Tutto ciò avviene perché, B.P. lo ribadisce, l’addestramento di tipo militare non solo è dannoso per i ragazzi, ma è del tutto, o quasi, inutile.
E lui ne ha addestrati molti in tutta la sua carriera.
Infine questo tipo di addestramento contrasta con lo Scautismo anche ideologicamente, poiché esso è istruzione, mentre noi cerchiamo di educare.
E poi in fondo, sana aria all’aperto, la giusta alimentazione e del sano riposo rendono di più che qualche esercizio al chiuso di una palestra. Sapevatelo.
Lo dice anche il detto: “Oxygen for ox’s strenght”.
Lo Scautismo non è né un club, né il catechismo.
Noi siamo una scuola dei boschi. Desideriamo di vivere all’aria aperta, in un campo solo nostro, dove stare immersi nella natura. E di questa natura ne abbiamo sempre più bisogno.
Il campo scout non è come il solito campeggio per femminucce da “vivere sotto la tenda” bensì un “vivere il campo”. Lo ripeto insieme a B.P. : cosa c’è di meglio di un doversi adattare alla privazione dell’energia elettrica, servizi igienici già fatti, letti comodi, cucine ultratecnologiche, mamme pronte a servici e riverirci?
Fare tutto questo da soli. Costruirsi il proprio angolo di squadriglia, con la propria tenda montata in mezzo agli alberi su una sopraelevata di 3 metri, che ospita al di sotto di essa il tavolo in cui si mangia, mentre la cucina, fornita con una tecnologia all’ultimo grido quale due jamboree di latta sforna a tutto spiano pietanze prelibate preparate dai ragazzi.
E se dopo tutto questo benddiddio ti scappa proprio la pupù, corri, corri alla latrina composta da una fossa e 4 assi per sedersi (se sei più avventuroso imboscati nel bosco, ma attento all’ortica!)
No, non sono impazzito e non è una presa in giro. I 4 anni di Reparto che ho vissuto mi hanno reso una persona più felice e indipendente di prima. Probabilmente adesso sarei un’ameba spiaggiato sul divano.
Ma non di solo vita all’aria aperta e giochi e esercizi ginnici è fatta l’educazione alla salute fisica.
Nonostante molti verinerd™ considerino la pulizia del proprio corpo e dei propri orifizi cose secondarie alla nerdaggine in sé e al rullaggio nonché piallatura dei verinoob™ e dei veribbk™, essa è d’obbligo per cuccare.
La pulizia interna ed esterna è di primaria importanza per la salute, per arrivarci abbiamo impiegato anni e anni di peste e febbri dai nomi più diversi, ricordiamocelo!
Come dobbiamo ricordarci che un corpo sano si costruisce anche attraverso l’alimentazione. Mangiare bene, mangiare sano, conta quanto della buona aria fresca.
Ciò non toglie che mangiare 800 kg di salmone raffinatissimo è comunque dannoso. Oltre alla qualità del cibo bisogna tener conto della quantità che si ingurgita. Al ragazzo serve circa l’80% del fabbisogno di un uomo. Se però non lo controlliamo riuscirebbe ad ingurgitarne il 150%.
E’ qui che entra in gioco la temperanza del ragazzo, ossia la sua capacità di resistere all’ingordigia, alla lussuria della gola. E’ per questo che si cerca di allenarlo nella rinuncia a tale goduria, così come un adulto dovrebbe autolimitarsi nel bere. Oltre che ad un allenamento fisico, esso rafforzerà anche il suo carattere e la sua morale.
[Seguono due paragrafi su Sesso e Fumo, sui quali non spenderò parole in quanto riassumibili con parole già scritte: temperanza e disciplina (niente divieti, insomma). Menziono il fatto che B.P. dice apertamente che il Capo non è, solitamente, la persona adatta a parlare di sesso col ragazzo].
Eppure agli esercizi manca qualcosa, qualcosa che li renda eccitanti e pericolosi, qualcosa che esponga il ragazzo a qualche rischio: la paura di cadere.
La paura di cadere è una paura che può essere anche figurata, si può cadere da una posizione di equilibrio sia fisica, sia mentale che finanziaria, o per non parlare di un equilibrio sentimentale (mai avuto :( )
Questo tipo di paura la vogliamo rappresentare e far provare così da poter educare i ragazzi ad affrontare questo tipo di situazione. E poi senza un po’ di rischio non ci si diverte, mica come quella farsa di “roleplay” di D&D :troll:
Lo Scautismo e le sue attività sono aperte a tutti e chiunque può dimostrare a se stesso e agli altri che riesce a farcela, a prefissarsi uno scopo e a raggiungerlo.
Per questo anche i diversamente abili sono ben accetti nella nostra fraternità mondiale. Non è difficile vedere quanto lo Scautismo può fare per loro, integrandoli nella comunità e nelle attività a volte con difficoltà, ma senza mai fallire. Posso testimoniare di persona che coloro che di solito vengono lasciati indietro qui sono tenuti in testa, aiutati da tutti e mai dimenticati. La loro felicità ne è la conferma.
Bene, ora siete Super Allenati e Super Arguti.
Come possiamo usare tutte queste vostre abilità in modo tale che voi possiate avere un futuro lavoro? Come incanalare tutte le vostre forze in qualcosa di spendibile?
E no, non potete diventare Supereroi, ormai non avete più i Superproblemi.
3. Abilità manuale
Fondamentale, in questo capitolo, sarà la parola
Hobbies: parola intraducibile, indica tutte quelle attività utili ed interessanti, scelte da ciascuno a proprio gradimento, alle quali si dedica il proprio tempo libero dal lavoro ordinario.
Sun Tzu si deve leccare i gomiti, prima di poter diventare come Baden Powell
Come possiamo far amare il lavoro ai ragazzi?
Come possiamo insegnare loro che è utile a loro stessi e al Paese?
Powell pensa appunto agli hobbies implementati nel Metodo Scout e li chiama Specialità.
Piccolo appunto: se alla nascita dello Scautismo le specialità vertevano, di fatto, sull’artigianato ora si trovano le più disparate versioni. Cito per esempio le Specialità di attore, amico degli animali e giornalista.
Ma a quei tempi il pensiero di Powell era:
Noi negli Scout possiamo fare qualcosa, possiamo dargli un’abilità manuale ed un po’ di speranza.
Era preoccupato per tutti quei ragazzetti, soprattutto per coloro che appartenevano alla parte di popolazione più povera di una qualsiasi Nazione. Essi, se non fortunati nel ricevere un’istruzione, “sono una miseria per loro stessi e un peso per il paese” poiché andavano a “rimpolpare” le file della criminalità.
Ma, direte voi, si parla comunque solo di hobbies che, in quanto tali, non possono essere considerati al pari vero artigianato.
Ricordatevi però: siamo Scout non un’agenzia interinale :D
Il nostro scopo è dare al ragazzo tutti i mezzi per partire e incamminarsi nel suo sentiero.
Abbiamo dato, fino ad adesso, una mente sana in un corpo sano e ora lo stiamo educando ad amare quello che farà per vivere. Senza un corpo che ci può sorreggere non possiamo lavorare, senza una mente che si autodisciplina non possiamo essere seri sul luogo del lavoro e senza lavoro diventiamo perdigiorno che fomentano l’NWO.
Facciamoci una domanda e rispondiamoci: come quartzo possiamo implementare tutto ciò in un incontro alla settimana di due ore?
Organizzando i campi estivi.
(sia chiaro, attualmente le Specialità si fanno durante l’anno, anche se effettivamente al campo scout si lavora con le mani più che in tutto il resto).
Come già detto in precedenza, un po’ più su in quest’articolo, al campo scout ci si costruisce tutto da soli! Si montano le canadesi (le tende, stolti), si costruiscono sopraelevate, rialzate, angoli di cucina, tavoli, panchine, scale; si fa legna, si imparano i nodi per appendere le cose o per far si che non si sleghino mai, si impara come accendere un fuoco ( o :falme: secondo @nicholas ), come cucinare sulla fiamma viva… l’unico limite è imposto dalla voglia!
In tal modo il ragazzo può appassionarsi al lavoro manuale, ad amarlo e renderlo il suo hobby delle sere invernali. Inoltre, se riesci particolarmente bene in qualcosa, puoi guadagnarci anche qualche dindo.
A tutto ciò affianchiamo le Specialità individuali, con il loro patacchino annesso. Ma cosa rappresenta questo patacchino agli occhi di un babbano?
Rappresenta la tenacia di quel ragazzo nel raggiungere vari obiettivi e non, come potreste erroneamente pensare, il fatto che lui sia un maestro in tale attività.
Non vogliamo premiare quello o questa perché sono i più bravi in quella o questa attività, noi vogliamo che tutti i nostri ragazzi migliorino in quello che piace loro fare, che sia scaccolarsi o costruire una sonda spaziale con la quale contattare gli alieni mediante scismi spazio-temporali con l’ateismo.
Sul serio, non ho idea di cosa abbia appena scritto come esempio, ma tant’è.
come ci ricorda il buon vecchio Ralph Parlette.
Riassunto del nostro ragazzo/ragazza fino ad ora:
Super forte, super intelligente, ama fare il suo lavoro.
E invece no, noi ci aggiungiamo un altro ingrediente:
4. Servizio del prossimo
A.k.a come convertire C-17 in C-16.
Ebbene sì, dobbiamo dare uno scopo nobile a tutte queste energie, per far si che non vadano sprecate in un qualsiasi partito italiano.
A parte M5S, poiché è un movimento, non un partito.
Baden Powell vi vuole far riflettere un po’ adesso: ditemi, a parer vostro (per gli statistici va bene anche un grafico con l’incidenza di tale peculiarità), qual è il motivo fondamentale della maggior parte dei delitti puniti oggi giorno dalla Legge?
L’egoismo.
Quoto Baden-Powell.
Prendete ad esempio la politica. Qui la gente si abitua a considerare un problema, che naturalmente può esser visto da due punti di vista diversi, da un sol punto e cioè dal proprio, e poi prende ad odiare quelli che la considerano dal punto di vista opposto. Sulla base di questo, gli uomini possono essere spinti a commettere i peggiori delitti rivestendoli di nomi altisonanti.
Attenzione: spoiler religiosi.
Vi ricordate la Promessa che avete letto all’inizio?
Ebbene vi è scritto “compiere il mio dovere verso Dio”. La base sta qua, dare esempi positivi, propositivi al ragazzo, in modo tale che lui possa fare qualcosa e non digerire qualcosa di negativo come le imposizioni.
Bisogna togliere i nostri ragazzi dal solco dell’egoismo e noi lo facciamo partendo da piccole cose, le buone azioni.
Tra i doveri verso Dio rientrano la cura e il potenziamento di quelle qualità che Dio gli ha affidato.
Il corpo con la sua salute e forza fisica e capacità di procreare.
La mente con la sua capacità di giudizio e di ragionamento che ci pongono un gradino sopra al regno animale.
L’anima, frammento di Dio in ognuno di noi che è nel cuore; un una parola l’Amore.
Posso garantirvi che la cosa che si fa con più passione e slancio, con più sacrificio e abnegazione è proprio il servizio al prossimo. Lo si fa con più voglia e più entusiasmo di una qualsiasi attività per se stessi.
E si incomincia a con le Buone Azioni quotidiane, piccole rinunce di comodità e piaceri per aiutare qualcuno, magari la mamma o il figlio.Pian piano, oltre ad avere la capacità di rendersi utili quotidianamente, si avrà quel senso di appartenenza alla famiglia, alla comunità che trascenderà il semplice sventolare freneticamente la bandiera del proprio Paese.
Ricordiamoci inoltre che molto di tutto questo dev’essere trasmesso dal Capo Scout in accordo con i Genitori.
Si avrà così un cambio di domanda: non sarà più cosa può darmi la vita?, ma cosa posso dare io alla vita?
“Indipendentemente dalla confessione religiosa cui appartiene, il ragazzo si sarà così impadronito dei principi religiosi fondamentali, e conoscendoli per averli praticati, diviene un cittadino con una visione più ampia di disponibilità e simpatia verso i suoi fratelli”.
Pace.
Il prossimo articolo, semmai riuscirò a scriverlo, verterà sulla struttura dell’AGESCI. Accetto ben volentieri una mano da chi è interessato/ne sa a pacchi.