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Le Bolle Speculative

Ed eccoci di nuovo con il quarto d’ora mal speso la lezione di economia di dubbio interesse.
Oggi volevo raccontarvi delle bolle.
Non le belle bolle con cui giocavamo da piccoli (e con cui giochiamo tutt’ora ma non lo diciamo) bensi con le bolle speculative, che sono anche loro belle, ma visto che ci giochiamo da grandi di solito fanno molto male…

Spesso è usanza far coincidere un periodo di recessione o una crisi economica con lo scoppio di una bolla speculativa ossia con un crollo improvviso di un mercato o di un settore importante dell’economia capace di trascinare con se tutto l’apparato economico.

Questo a volte è vero, a volte no, ma è indubbio che le bolle speculative esistono.
Ho visto che sulla lega vi è un articolo su una delle mie bolle preferite, ossia quella dei tulipani (Holland hipster, screw up the economy before it was cool).
E’ ben fatto il che mi risparmia un articolo in futuro.
Però non c’è un articolo specifico su come funziona una bolla speculativa, come si forma e perchè sia così dannosa.
Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza.
Sarà un long post ma mi sembrava stupido dividerlo in 2, inoltre è molto discorsivo, niente formule ne tabelle questa volta :)

La Bolla e le sue Fasi

Con bolla speculativa si intende la crescita di valore di un bene, di un segmento del mercato o di un economia in maniera totalmente slegata non solo dalle leggi del mercato ma anche dalla realtà oggettiva del suo valore.
Quindi c’è un qualcosa che sembra valere molto e garantire altissimi guadagni ma che in realtà ha quel valore solo a seguito di speculazioni finanziarie che si autoalimentano.

La bolla si divide in 4 fasi (secondo alcuni 3 sgualdrine, secondo altri 5 santerelle, io sono della scuola delle 4 fasi e quindi ve ne beccate 4!):
– crescita di un mercato
– speculazione
– fase di massima espansione
– scoppio della bolla

Per esemplificarle nel dettaglio userò come esempio la bolla che ha dato vita alla crisi economica attuale ossia quella del mercato immobiliare statunitense e dei mutui subprime.

Fase Uno – Crescita del Mercato

In questa fase un segmento dell’economia, per motivi prettamente naturali inizia a produrre utili.
Ora questo è del tutto normale, potenzialmente qualunque segmento dell’economia può essere tramutato in una bolla, ovviamente però è più facile che siano “scelti” segmenti che per loro natura generino un flusso di utili molto alto o in alternativa durevole nel tempo.

Per il mercato immobiliare questo è un evento quasi naturale, generato da un aumento della domanda (crescita della popolazione, inurbamento, mattone come bene rifugio) superiore all’aumento dell’offerta, il che fa aumentare il valore delle case.

L’aumento di valore non incide solo sui nuovi beni prodotti ma, cosa molto importante, anche su quelli già in commercio.

Ad esempio io possessore di casa negli Stati Uniti, vedo aumentare il valore della mia abitazione senza bisogno di fare nulla.
La semplice domanda di case fa si che la mia venga a valere di più, in pratica mi sto arricchendo senza fare un tubo… bello vero?

Fase Due – Speculazione

In questa fase l’aumento di valore del segmento di mercato viene “drogato” in maniera innaturale attraverso una crescita speculativa della domanda (ossia volta al solo far aumentare il valore del bene).
A seguito di una serie combinazioni (alcune volute altre meno) l’oggetto della bolla accresce il suo valore in maniera molto rapida in quanto la domanda per tale bene si amplia a dismisura.
I motivi possono essere molteplici ma, una volta che il meccanismo parte, diventa inarrestabile e si auto-alimenta.

Seguiamo l’esempio.
Nel caso del mercato americano la crescita della domanda è stata alimentata, in buona parte, dalla concessione di mutui a tassi esorbitanti ma che richiedevano scarse garanzie, i cosiddetti mutui subprime.
I mutui subprime erano concessi a persone che volevano acquistare una casa, ma non avevano le garanzie sufficienti ad aprire un mutuo a tassi di mercato.
Essendo quindi per i finanziatori (banche) un investimento rischioso, i tassi erano molto alti.

Nonostante ciò questo sistema ha aperto le porte a moltissime persone che volevano comperare una casa.
La richiesta di case ne ha fatto levitare il valore in pochissimo tempo.
Se prima una casa valeva 100, ora vale 105, quindi se io l’ho comprata a 100, ci ho già guadagnato 5!

Se la banca mi chiede 103 per un mutuo, a me conviene farlo, perchè comunque ci guadagno.
Ed ecco come la bolla si autoalimenta, le case crescono di valore rapidamente –> la gente investe in case –> le case aumentano di valore.

Nelle fasi più spinte della speculazione si possono vedere cose indecenti, tassi di crescita a doppia cifra tra un mese e l’altro.

Essendo che il bene sembra essere un investimento sicuro (ci spendo X e ci guadagnerò X+y, anche se dovessi farmi prestare X e restituire X+c, l’investimento è vantaggioso fintanto che y>c da subito o entro un tempo t che mi serve a restituire X+c), altre persone si tuffano nel mercato e ci si tuffano anche le istituzioni speculative (banche fondi di investimento etc.).

[spoiler]I lied! ma comunque non conta come formula e si capisce anche senza :P[/spoiler]

Sempre più persone vogliono una casa, sono disposti a indebitarsi per averla convinti che il valore della casa continuerà a salire.
Le banche continuano ad emettere mutui scoperti (ossia senza garanzie) dopotutto sono usati per comprare beni che stanno aumentando di valore!
I fondi di investimento e le banche speculative comprano centinaia di case con il solo scopo di tenersele li e rivenderle quando il loro valore crescerà di li a pochi mesi.

Insomma è un delirio di ricchezza.
Come se non bastasse chi già possedeva una casa vede la sua ricchezza aumentare tipo pil della Cina e quindi cosa fa? La ipoteca ottenendo alti prestiti con l’idea di usare questo surplus per fare investimenti (se la mia casa comprata a 100 ora vale 120, io la ipoteco per 120, uso i soldi per investire, di qua a qualche mese varrà 130 il che significa che posso ripagare il debito e guadagnarci anche 10 oltre a quanto guadagnerò dai 120 investiti prima).
Le case vengono ipotecate anche 2 o 3 volte usando ogni prestito per pagare l’ipoteca precedente e averne un ritorno o semplicemente per effettuare altri investimenti.

E dove investire?
Ma in case ovviamente!! E’ un investimento sicuro! Ogni giorno il valore sale! Affrettatevi!

Questa è la fase della bolla in cui si possono fare soldi, purtroppo però è molto veloce e molto rischiosa e di solito è complesso capire quando ritirarsi, prevale il desiderio di aspettare ancora un po’, di fare ancora qualche soldo.

C’è da dire che in questa fase dovrebbe essere compito delle istituzioni mettere una pezza (per gli economisti è chiaro quando ci si trova in una bolla), informare la popolazione, cercare di evitare una tale crescita di valore.
Di solito però avviene il contrario, le televisioni parlano dei vantaggi ad investire, le banche fanno piani di investimento basati sul mattone e gli opinionisti parlano di ricchezza infinita.

Fase Tre – Massima Espansione

Ed eccoci alla fine del sogno.
Una bolla ha bisogno che il valore del suo bene cresca di continuo, se questa crescita si arresta la bolla si avvicina all’esplosione.
Sul finire della fase speculativa si ha un esaurimento della domanda, nonostante si moltiplichino i tentativi di tenerla alta, semplicemente non ci sono più soldi per comprare.
In questa fase i primi iniziano a cercare di vendere il proprio bene, ma ormai è tardi, la crescita a doppia cifra si è esaurita, si compra poco, quindi il valore non aumenta più.
A peggiorare le cose, chi ha fatto affidamento sulla crescita del mercato (ad esempio indebitandosi per acquistare il bene) finisce per essere in perdita, in quanto il suo investimento rende meno del debito contratto per farlo.

Quando succede, chi si trova in possesso di case acquistate a fini speculativi non ha modo di liberarsene con guadagno, di conseguenza cerca di insufflare ancora un po’ la bolla (ad esempio le banche posseditrici di case cercheranno di invogliare la gente a comprarne altre), ma ormai la pacchia è finita, non c’è più domanda tale da sostenere la crescita.

Fase Quattro – Pop!

Ed eccoci alla fase finale, la bolla scoppia.
Quando ci si rende conto che il valore del bene non crescerà più di così la gente lo vende.
Il problema è che se io vendo, aumento l’offerta, quindi il valore del bene decresce, di conseguenza chi possiede lo stesso bene lo vede calare di valore e quindi che fa?
Vende.

Se la mia casa vale 120 e io la vendo, quella del mio vicino varrà ora 119 nel caso la vendesse, perché l’offerta è aumentata a causa della mia vendita.
E se anche il terzo vicino vende, la sua casa varrà 118, meglio affrettarsi a vendere.

In questa fase agiscono di solito prima i grandi investitori (semplicemente perchè hanno più informazioni) e questo è doppiamente pericoloso perchè vendono enormi stock di bene tutti assieme facendo crollare il valore e accelerando la spirale di vendite trascinando gli altri possessori in una gara a chi vende prima.

In questa gara non si può vincere, si tenta di salvare il salvabile, quindi i prezzi si abbassano ancora di più, se tutti vendono, l’unico modo per vendere io è vendere a meno degli altri, è facile capire dove conduce questo massacro.

Nella crisi immobiliare ci fu, come evento scatenante, uno dei tanti rallentamenti fisiologici dell’economia americana in parte dovuto agli eventi dell’ 11 settembre edit intorno al 2005-06, che fece perdere il lavoro a diverse persone, le quali si trovarono nell’impossibilità di pagare i loro mutui.

A questo punto le banche si impossessarono delle case, ma a una banca serve poco una casa e quindi le case venivano messe sul mercato aumentando l’offerta e abbassando i prezzi.
Quello segnale di pericolo spinse i fondi di investimento a scatenare l’inferno e a rivendere tutte le loro case, il prezzo scese ancora.
Ed ecco che i piccoli investitori tentarono di rientrare dai loro investimenti vendendo case e coloro che avevano ipotecato videro da un giorno all’altro il valore del loro immobile decrescere a fronte di un ipoteca che rimaneva comunque alta… altre case requisite dalle banche e messe su mercato.

In breve tempo gli immobili crollarono di valore trascinandosi dietro le vite di milioni di persone.

Conclusione

Questo a grandi linee e come funziona una bolla speculativa, dai tulipani all’informatica, dalle compagnie delle indie alle case il principio è sempre lo stesso, un bene è pagato molto più di quanto vale.
Per certi aspetti hanno delle analogie con il multi level marketing o le truffe a schema di Ponzi.

Le bolle sono diretta conseguenza dell’economia liberista e in particolar modo di quella moderna, che spinge a ottenere alti profitti, ancorché rischiosi, in tempi brevi, portando quindi ad investire su mercati che crescono, non importa ne come, ne perchè stiano crescendo.
Le bolle, in ultima analisi, stanno all’economia come l’avidità sta alle persone, difficile liberarsene.

Di solito allo scoppio di una bolla il bene viene a valere meno di quanto valeva quando è iniziata la speculazione, il che ha incidenza sulla ricchezza di chi possedeva tali beni e quindi sulla sua capacità di spesa, influenzando quindi anche altri settori del mercato.
Per questo motivo a volte sono indicate come gli inneschi di crisi di dimensioni maggiori (e a volte lo sono davvero).

Spin-Off – I derivati

A chi interessa un piccolo spin-off della crisi dei mutui subprime: la crisi dei derivati.
Lo metto sotto approfondimento in quanto c’entrano poco con le bolle in generale.
[more]Cosa sono i derivati?
I derivati sono degli strumenti finanziari estremamente complessi, semplificando al massimo si tratta di prendere una serie di investimenti, suddividerli, e metterne un pezzetto di ciascuno in un nuovo pacchetto.
Ad esempio prendo dei prestiti, prendo dei futures, prendo degli investimenti, e ne metto una piccola parte in un pacchetto che assicuro dare un rendimento di un certo tipo (es. se i prestiti rendono 2%, i future 5% e gli investimenti 3% magari metterò il mio pacchettino al 3%) spronando gli investitori a comprare il pacchettino per avere il rendimento.

Di per se non sono una brutta cosa, anzi, differenziare l’investimento serve a ridurre la varianza e quindi a ridurre il rischio (se ad esempio il prestito non viene restituito ma gli investimenti e i future tengono, io ci guadagno lo stesso, mentre se avessi avuto il solo prestito ora sarei in perdita).

Il problema è quando questo processo viene reiterato.
Se una banca compra 10 pacchettini diversi, li sminuzza, li mescola e ne fa altri 8 (magari aggiungendo qualche suo debito), poi li vende a altre banche speculative o a fondi di investimento, e questi li prendono li sminuzzano, li riassemblano con altri pacchettini presi chissà dove e poi li rivendono, capite bene che dopo 4-5 passaggi io non so che caxxo ci sia in questi pacchettini.
E la cosa peggiore è che nemmeno chi me li vende lo sa.
Paradossalmente potrebbero contenere parte di un debito che io stesso ho contratto con un altra banca situata chissa dove per poter investire su questo pacchettino!

I derivati fatti con pezzi di mutui subprime garantivano rendimenti altissimi e quindi andavano via come il pane di sabato pomeriggio.
Il guaio è che dopo n passaggi essi mantenevano l’alto rendimento legato al mutuo subprime, ma se ne era persa totalmente la percezione del rischio.
Nessuno aveva idea di che caxxo c’era dentro e quindi nessuno sapeva che quello che c’era dentro era in realtà una bomba che stava per esplodere (o meglio, qualcuno lo sapeva, ma qui esemplifico).

Quando la bolla è scoppiata, tutti questi allegri pacchettelli, usati per investimenti da banche e privati, presero a valere molto poco e quindi a generare una perdita di valore diffusa in moltissime economie, che vennero trascinate a fondo dal crollo del mercato immobiliare USA.
Globalizzazione, the easy way to share your troubles ;)

Linko maggiori informazioni sui derivati.

[/more]

Spero che non siate svenuti lungo la lettura. :D

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