Comunicare coi neutrini

Come è possibile inviare un’informazione da una parte all’altra della Terra quasi alla velocità della luce, senza l’ausilio di cavi o satelliti? Semplice: con fasci di neutrini.

Sappiamo che in questo periodo tira di più un pelo di neutrino che una coppia di buoi. Mentre il mondo della fisica teorica dibatte aspramente sulla velocità della sfuggente particella, quei trolloni dei fisici applicati se ne fregano e saltano alle applicazioni.
Date le ben note proprietà dei neutrini (massa quasi nulla, velocità quasi c, capacità di attraversare senza nessuna interazione oggetti densi e massivi), ricercatori delle University of Rochester e North Carolina State University stanno tentando di sfruttarli come una sorta di sistema wireless di comunicazione. In questo primo pionieristico tentativo hanno inviato un banale messaggio (“neutrino”) codificato in fasci di neutrini (in binario, dove 0=”silenzio” e 1=fascio di neutrini, tipo codice morse) attraverso 240 metri di roccia. L’esperimento è stato condotto al Fermilab vicino Chicago, sfruttando un potente acceleratore per creare i fasci di neutrini e il detector MINERvA a 100 metri di profondità per rilevare i fasci di neutrini. I ricercatori hanno dovuto sparare una ingente quantità di neutrini in quanto il rilevamento è molto difficile e 1 su 10 miliardi viene “sentito”.

Come si può ben intuire siamo MOLTO lontani da un’applicazione pratica (non è comodo avere un acceleratore di particelle e 5 tonnellate di scintillatore nel proprio telefono cellulare), ma le potenzialità sono eccezionali.

Fonte: physorg.com
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