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Complice la Settimana della Cultura, a Genova è stato possibile visitare in questi giorni la Langer Einrich.

Con i suoi 1500 metri quadrati di ponte, 2400 tonnellate di stazza, una gru con un braccio girevole che raggiunge un’altezza di 84 metri e 250 tonnellate di capacità di sollevamento, si tratta di una delle più grandi e potenti gru galleggianti ancora in esercizio. Ai tempi (1925, per la precisone) era *la* più grande gru galleggiante in circolazione e veniva addirittura effigiata sulle banconote tedesche. Quelle da 500 miliardi di marchi (e guai al prossimo che sento lamentarsi dell’inflazione).

[title]Un po’ di storia[/title]
La Langer Einrich venne costruita tra il 1913 e il 1915 nei cantieri navali A.G-Weser di Brema. Gru galleggiante autopropulsa (raggiunge(rebbe) oggi la velocità di 4 nodi), partecipa alla costruzione della flotta navale dell’Impero Germanico in preparazione alla Prima Guerra Mondiale.

Diventa, a seguito degli esiti del conflitto, bottino di guerra degli inglesi, ma, con vari stratagemmi (tipo “non ce la fa ad attraversare la Manica”) riesce a non essere spostata e rimanere nella sfera di influenza della Germania, che riesce a sfruttarla nuovamente nella preparazione alla Seconda Guerra Mondiale.

Nel rinnovo del risultato nefasto dello scontro, la Langer Einrich (scampata ai bombardamenti) diviene nuovamente, nel 1945, bene di conquista e gli americani intendono questa volta usufruire della struttura, utilizzandola, per esempio, per il recupero di relitti affondati. Nel 1947, comunque, la Langer Einrich viene impiegata per il ricollocamento di alcune campate di ponti distrutti a Brema.

Nel 1955, la grande trasformazione. I motori a vapore della Langer Einrich vengono sostituiti da motori diesel . Gli stessi motori che sono a tutt’oggi presenti nella sala macchine (e che, con i loro sessant’anni di onorata carriera meriterebbero un post dedicato).

Nel 1958 il governo tedesco noleggia da quello americano la Langer Einrich, alla folle cifra di dollari uno all’anno, per effettuare servizio alle proprie navi nel porto di Bremerhaven, lasciandone comunque il controllo e l’uso all’esercito americano; esercito che ne riottiene il pieno dominio nel 1980, quando il governo tedesco si rassegna a non riuscire piu` a coprire i costi di manutenzione ed equipaggio.

Nel 1985 la Coe Clerici acquisisce il marchingegno e lo fa rimorchiare, su un pontone da 10000 tonnellate, a Sant’Antioco, dove verra` utilizzato per allestire le navi carboniere con i macchinari di carico e scarico.
Nel 1990 l’ultimo cambio di proprietà. La società SO.GE.I. di Genova è la nuova società armatrice e ne detiene tuttora la proprietà.

[title]La Langer Einrich oggi[/title]
Nel 2002 la Langer Einrich ottiene dal Ministero dei Beni Culturali il “vincolo” quale “monumento di archeologia industriale” e da lì inizia la sua “doppia vita” di gru galleggiante, operativa secondo il vecchio protocollo, e di piattaforma per attività culturali di svariato tipo, mirate a una valorizzazione del mezzo.

Nel 2005 iniziano i lavori di restauro della Langer Einrich, che si protrarranno per tre anni, fino a concludersi nel 2008 con il collaudo di fronte al RINA (con il sollevamento di un peso di 270 tonnellate) che le permetterà di riprendere a pieno titolo tutte le attività, eccezion fatta per la navigazione per la quale non vengono neppure effettuate le procedure di certificazione, ritenendo più conveniente un suo utilizzo “a traino”.

Peculiarità dei lavori di restauro svolti è la sostituzione di circa 10000 chiodi usati per tenere insieme le lamiere. La soprintendenza del MiBAC avrebbe potuto probabilmente accettare un restauro effettuato con saldature e chiodi “finti” applicati a posteriori (l’intera Langer Einrich è inchiodata e ribattuta, come si faceva nel 1915, non ci sono saldature) nell’impossibilità di procedere a qualcosa di più affine all’originale, ma la passione dell’armatore lo porta a scovare una squadra di chiodatori croati che è in grado di effettuare l’opera seguendo la vecchia tecnica (chiodo forgiato sul posto e sul momento e inserito a caldo nel luogo di destinazione, dove viene ribattuto entro brevissimo tempo). 3 anni e (circa, le cifre sono giocoforza approssimative) 3 milioni di euro dopo, la Langer Einrich è pronta a riprendere il mare ed anche ad accogliere al suo interno visitatori e curiosi come noi.

Oggi, oltre alle attività operative vere e proprie, la Langers Einrich accoglie come si diceva anche attività culturali di ogni tipo. Per citarne una su tutte, la gigantesca gru è stata tramutata in palcoscenico per lo spettacolo che La Fura dels Baus ha tenuto per la Festa della Marineria nel 2009 a La Spezia.

[title]Un po’ di numeri (non tutti, eh!!!)[/title]
Dimensioni:
Ponte: 50 metri x 30 metri
– Altezza: 84 metri a gru completamente estesa
– Stazza: 3898 tonnellate

Propulsione:
– 4 motori Diesel da 480 HP cadauno

Generazione energia:
Ogni motore è accoppiato con due generatori in corrente continua da 230 V e 105 kW e con una macchina in corrente continua con eccitazione composta da 230 V e 50 kW

Capacità operativa:
La gru è equipaggiata con tre diversi ganci, adeguati alle operazioni da svolgere. Uno per carichi fino a 20 tonnellate, uno per carichi fino a 50 e uno per carichi fino a 250.

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Via:
http://www.langerheinrich.it/
http://www.european-maritime-heritage.org/newsletter/EMH25.pdf
…e i signori che mi hanno accompagnato oggi nella visita.