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Riassunto della [url=”https://leganerd.com/2012/02/21/nolan-bushnell-e-la-nascita-di-atari-prima-parte/”]puntata precedente[/url]:

Un giovane Nolan Bushnell decide di progettare un sistema che tutti potessero utilizzare per giocare a Spacewar, senza avere a disposizione l’enorme calcolatore su cui il gioco era stata inizialmente sviluppato. Inoltre voleva che la macchina per operare necessitasse dell’inserimento di una moneta all’interno di una apposita feritoia.

[title]La costruzione di Computer Space[/title]

Una volta creata il circuito principale per implementare il suo “Computer space” (questo il nome che aveva dato al gioco) Bushnell decise di ridurre ulteriormente i costi della macchina. Andò da Goodwill e comprò una vecchia televisione in bianco e nero, da usare come monitor, e scelse di usare come dispositivo per raccogliere i gettoni un barattolo di vernice vuota. Poiché La industria dei videogiochi coin-op (abbreviazione che sta per coin-operated) ancora non esisteva e l’industria dei divertimenti elettro-meccanici aveva principalmente sede nella lontana Chigago, Bushnell si trovò costretto ad inventare nuove soluzioni costantemente.
Una volta creato il primo prototipo funzionante del gioco fu necessario trovare un partner che lo aiutasse a costruirlo. Bushnell trovò questa importante figura in Bill Nutting, il fondatore delle Nutting Associated, il quale avendo già iniziato a dilettarsi con il business dei coin-op assunse Bushnell e brevettò il gioco.

[quote]We got computer Space going and got a deal with Nutting. Nutting said they’d build it for us, but they had no expertise. They wanted me to join the company as chief engineer, and I agreed because Nutting had a couple of projects that they needed me to do. So I worked on their projects during the day and finished up computer Space at night and on weekends. That’s how I maintained my rights to things. And they actually later on tried to litigate and said they had a shop right and video game patents.
-Nolan Bushnell[/quote]

Eddie Adlum, scrittore per il replay magazine inoltre ricorda che:

[quote]Nutting Associates was owned by Bill Nutting, who had had a successful machine called Computer Quiz. It was one of the very first, if not the first, solid-state amusement machines ever developed. It came out probably around 1970. Computer Quiz was a trivia game, simple as that.
But what’s interesting is that Bill Nutting had a brother, Dave-they started out in the business together but had an argument that ended with them splitting up. Bill Nutting had Nutting Associates and Dave Nutting started Nutting Industries. Bill Nutting made ComputerSpace and Dave Nutting made I. Q. Computer Quiz.
-Eddie Adlum[/quote]

Da sempre attento all’importanza della presentazione e dell’appeal che un prodotto doveva avere Bushnell mise particolare enfasi nella creazione del “cabinato” che doveva ospitare il gioco, dandogli un design futuristico in cui gli angoli erano tutti arrotondati. Nella sua immaginazione il cabinato era il venditore ambulante che invogliava la gente partecipare al gioco, di fatto svolgendo lo stesso identico compito che era stato assegnato a lui quando lavorava al parco di divertimenti.

[title]I primi test [/title]

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Come sito di test preliminare fu scelto il “Dutch Goose”, un bar appena fuori l’università di Stanford, dove però la macchina non ebbe il successo sperato, anche se un buon numero di curiosi fu attratto dalla stessa.

Piccola curiosità: La filosofia di testare le macchine all’interno dei bar fu poi continuata anche in seguito, in modo particolare per il più grande successo di casa Atari, ovvero il Pong.

Non ci è dato sapere se Nutting abbia ceduto alla capacità di imbonitore di Bushnell o se semplicemente credesse nel successo del prodotto, ma il risultato finale fu che decise di realizzare ben 1.500 cabinati di Computer Space
Bushnell dimostrò personalmente il gioco ai distributori di coin-op durante la “Music Operators Association” convention (la quale cambiò poi nome in Amusement and Music Operators
Association) a Chicago nel 1971.

[quote]It was called computer Space, and I saw it in 1971 at the MOA show in chicago. As a reporter for Cash Box [a vending machine trade publication], I was strolling up and down the aisles where the machines were exhibited, with my camera and notepad. Iran into a great big, long, skinny hiker individual who appeared summarily to be known as Nolan Bushnell, who worked for a company named Nutting Associates. Nolan was hired on at Nutting Associates to fool around developing a game that had a television monitor in it. In those days the general public didn’t call them monitors, they called them TV tubes. Nolan came up with a game called Computer Space. It was a wonderful try that went absolutely nowhere. It had a bizarre sculpted fiberglass cabinet, hourglass shape, lots of curves. I never played the game. All I can remember is that Nolan Bushnell was about the most excited person I’ve ever seen over the age of six when it came to describing a new game, describing it so much that I was backing up, trying to get away, while he was talking.
-Eddie Adlum[/quote]

Pochi degli operatori presenti alla convention videro del potenziale in Computer Space e poche macchine furono comprate allo show. La scommessa di Nutting non si rivelò quindi vincente, anzi, fu una vera e propria perdita di soldi. Sebbene al Dutch Goose il gioco avesse incassato una grossa quantità di monete il bar era comunque un ritrovo universitario, il coin-op non avrebbe mai avuto lo stesso successo in bar dove, ad esempio, si riunivano uomini appena usciti dall’ufficio.

[title]Il fallimento di Computer Space[/title]

[quote]ComputerSpace obeys the first law-maintenance of momentum. [Bushnell is probably referring to Sir Isaac Newton’s first law-objects maintain constant velocity unless acted upon by an external force.] And so that was really hard for people who didn’t understand that.
-Nolan Bushnell[/quote]

Come lo stesso Bushnell ricorda Computer Space era un gioco che semplicemente obbediva al primo principio della dinamica (o principio di inerzia), ma le istruzioni per il gioco erano davvero troppo complesse, a sua stessa ammissione.
Ogni cabinato, infatti, aveva un manuale davvero corposo che veniva utilizzato per esplicare tutte le meccaniche di gioco e di controllo delle navicelle.
Inoltre Bushnell accusò sempre Nutting di avere gestito male il marketing e la pubblicità del prodotto

[quote]Nutting was literally about to go bankrupt. I mean, they really had some problems. And it [Computer Space] did okay, but it really didn’t do nearly as well as it could have. Companies that are in trouble … when you get inside them, you figure out why they’re in trouble. In some ways it was a blessing to have worked for Nutting. It didn’t take very long to figure out I couldn’t possibly screw things up more than these guys had. Seeing their mistakes gave me a lot of confidence in my ability to do better on my own.
-Nolan Bushnell[/quote]

Dopo il fallimento di Computer Space, Bushnell decise di avviare la sua compagnia, con una partnership con Ted Dabney, un ingegnere della Ampex che lo aveva anche seguito alla Nutting Associates, e Larry Bryan, anche lui proveniente dalla Ampex.
Ogni partner acconsentì di versare 250$ come contributo iniziale per fondare la compagnia, ma Bryan all’ultimo si tirò fuori.
Ovviamente il primo passo era quello di scegliere un nome. Spulciando il dizionario Bryan trovò la parola Syzygy, la quale descriveva la linea retta data dalla configurazione di tre corpi celesti (ad esempio l’eclisse solare sarebbe la “syzygy” della terra, del sole e della luna).
Quando Bushnell provò a registrare il nome, lo stato della California gli comunicò che era già in uso da parte di una compagnia di candele.

[quote]A candle company already had it. They were sort of a hippie commune in Mendocino. We subsequently tried to find it out of curiosity. I think it had gone defunct by that time. I never did find it.[/quote]

Poiché il nome non poteva essere usato, Bushnell prese una parola direttamente dalla terminologia del gioco strategico Giapponese che rispondeva al nome di Go (una specie di gioco degli scacchi).
Decise di utilizzare il termine che indica una dichiarazione che un giocatore fa all’avversario quando esiste una situazione in cui una pietra o un gruppo di pietre è in imminente pericolo di presa, e chiamò la sua compagnia Atari.
Era il 27 giugno 1972 quel momento segnò una pietra miliare del mondo videoludico, ma come spesso accade i protagonisti di quella storia non ne sapevano nulla; semplicemente avevano la presunzione che le loro idee potessero essere meritevoli di essere seguite.

La storia della Atari e di come cambiò il mondo dell’intrattenimento casalingo rimane però un’altra storia da raccontare…

via [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Nolan_Bushnell]Wikipedia IT[/url] | [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Nolan_Bushnell]Wikipedia EN[/url] | Libro “[url=http://www.amazon.com/Ultimate-History-Video-Games-Pokemon–/dp/0761536434/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1328095096&sr=8-1]The Ultimate History of Video Games[/url]”

[rubrica][url=https://leganerd.com/tag/classically-trained/][Classically Trained][/url] è la rubrica a cura di @ilsologheo00 e @papaincacchiato che tratta la storia dei videogiochi e delle console.[/rubrica]