Quando non c’erano internet e derivati, chi smanettava con un computer aveva comunque voglia di fare comunità con coloro che condividevano la stessa malattia passione. Tra gli anni ottanta e novanta nacquero diverse riviste, alcune delle quali hanno avuto, tra gli altri, anche questo merito.
Quella dei ricordi è un’onda che quando capita, capita. È una specie di fastidio nella zona dello stomaco, ti prende un senso di nostalgia, e tutto sommato non fa male, anzi, la mente naviga e attorno al suo battello è un continuo affiorare di momenti, emozioni, pensieri.
Introduzione per certi versi romantica, ma questo è quanto usualmente mi accade al ricordo degli anni in cui sul tavolo della mia camera si trovava un Commodore 64. O meglio, il mio Commodore 64. Cosa ci facevo? Ci giocavo.
Per la prima uscita bisogna andare al lontano maggio 1986 quando nelle edicole qualcuno riuscì a trovare questa invitante rivista che si presentava come «Edizione italiana della rivista inglese di più venduta» e chi l’acquistò si trovò immediatamente fra le mani qualcosa di diverso dal solito.
Intanto la copertina: con poche eccezioni le immagini di copertina di Zzap! sarebbero tutte da incorniciare, grazie alla notevole mano di Oliver Frey. Sfogliando e leggendo le recensioni poi, si veniva letteralmente catturati da quello che diventerà lo stile Zzap! dove alla descrizione spensierata del videogioco, erano accostati i riquadri corredati da opportuno santino con il giudizio dei redattori, e infine la pagella.
Cito a memoria dopo quasi vent’anni:
- Presentazione
- Grafica
- Sonoro
- Appetibilità
- Longevità
- Globale
Con un voto percentuale da 0 a 100. Inoltre, per rendere individuabile a colpo d’occhio un prodotto di pregio, c’erano i tag (!!): con un voto globale da 90 a 94% veniva assegnato il tag Gioco caldo, oltre il 94% la Medaglia d’Oro.
Ovviamente tutti i giochi che si prendevano il riconoscimento più alto venivano in breve acquistati e se per caso qualcuno ti regalava un gioco che si scopriva poi aver preso un giudizio infimo su Zzap!, allora veniva nascosto o, se proprio necessario, mostrato con vergogna precedendo il gesto da un «me l’hanno regalato», oppure «non l’ho mica scelto io».
Il voto più alto mai assegnato? Ricordo il 98% di Turrican.
Il voto più basso? Difficile dire…qualcuno può aiutare?
C’era un altro gioco che aveva preso un 98%, qualcuno ricorda Zak McKracken and the Alien Mindbenders? No? Noo? Be’, se non c’eravate documentatevi, se invece c’eravate, dritti sui ceci!
Dicevo, il gioco era strepitoso e Zzap! assegnò una scontata medaglia d’oro, non paghi di ciò, nell’aprile 1989 che cosa ti pubblicano? La recensione del seguito Zak McKracken 2: The Mindbenders Are Back, meglio del primo episodio, 98%. Vaglielo a spiegare ai centralinisti del distributore italiano sommersi dalle telefonate che si trattava di un pesce d’aprile…
Zzap! non era solo un raccoglitore di recensioni, c’erano anche delle rubriche, tra cui non posso non menzionare i diari di Martin Walker e Andrew Braybrook (per chi non li conoscesse, trattasi di noti autori di videogiochi, Paradroid e Hunter’s moon Vi dicono qualcosa?) poi l’attesissima – almeno per me – Top secret: i trucchi, le gabole, l’estrema ratio! Vera rubrica nerd, non tanto per i fruitori, quanto per gli autori delle gabole pubblicate.
Nella stragrande maggioranza dei casi non si trattava infatti di cheat code (c’erano anche quelli), ma di comandi basic con cui modificare i valori delle variabili del programma e/o il codice macchina programma stesso!
Se col C64 durante l’esecuzione di un programma/gioco premevate il tasto di reset (che la macchina non aveva, per cui dovevate comprarlo a parte o mettere a massa il pin reset della user port) accadeva che il computer ripartiva, ma il contenuto della memoria ram quasi completamente rimaneva intatto, dunque era possibile modificare quanto serviva e successivamente far ripartire il gioco tramite opportuni comandi (POKE, SYS…).
C’era anche un – sommo – nerd che aveva ideato un programma in grado di installarsi in memoria, dopodiché voi facevate partire il gioco, perdevate una vita e lui, che era in memoria, cercava di individuare dove fosse situata la variabile che teneva il conto delle vite. Pubblicato nel numero di giugno 1990.
Semplicemente folle nerd!
Così come le mappe, disegnate sempre a mano. Su due piedi mi viene in mente quella di Last Ninja 2.
Infine la posta, se ho iniziato lo sproloquio parlando di comunità, questa era la rubrica in cui questa comunità di subnormali giocatori si palesava e si scambiava opinioni. Spesso e volentieri polemiche infinite sulla superiorità di un sistema piuttosto che un altro. Patetico. Ma alla fine sentivi di non essere solo.
Nel maggio 1988 compare un inserto, chiamato Zzap! 16-bit che di lì a poco diventerà una nuova rivista dedicata all’emergente mondo dei sistemi a 16 bit. Si chiamerà The Games Machine, iniziativa tutta italiana che festeggerà tra poco i 25 anni di attività.
Nel 1991 fallisce l’editore inglese e Zzap! diventa dunque un’affermata realtà esclusivamente italiana. Tra il ’91 e il ’92 usciranno ancora alcuni straordinari capolavori, Turrican II, Creatures, Elvira, Last Ninja 3, ma il momento di gloria dei sistemi a 8 bit è ormai terminato. Nel 1993 Zzap! diventa un inserto di The Games Machine, per chiudere definitivamente alla fine dello stesso anno con una celebre copertina completamente nera: ‘Game over’.
Grazie Zzap!
- Il benemerito sito zzap.it