Aumento dell’IVA al 21%

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Entrano in vigore domani le nuove regole Iva introdotte dalla manovra. E, per chi vorrà farlo, scatta la corsa contro il tempo per aggiornare alla nuova aliquota del 21% i listini prezzi dei commercianti al dettaglio e quelli delle imprese all’ingrosso, se indicati al lordo dell’imposta, ad esempio perché utilizzati dai clienti rivenditori che hanno rapporti con i privati.

Come certamente saprete, la recente manovra anti-crisi è stata costantemente rimaneggiata e “migliorata”, e dopo decine di idee diverse (supertassa patrimoniale, taglio dei parlamentari, scudi fiscali, condoni,…) la peggiore ha primeggiato: l’aumento dell’IVA.

Ora non ho voglia di far scattare flame politici, per cui mi guarderò bene dall’evidenziare quanto sia idiota e controproducente un aumento generalizzato dei prezzi al consumo in un paese in cui la stagnazione dei consumi è dovuto alla scarsità di denaro e all’aumento dei prezzi di alcuni beni primari (cibo e carburanti in primis), ma come incauti acquirenti è bene avere le idee chiare su questo provvedimento.

Da domani, sabato 17 settembre, l’IVA passa dal 20% al 21%, ovvero se prima pagavate un oggetto €120,00 (100+20%=120) domani lo pagherete € 121,00.

Un aumento irrisorio dite?
Applicatelo a tutte le spese che fate in un mese, e poi mi dite se lo trovate irrisorio o se vi brucia il culo avete cambiato idea.

Ovviamente non tutti i beni soffriranno di questa stangata, tutti i beni cosiddetti protetti manterranno la loro IVA agevolata (almeno per il momento), per cui i beni di prima necessità (pane, latte,…) rimarranno con aliquota 4%, e alcuni altre beni e servizi rimarranno all’attuale 10% (alcuni beni alimentari, ristrutturazioni edili,…).

Per cui se siete consumatori (ovvero coloro su cui grava un’imposta al consumo come l’IVA) e avete in mente qualche grosso acquisto (il lettore blu-ray per la nuova edizione di Star Wars, la PS3,…) fatelo oggi e non domani.

Se siete un soggetto che emette scontrino (es. negoziante, barista,…) dovete aggiornare i prezzi esposti quanto prima, ristampando prezzi/cataloghi o applicando una esplicita etichetta sui beni proposti. Non dimenticavi inoltre di riconfigurare (se necessario) il vostro registratore di cassa.

Se invece siete un soggetto che emette fattura (oltre ad aggiornare prezzi/cataloghi) dovete ricordarvi di esporre la nuova aliquota su tutte le nuove fatture emesse da domani. Potete fare eccezione emettendo fattura ad una data anteriore a quella di entrata in vigore della norma, ma in questo caso dovrete versare interamente l’imposta alla prossima liquidazione (mensile o trimestrale) dell’IVA.
Fanno eccezione le eventuali fatture differite per beni ceduti in momenti diversi a cavallo del cambio aliquota: in questo caso sarà possibile emettere fattura con indicazione separata degli imponibili e delle due aliquote.
Esempio: siete grossisti di materiale fotografico, ogni settimana consegnate una fornitura di rullini al negozio FotoScarne di Milano, ma emettete fattura differita a fine mese per non oberarvi di burocrazia (art. 21, comma 4 Dpr 633/1972 e circolare 31 ottobre 1974, n. 42). In questo caso la fattura emessa in data 30/9 dovrà mostrare separatamente gli imponibili delle merci consegnate fino al 16 settembre compreso e quelle successive, in modo da poter evidenziare le due aliquote separate (ipotizzando quattro consegne da €100,00, due per periodo, avremo quindi: (200+20%)+(200+21%) = Totale fattura €482,00).

Se non avete capito come funziona questo provvedimento vi consiglio di guardare lo schema seguente per chiarirvi definitivamente le idee:
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Via IlSole24Ore | IVA [Wiki]

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