Ocean Software


Ladies e Gentlemen, benvenuti alla prima puntata di Brad & Durango’s Retrogaming Adventures. In questa (lunga?) serie di post ripercorreremo l’epoca d’oro e non solo del gaming, con qualche colto excursus sull’hardware e sulla scena del retrogaming oggi.
E domani.
E sempre.

Ci saranno, in memoria dei bei tempi di Zzap! e TGM, i commenti incrociati all’interno degli articoli, (con tanto di Voce Fuori Campo NdVFC). Si chiama schizofrenia, ma così si dissimula bene.

Da un po’ di tempo ho deciso di rispolverare ricordi e cianfrusaglie dei tempi d’oro (e Brad ne ha parecchie, credetemi NdD), e visto che Bundy e Manson (le mie due ulcere) hanno deciso per un rave, io mi sfogo andando a ripescare nella memoria, negli scatoloni e online qualche pietra miliare della Golden Age del gaming.

Ho deciso di iniziare con la Ocean tra tante ugualmente titolate (Melbourne House, System3, Accolade, Sega, Atari, Palace, USGold, Team17, Lucas Games, Bitmap Brothers, Brøderbund, Psygnosis, Epyx e un sacco di altre) per via dei tie-in: Ocean ha pubblicato l’essenza degli anni 80, e ha pubblicato più o meno per ogni piattaforma: Speccy, C=64, AmstradCPC (che coraggio), Atari, Amiga, NES, SuperNES, Master System (con e senza Zenga), Megadrive, Game Gear, Picchio…

Nel 1984 a Manchester nasce la Ocean Software fondata da David Ward e Jon Woods, e acquisisce quasi subito la Imagine Soft che navigava in cattive acque dopo soli due anni di (ottima) attività.
Ocean decide di essere publisher più che developer affidando a Imagine il coding, e gli accordi con Konami prima e Taito e Data East poi per i porting dei loro arcade dimostrano una visione industriale sana e lungimirante.
Ocean France si occupa delle conversioni per 16 bit dal 1986, sviluppa giochi originali e cura conversioni.
Nel 1996 la Ocean con le sue controllate viene acquisita da Infogrames per una sciocchezza tipo un centinaio di milioni di sterline. Hai capito l’armadillo. Comunque questo non ha impedito alla Ocean di acquisire la Digital Image Design nel 1998.

E ora i giochi: Ocean era giustamente famosa per le conversioni e i tie-in: dal Batman di Burton del 1989 (con tanto di Keaton e Nicholson pixellosi e un livello di corse alla OutRun borazzo) (la versione Gameboy, della Sunsoft, mi porta ancora gli incubi ogni notte. Altro che gli spara-spara di oggi, all’epoca un livellino a bordo del bat-jet poteva prenderti da solo una settimana, per completarlo. NdD), a Cobra con Stallone (già segnalato qui da un autore fichissimo), Jurassic Park (addirittura furono sviluppati giochi diversi per le diverse piattaforme per sfruttare al meglio le macchine), al meraviglioso Knight Rider (in quasi 3D), il cupo Darkman (vuttana se era ganzo! In particolare le sessioni fotografiche! Puro ludowanking! NdD), Highlander (che su Speccy non era il massimo eh), Corto Circuito, Total Recall (ma vi rendete conto di che capolavori di giochi e film uscivano allora? NdB), Hudson Hawk, Transformers (C=64 e Speccy, ma con una presentazione mozzafiato), Gli Intoccabili, Waterworld (meh)…
Defkon1 giustamente ci ricorda anche Terminator 2
E poi?
Robetta. Tipo Arma Letale, qualche Rambo, qualche Robocop…

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Tra i giochi originali e conversioni mi sembra il minimo ricordare Arkanoid (La cui musica fu composta dal grande Martin Galway, uno dei più famosi compositori per C64 NdD), Beach Volley (la ottava partita su Amiga non era esattamente una passeggiata, guardacaso a Parigi dove Ocean France si occupava dei 16 bit), Cabal, i Chase HQ, Dragon Ninja, Combat School, New Zealand Story (sniff…), Ivanohe, Lost Patrol (capolavoro), Operation Wolf e Thunderbolt, Pang, Parasol Stars, Rainbow Islands, e soprattutto fu publisher di Worms dei Team17 (e non scordiamoci che fu publisher anche della versione PAL di Doom per SNES, si, quella conversione in cui nessuno credeva e che dimostrò, grazie al mitico chip SFX2, padre di Star”do a barrell roll”wing, che anche le umili console potevano “rivaleggiare” con i pc. Per l’epoca fu sconvolgente! NdD).

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Inoltre Ocean lanciò il concetto di loader: quando veniva caricato un gioco (tipicamente da cassetta) anziché aspettare quell’oretta, oretta e mezza prima di vedere il primo pixel illuminarsi Ocean mandava a schermo uno splash screen con una musichetta che noi (allora) ragazzini imparammo ad amare (E si ballava. Ah, se si ballava. NdD).
Si, esiste sul tubo.
Andatevela a cercare.
La SIAE ci ama e ci protegge.
Per questo non posso embeddarla qui.
Orwell, puppa (A brave new world is waiting for us NdD).
(Ma si noterà che abbiamo tutti un pochino il dente avvelenato al proposito? NdVFC)

Rispolverate le vostre vecchie macchine (prima o poi pubblicheremo i tutorial su come riportare agli onori del mondo le macchine dei bei tempi), cercate i vecchi floppy in qualche scatolone in cantina e tenete saldamente in mano lo Speedking, il Quickshot o l’Albatross. Oppure fate un salto nella baia a recuperare qualche tesoro (Ed ehi! Se avete vecchie macchine che non volete più tra i piedi speditecele, ziobbè! Ne ricaverete tanto amore! NdD).
E niente battute tipo Ritorno al Futuro (Non abbiamo bisogno di strade dov…ehi, wait…wrong quote NdD).
Era della Imageworks ;)

Coolness
B&D
I Bovabyte della Lega

ps se non sapete chi sono i Bovabyte dieci frustate.
pps un ringraziamento sentitissimo a Luke che è il nostro editor preferito. E rimedia alle nostre piccole eT impercettibili imprecisioni.

Fonti
Wiki Ocean
Ocean su retrogame.biz
Ocean su Retro Action Magazine
Wiki Imagine Software
Ocean Loader sul tubo

Ritrovate le copie di E.T. seppellite da Atari nel 1983
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