[quote]Holocast is a[url=http://research.microsoft.com/en-us/groups/sendev/default.aspx] Microsoft Research Project from Sensors and Devices[/url] group at [url=http://research.microsoft.com/en-us/labs/cambridge/]Microsoft Research Cambridge[/url]. It allows us to manipulate virtual 3D objects using our hand. Its amazing to see, check out the video above. Microsoft is running several research projects to find the future of 3D interactions.[/quote]
Microsoft in questi ultimi anni è alla ricerca di un mercato innovativo da sfruttare e in cui entrare in maniera preponderante, e non è un mistero per nessuno. Lo dimostrano gli affannati tentativi di guadagnare fette di mercato a 360°. Considerato l’inusitato e inaspettato successo di Kinetc (anche grazie al relativo progetto parallelo OpenKinetc) Microsoft sta continuando a investire e a fare ricerca alacremente in questo campo, detto delle NUI (Natural User Interface). Surface, assieme a Kinetc, sono probabilmente i 2 progetti più concreti a riguardo, assieme anche al [url=http://www.engadget.com/2011/10/18/microsofts-pockettouch-prototype-is-like-x-ray-vision-for-your/]PocketTouch[/url] (di cui parleremo in un’altro articolo). Con HoloDesk invece Microsoft rende “reale” ciò che è virtuale, permettendo ad oggetti di natura digitale di interagire in uno spazio fisico reale, che siano oggetti o persone. HoloDesk non è semplicemente un’interazione naturale con un oggetto 3D. E’ un’integrazione totale, resa il più possibile simile alla realtà, creata grazie alla congiunzione di un dispositivo Kinetc modificato (ma nella sua struttura perfettamente identico a quello che usate per giocare a Gears of Wars o Halo) che riprende e ricrea l’oggetto che entra nello spazio virtuale, un beamer 3D per ricreare l’immagine tridimensionale, uno schermo ricettivo e numerosi e complessi algoritmi necessari per il corretto funzionamento e sincronizzazione delle immagini nello spazio e nel tempo. Come potete vedere dal video il risultato è di certo sorprendente, molto incoraggiante.
Le applicazioni, se ci pensate bene e liberate un po’ la fantasia, sono innumerevoli. Dai giochi iper-realistici e sempre più “fisici”, alla riproduzione in remoto di oggetti fisici per la vendita e per l’esposizione, fino all’utilizzo divulgativo ed educazionale in ambito scolastico, medico e scientifico. In ogni campo in cui è già presente un computer, una tecnologia come questa potrebbe aiutare ed aumentare quell’integrazione uomo-macchina che è la sfida alla base dello sviluppo della tecnologia dei prossimi anni.
Speriamo che mamma Microsoft capisca il potenziale di queste tecnologie e faccia ciò che è necessario per permetterne un rapido e razionale utilizzo, un pò come ha fatto con Kinetc: ha creato un’ottima piattaforma con una buona tecnologia, la cosa è piaciuta alla community di developers che ne hanno cominciato lo studio e l’apertura. Microsoft ha lasciato fare, guadagnando così tanto know-how riguardo l’architettura e ha anche ampliato il suo campo d’interesse per la base degli sviluppatori. Se questa politica della cooperazione (che sta premiando aziende come Microsoft ed Apple) verrà ancora perseguita da Microsoft, e se questa continuerà a credere ancora di più in queste tecnologie innovative, siamo certi che le sorti di Redmond riprenderanno i fasti di un tempo molto presto.