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Il Kappa

Il kappa, chiamato anche Kawatarō o Kawako (letteralmente “figlio del fiume”), è una creatura leggendaria giapponese, uno yokai, uno spirito che abita in laghi, fiumi, stagni, pozzi e canali d’irrigazione. Una versione coperta di peli del kappa viene chiamata Hyosube.

Nello Shintoismo sono considerati uno dei tanti suijin (déi acquatici, spesso raffigurati come draghi, pesci, tartarughe, etc etc).

I kappa sono simili ai Nix o Nixie inglesi, ai Näkki della Scandinavia, ai Neck della Germania ed ai Kelpie scozzesi e sono usati in tutte queste culture per spaventare i bambini nei confronti del pericolo e di ciò che si nasconde nelle acque. Ancora oggi, in alcune città e villaggi giapponesi, si trovano segnaletiche vicino a grandi superfici d’acqua che indicano di stare attenti a queste creature.

Benché tradizione vuole di trovarli sparsi per tutto il Giappone, si dice che amino particolarmente la prefettura di Saga.

Nella cultura moderna, e non sono in quella giapponese, sono tutt’ora abbastanza famosi e riconoscibili, possiamo vederli comparire in una grande varietà di anime, manga, libri, film, videogiochi e non solo, come scopriremo dopo.

Intanto vi parlo delle caratteristiche fisiche, comportamentali e delle origini di queste creatura mitologica.

Com’è fatto un Kappa?

Nella maggior parte delle raffigurazioni, il kappa viene descritto come una creatura umanoide, della statura di un bambino di 10 anni, nonostante i loro corpi siano più simili a quelli delle scimmie o delle rane, piuttosto che a quelli di un essere umano. Alcune descrizioni dicono che le loro facce siano scimmiesche, altre che hanno un viso con una specie di becco, simile a quello delle tartarughe.

Le immagini mostrano in genere queste creature con spessi gusci sulla schiena (simili a quelli delle tartarughe), la pelle squamosa dal colore che può variare dal verde, al giallo o al blu (c’è anche chi dice che siano in grado di cambiare colore per mimetizzarsi come i camaleonti), e mani e piedi palmati.

La caratteristica principale del kappa è la depressione piena d’acqua in cima alla testa, la quale è circondata da dei ciuffetti di capelli scuri (il taglio di capelli chiamato “okappa atama” prende appunto il nome dall’aspetto di questo suijin).
Questa cavità è il punto di forza di questa creatura, ma può essere sfruttata come punto debole. I kappa sono notoriamente educati e perfetti conoscitori dell’etichetta, salutandoli con un profondo inchino, loro sono obbligati a fare altrettanto, rovesciando così l’acqua che riempie il foro sulle loro teste e facendo perdere loro le forze, lasciandoli immobili e inoffensivi.
I bambini giapponesi vengono incoraggiati a seguire il costume di inchinarsi con la scusa che è una difesa contro i kappa.

Odiano gli oggetti metallici e i rumori forti e si pensa che abbiamo paura del fuoco.

Esistono vari tipi di kappa, ognuno dei quali con un proprio rango sociali, i kahaku, gli hyotoku, i fuchizaki, i suiko, i kimujin, gli shibaten, i mintsuchikamui, gli hyoosuki, i garappa, gli shibatengu, gli hyoosue e i kenmon.

Comportamento e “dieta”

I kappa sono combinaguai birichini e maliziosi, i loro scherzi vanno dal relativamente innocente (tipo rumorose flatulenze o guardare sotto il kimono delle donne), fino ai più pesanti e problematici (rubare il raccolto, affogare animali, rapire bambini o stuprare donne). I bambini sono uno dei pasti preferiti di queste creature, nonostante non disdegnino neppure gli adulti.

Si nutrono delle loro vittime inermi, succhiando loro fuori le interiora (o sangue, o “forza vitale”) attraverso l’ano per ottenere lo shirikodama (letteralmente “palla anale”) una sfera che, secondo la leggenda, si trova proprio là. Grazie a questa pratica vengono anche soprannominati i “vampiri dello shirikodama”. Si pensa che questa credenza derivi dal fatto che spesso le vittime di annegamento vengono trovati col retto dilatato.

Alcuni studiosi dicono che il kappa offra lo shirikodama (e/o le interiora delle vittime) a una divinità acquatica dalla forma di dragone serpentesco.

Altre vittime delle creature acquatiche sono gli animali, anche se pare che preferiscano particolarmente i cavalli e, in alcuni casi, le vacche. Si tratta di una scena ricorrente nelle varie storie di varie zone del Giappone, nelle quali il kappa tenta di attirare la bestia vicino alla superficie acquosa, fallendo (nella maggior parte delle leggende). Se viene colto sul fatto di rubare e affogare un cavallo, può essere obbligato a scusarsi, anche in forma scritta, giurando di non farlo mai più.

Come detto prima, i kappa sono ossessionati dall’etichetta, il che comporta loro il rischio di venire immobilizzato o indeboliti efficacemente facendoli inchinare e rovesciando così l’acqua che è contenuta della cavità posta sul loro cranio. Sono però anche molto riconoscenti e leali. Si dice che se un umano riempie nuovamente il foro sulla testa del kappa con l’acqua del luogo da dove proviene la creatura, in cambio lo spirito acquatico sarà a lui fedele e lo servirà per l’eternità. Non infrangono patti e giuramenti avendo un profondo senso di lealtà e educazione.

Sono curiosi della civiltà umana e possono comprendere e parlare giapponese. A volte sfidano chi incontrano a batterli in test di abilità, come lo shogi (un popolare gioco giapponese simile agli scacchi) o un incontro di sumo, essendo delle creature molto forti, secondo la leggenda.
Possono anche stringere amicizia con degli esseri umani in cambio di doni, offerte o cetrioli (altro cibo del quale sono molto ghiotti). Una volta stretta amicizia col kappa, si dice che questo esegua diversi tipi di compiti per gli esseri umani, come aiutare i contadini a irrigare i campi.
Sono dei grandi conoscitori della medicina e una leggenda afferma che sono stati proprio loro ad insegnare agli umani come guarire le fratture.

A causa di questi aspetti positivi del kappa, alcuni santuari shintoisti, detti Jinja, sono dedicati all’adorazione di questa creatura particolarmente benevola.

Teorie sulle Origini

Ci sono diverse teorie sull’origine del mito giapponese:

1. Mitologia Shinto:
Alcuni credono che il kappa sia il “Kawa no Kami” (letteralmente “divinità del fiume”), nominato nel Nihon Shoki (tradotto spesso come “Annali del Giappone”), la seconda più antica documentazione ufficiale, stilata intorno al 720 AD. Nonostante l’orgine del kappa sia, all’apparenza, molto antica, la creatura non appare in testi e illustrazioni del periodo medievale. Difatti, la prima illustrazione del kappa proviene dal Wakan Sansaizue (un’enciclopedia di 105 volumi, datata 1713 circa).

Il kappa si è guadagnato una notevole popolarità del periodo Edo (1615-1868). E’ stato trovato menzionato il Kawatarō in una serie chiamata Kasshiyawa del 1821, durata vent’anni. Altra menzione del kappa è stata trovata in un documento di dieci volumi del periodo Edo, chiamato Mimibukuro (letteralmente “busta di orecchie”), che raccoglieva credenze culturali e religiose.

2. Feti di bambini:
Si crede anche che il termine “kappa” venisse utilizzato per indicare i feti di bambini nati morti lasciati galleggiare lungo i fiumi, inventandosi storie per spaventare i figli e non farli avvicinare ai torrenti e vedere i bimbi deceduti.

3. Monaci Portoghesi:
Il nome “kappa” potrebbe derivare dal termine che indicava la “veste” che indossavano i monaci portoghesi arrivati in Giappone nel XVI secolo; questi chiamavano il loro abito “capa”, e il loro aspetto non è così lontano dall’immagine standard della creatura acquatica, dal mantello che pendeva sulla loro schiena (simile ad un guscio), alla tosatura dei capelli.

4. Scimmie Cinesi:
Alcuni pensano che il Kappa discenda dai primati, perchè confrontando i diversi nomi usati in diverse zone per indicare lo spirito acquatico (ad esempio Kawatarou, Gatarou, Kawako…), è stato scoperto che in alcune aree del Giappone, veniva chiamato Enko, che indica “scimmia”. Nella prefettura di Hiroshima, a Geishu, c’era la leggenda di questo mostro chiamato Kawazaru (letteralmente “Scimmia di fiume) che viveva nella acque della zona, attaccando umani e animali, possedendo la forza di 100 uomini, che sarebbe stata annullata solo se la cavità a forma di zuppiera sulla sua testa fosse stata svuotata.

5. Scimmia della Mitologia Buddhista:
Alcuni credono che il kappa proviene dalla prime storie Buddhiste del continente asiatico, e di nuovo sono storie che parlano di scimmie. Questa è più o meno una sub-teoria che supporta la teoria #4, alcuni esempio sono:

-a. “Il Re Scimmia e Il Demone dell’Acqua”: Tra le varie leggende nel Jataka (forse la più antica collezione di folklore Buddhista, datato circa III secolo a.C., tra India e Sri Lanka), c’è n’è una che narra di un regno governato da primati minacciato da un demone acquatico mangia-scimmie e di come il re delle scimmie l’abbia sconfitto usando come arma del bamboo. C’è chi afferma che sia possibile che Kappa sia una distorsione della parola Kapi, che in sanscrito vuol dire appunto “scimmia”.

-b. “Saiyuuki”: Già, proprio lui :D Sicuramente conoscete a grandi linee la storia, sulla quale si basano ad esempio Dragon Ball e appunto l’omonimo Saiyuki, per citarne un paio famosissimi.
Comunque, tornando a noi, “Sayuuki” (in cinese “Hsi-Yu Chi”) è una popolare storia cinese, nonostante sia stata compilata da Wu Cheng’en nel XVI secolo, la leggenda esiste da molto tempo prima.
Si basa su un personaggio realmente esistito, chiamato Xuan Zang (602-664 AD), un monaco buddhista che ha viaggiato fino in India alla ricerca dei sutra Buddhista. Nel libro, i suoi tre compagni che lo proteggono sono La Scimmia, Il Maiale e un Demone dell’Acqua, chiamato Sandy (in giapponese “Sagojo” o “Sangojo”).
Secondo alcuni, il kappa giapponese è basato su questo demone dell’acqua, bandito dal suo regno per aver accidentalmente rotto il vado dell’Imperatore. Sulla Terra è rappresentato come uno spirito dell’acqua dall’aspetto sgradevole che divora chiunque non sopporti. In Saiyuuki è munito con un arma acquatica con una lama in metallo a ogni estremità e indossa una collana con i teschi delle sue vittime.

-c. “La Scimmia Protettrice del Cavallo”: Un’altra sovrapposizione tra la scimmia e il kappa, è il cavallo. Nella tradizione cinese, la scimmia è spesso rappresentata in groppa a un cavallo. Anche questa simbologia deriva da “Sayuuki”, che abbiamo visto poco fa, dove l’imperatore nomina La Scimmia “Protettrice dei Cavalli”. Il cavallo compare spesso e regolarmente nella mitologia del kappa, dozzine di storie raccontano dello spirito dell’acqua che tenta di trascinare nel fiume, fallendo, un cavallo, venendo poi scoperto dal padrone che lo obbliga a giurare di non fare più del male agli animali del villaggio.

L’etimologia più antica del nome giapponese fa pensare che in origine il termine significasse “creature o uomini dei corsi d’acqua”, essendo attestata anche la versione “Kawappa”.

Il kappa nella cultura moderna

Come dicevo all’inizio, il kappa è ormai noto a noi occidentali appassionati di anime e manga giapponesi e non solo, comparendo spesso sia come spirito dell’acqua, sia come giocattolo in versione kawaii, e anche come spunto per altri personaggi. Ad esempio:

-Un kappa è tra i protagonisti della leggenda cinese raccontata del libro “Viaggio in Occidente”, che ha, come avevo accennato prima, ispirato svariati anime quali Dragon Ball e Saiyuki, nonostante in entrambi il personaggio perda se sue caratteristiche di kappa.

-Inglobati come sono nel folklore popolare i kappa sono figure diffuse anche nei manga, nei giocattoli per bambini e nelle letteratura. I racconti moderni li ritraggono molto meno mostruosi, mostrandoli più come personaggi carini da cartone animato.

-Un’eccezione letteraria notevole è il racconto breve “Kappa” di Ryunosuke Akutagawa, per quanto in quest’opera il kappa appaia più che altro come figura grottesca e con intenti satirici riguardo la società moderna.

-Nell’anime di Video Girl Ai, durante un uscita tra Yota e Ai, vincono un pupazzetto di un kappa a un crane game.

-Sono apparsi in forma più sinistra come l’organizzazione di INKlings nel romanzo di Hiruki Murakami “La fine del mondo e il paese delle meraviglie”.

-I kappa sono ispirazione per le creature del film The Ring

-I kappa compaiono nella serie dei libri di Harry Potter, di J.K. Rowling. In particolare costituiscono materia di studio nel corso di “Difesa contro le Arti Oscure”, nel terzo e nel quarto volume della serie, e trovano posto trale creature magiche descritte nel libro “Gli animali fantastici: dove trovarli” ispirato ai testi che usano gli studenti di Hogwarts.

-Queste creature sono comparse nella sesta puntata della serie di videogiochi Final Fantasy.

-I Koopa di Super Mario sono ispirati ai kappa.

-Nel film “Tartarughe Ninja III”, quando il guerriero giapponese proveniente dall’antico Giappone arriva nel presente al posto di April O’Neil, si spaventa perchè scambia Michelangelo per un kappa.

-Uno dei Pokémon, Lombre, è senza dubbio derivato dai kappa; mentre nella descrizione di un altro Pokémon, Golduck, si legge testualmente “questo Pokémon che abita nelle paludi non di rado è confuso con il mostro giapponese kappa”.

-Il personaggio Jaken di InuYasha è un kappa.

-Fanno una comparsa nel gioco “Harvest Moon” delle compagnia Natsume, nel quale se si continua a gettare cetrioli per dieci giorni nel lago vicino alle montagne, compare un kappa che conferisce più energia per lavorare nei giorni piovosi.

-Un kappa è presente nel gioco “Animal Crossing” con il nome di Kapp’n, nella versione italiana Remo.

-Memorabile l’apparizione dei kappa in una puntata dell’anime (e del manga) di “Lamù”, in cui Ataru Moroboshi trova un kappa “secco” tra i rami di un albero.

-Nell’anime “Dororon Emma-kun”, e nel successivo remake “Demon Prince Enma” (inediti in Italia), Kaperu è un kappa cacciatore di demoni, che agisce in compagnia dei protagonisti.

-Un kappa appare in una delle missioni del manga “Gantz”, segnalato come obiettivo da catturare. Non presenta caratteristiche rilevanti e afferma unicamente di essere deformato da qualche parte.

-Nell’episodio 21 dell’anime “Gintama”, compare un kappa rappresentato come una tartaruga antropomorfa dotata di becco e con un piatto in testa. Il piatto contiene un liquido, simile ad acqua.

-Nel manga “Nurarihyon no Mago” uno dei personaggi è chiamato Kappa e mantiene molte della caratteristiche attribuite a queste creature, come le mani e i piedi palmeti e una specie di guscio in testa.

-Nell’episodio 30 dell’anime “Hetalia: Axis Powers”, Inghilterra fa amicizia con un kappa, che lo informa di alcune tradizioni giapponesi. Con un po’ di malinconia, afferma che è tempo che non si faccia più vedere dagli umani, poi che la sue esistenza è diventata una superstizione.

-Un kappa compare in un episodio dell’anime “Sampei”.

-Nel film d’animazione “Un’estate con Coo”, il protagonista è un kappa che viene riportato in vita dopo 200 anni da un bambino nella moderna Tokyo.

-Nella serie “Touhou Project”, compare una timida kappa chiamata Nitori Kawashiro.

-Il sushi roll con all’interno il cetriolo, viene chiamato “kappa maki”.

-Okappa è il taglio di capelli che ricorda la capigliatura che circonda il foro posto sul cranio del kappa.

-“Kappa no Kawa Nagare” (“anche un kappa può annegare”) è un proverbio giapponese.

Nota dell’autrice:
[spoiler]Molte parti sono semplicemente tradotte e riadattate da me da ricerche e approfondimenti non eseguiti da me, soprattutto la parte delle teorie sull’origine della leggenda del kappa. Se ci sono errori di traduzione o inesattezze da correggere, segnalatele pure ed editerò volentieri :)[/spoiler]

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Fonti: Qui, Quo e Qua.

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