GCW zero

GCW-Zero nasce per coprire un vuoto nel campo dei videogiochi, infatti è una console portatile e completamente open, sia nell’hardware che nel software pensata per il retrogaming.

Ultimamente stanno riscuotendo un certo successo varie iniziative per la creazione di piattaforme open-source per i videogiochi. Gli esempi recenti più notevoli sono l’Ouya e il Gamestick, entrambe basate su Android, e da collegare a schermi esterni.

Parallelamente, ha riscosso un certo successo nell’ambito del retrogaming e dell’homebrew il Dingoo A320, una console cinese economica ed abbastanza aperta da permettere la nascita di una distribuzione Linux dedicata (Dingux), che però ormai mostra i sui anni.

Per chi è appassionato di retrogaming inoltre c’è anche Pandora, che è un sistema aperto, completo e ultracompatto dotato anche di input in stile console e di tastiera QWERTY. Le caratteristiche hardware del Pandora sono notevoli ma il prezzo è un po’ alto, 440 € per la versione meno performante.

 

GCW-Zero

In questo contesto è recentemente nata la GCW-zero, dall’iniziativa di un appassionato che, un po come successo per Pandora, sentiva la mancanza di un prodotto adeguato ai suoi desideri, cioè un degno successore del Dingoo A320. Dopo una pre-produzione iniziale di qualche centinaio di unità, è stata lanciata l’ormai usuale iniziativa su Kickstarter per raccogliere i fondi necessari alla produzione di 3000 unità.

La console ha un processore JZ4770 ad 1Ghz, 512MB of RAM e una GPU Vivante GC860. E’ completa di connessione Wi-Fi, USB, uscita video e audio. Ha la croce direzionale, un pad analogico e gli ormai usuali accelerometri per controllare i giochi. Come memoria di massa dispone di 2 slot microsd, uno interno ed uno esterno.

Le caratteristiche hardware sono di tutto rispetto, la nota dolente è lo schermo che con una risoluzione di soli 320×240 pixel su 3,5 pollici non brilla di certo. L’autore giustifica la scelta adducendo che per fare retrogaming questa è la risoluzione ideale, ma pensando alla console anche in senso moderno (giochi hombrew o open source portati su questa piattaforma), lascia un po’ l’amaro in bocca.

 

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Una caratteristica che è sicuramente degna di nota della GCW-zero, e che la distingue dalle numerose console android portatili che stanno nascendo (Archos Gamepad e Nvidia Project Shield per esempio), è la natura completamente open-source sia dell’hardware che del software.

Ogni caratteristica è documentata e aperta a tutte le (ben accolte) modifiche e miglioramenti; nessuna procedura di root, o strani exploit sono necessari per utilizzare la console a proprio piacimento, rendendo possibili gli hacking  più strani e divertenti.

Grazie alla sua apertura, sono già stati effettuati moltissimi porting da altre console simili (Dingo A320), sia del sistema operativo, che di giochi ed emulatori. Sul canale youtube di qbertaddict1 si possono ammirare le performance della console con alcuni giochi e software.

 

Doom on GCW

Nel complesso si tratta di una bella iniziativa di open-source hardware con buone basi e, si spera, buone opportunità. Chi desidera più informazioni oppure è interessato a finanziare il progetto (con 135$ si acquista una console, ancora per pochi giorni), può dirigersi alla pagina di GCW-Zero su Kickstarter, dove è presente anche un esplicativo video promozionale.

 

 

 

 

Via Phoronix, Obsucre Handhelds