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Il mammatocumulus, altresì noto con il nome di Mammatus cloud o Nubi mammellari, è rarissimo un fenomeno meteorologico che appare sottoforma di un tappeto di enormi sacche formatesi alla base di una nuvola. I nome deriva dal latino mamma (che significa “mammella” o “seno”) e si riferisce alla somiglianza tra la forma caratteristica di queste nubi e il seno di una donna.

[TITLE]Caratteristiche[/TITLE]

Le nubi mammellari danno al cielo un aspetto lattiginoso: si ha quasi l’impressione che questo possa gocciolare a terra da un momento all’altro. Molti le paragonano ai Marsh Mallow.

Disposte in filari o a grappoli, ogni “mammella” misura un diametro tra gli 1 e i 3 Km, per una altezza media di 0,5 km. Una singola sacca può durare una media di 10 minuti, ma un intero cluster può variare da 15 minuti ad alcune ore. Di solito sono composte di ghiaccio, ma possono anche verificarsi casi con miscele di ghiaccio e acqua o solamente quest’ultima.

Abbastanza frequenti nelle vaste pianure dell’Australia o delle regioni orientali degli Stati Uniti dopo i tornado, si formano, sebbene raramente, anche sulla Pianura Padana.

[TITLE]Ipotesi sulla loro Formazione[/TITLE]

Le nubi mammellari si formano spesso al di sotto dei cumulonembi: questi giganteschi ammassi nuvolosi necessitano una grande quantità di energia termica, pertanto si formano generalmente d’estate e dopo le ore più calde della giornata. All’abbassarsi della temperatura, il cumulonembo genera un temporale, cessato il quale la nube può dare vita al tappeto di nubi mammellari.

Tuttavia, data l’assoluta varietà degli ambienti e delle condizioni in cui si sono verificati questi fenomeni, esistono solo teorie relative alla loro formazione.

Secondo una teoria, mentre il cumulonembo si dissolve, l’aria dello strato inferiore si scalda. Tuttavia, il vapore acqueo che compone la nuvola sovrastante è ancora freddo, pertanto “gocciola” dallo strato inferiore.
Si verifica quindi una sorta di instabilità di Rayleigh-Taylor, ovvero quando un fluido più pesante è sospeso su di uno più leggero. Come versare un bicchiere d’acqua in uno d’olio.

Secondo un’altra teoria, invece, avviene il contrario: lo strato caldo inferiore sale lacerandosi in corrispondenza delle zone più fredde della nuvola, “insacchettandole”.

E ovviamente ci sono teorie complottiste che le collegano alle scie chimiche.

[TITLE]Effetti[/TITLE]

Al di la del loro aspetto inquietante, le nubi mammellari posseggono una pericolosità piuttosto scarsa. Viene tuttavia caldamente raccomandato agli aviatori di starne alla larga, specialmente per gli eventi atmosferici che ruotano loro attorno.

Ad ogni modo restano uno degli spettacoli più misteriosi e affascinanti della Natura.

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