Per questo post intingo il pennino nel curaro per una divertente e crudele disamina dell’omeopatia. Per le altre fatine dei denti mi riservo di scrivere altri post quando sarò di nuovo di un umore abbastanza caustico.
Il tutto nasce dalla lettura della lettera commovente che trovate qui sotto spoiler:
[spoiler][…] Ho avuto il cancro anzi i cancri. Quando la sfiga ce l’ha con te hai poco da fare per evitarla. Da piccola una leucemia curata con la chemioterapia. I miei genitori si sono letteralmente svenati per me, hanno venduto la casa per curarmi. Quando ero piccola non ti curavano nell’ospedale sotto casa ma dovevi stare per mesi in una regione lontanissima. Nel mio caso si abitava in paese e solo raggiungere la città era un vero viaggio.
Sono guarita, perfettamente, ma la sfiga ha voluto che mi venisse un altro tumore: al colon.
Operata, chemio e radioterapia. Ora sto bene, 21 anni dopo, 21 e mezzo per la precisione.
I miei genitori erano persone colte, istruite ma istruite davvero, con lo studio, i libri, con sacrificio. Figlio di contadini papà e figlia di impiegato e casalinga mamma. Anche a loro sono arrivate tantissime proposte “magiche” persino da parenti. Giuravano di guarire i tumori e tutte le malattie con le loro ricette misteriose, erbe, decotti, uno con l’imposizione delle mani e tutti avevano guarito decine di persone. Nel mio piccolo paese, rifiutare la cura alternativa o la preghiera del parroco era una follia, un atto di insubordinazione, una disubbidienza sociale ma a me interessava vivere ed ai miei interessava una figlia guarita, non morta con la benedizione del paese. Un paio di quelli che si curavano con gli intrugli sono morti giurando di stare meglio, qualcuno di nascosto andava dai medici (non si sa mai vero?). Una è morta urlando di dolore ma continuava a chiedere la tisana di erbe che le aveva preparato la fattucchiera del paese che nulla aveva fatto fino a quel momento. Io no. Io mi sono curata con la chemio.
Ho vomitato, ho perso i capelli e non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto. Anche l’acqua era di sapore orribile, era tutto orribile. Ma mi sono curata. E sono viva.
Perché i miei genitori erano persone serie. […] Mio padre si arrabbiava tantissimo quando arrivava la zia con la nuova ricetta contro il cancro. “Per chi ci hanno preso per dei poveri idioti?”. I miei genitori avevano ragione. Hanno avuto ragione pienamente.
Grazie alla chemio ho riavuto la vita, un figlio, un marito, ho viaggiato, amato, pianto, ho sofferto ed ho gioito. Ricordo benissimo i giorni di sofferenza ed i dolori, li ricordo uno per uno ma ricordo pure quegli sciamani che mi trattavano con distacco appena gli dicevamo che di loro non ci importava nulla, che per noi erano solo cialtroni, ricordo la loro rabbia, il disprezzo per noi che non li adulavamo al contrario delle comari ignoranti del paese.
Guardo con distacco questi santoni, con superiorità perché da me non meritano nemmeno considerazione, tanto sono di bassa lega, imbroglioni, ciarlatani e bugiardi […].
Li odio ed il mio odio traspare dalle mie parole, li odio perché in quei giorni ognuno aveva la sua ricetta “infallibile” per guarire, mi ronzavano attorno come mosche sul miele appiccicoso e dopo i convenevoli chiedevano soldi, niente altro che soldi.
Tutta questa gentaglia che illude il prossimo proponendogli miracoli irrealizzabili dovrebbe vergognarsi. Ma cosa crede che siamo tutti pronti ad abboccare, pensano di aver a che fare con degli idioti senza testa? Per un ingenuo che trovano ce ne sono cento che non si lasceranno fregare da questi truffatori. Nemmeno la persona più disperata, se colta ed informata, cadrà mai in quelle trappole. È un’offesa solo pensarlo. Offendono le persone perbene e colte. Per questo bisogna lavorare sull’informazione, informare, raccontare.[…]
Io sono viva grazie non alla cultura dei miei genitori ma alla loro educazione e civiltà, per loro affidarmi ad un ciarlatano sarebbe stata una mancanza di rispetto nei miei confronti, avrebbe significato sacrificarmi sull’altare della superstizione e per loro che non appendevano aglio alla porta come facevano le mie zie ed i miei vicini questo era un valore fondamentale, un segno di civiltà, fierezza e dignità, loro chiamavano quei ciarlatani “gli stregoni” e li evitavano come la peste, dicevano che erano roba per muli, non per esseri umani e spero che altri abbiano la mia fortuna di non lasciarsi convincere da questi esseri diabolici, sono solo degli stregoni…
(continua con ringraziamenti, messaggio modificato con il permesso dell’autrice per rispettare l’anonimato e per privacy)[/spoiler]
Questa lettera, come tante simili, è la risposta definitiva a chi sostiene che esistano sistemi di cura efficaci diversi dalla medicina tradizionale, e a chi alza le spalle liquidando il tutto con un “che male vuoi che faccia”.
Che male vuoi che faccia…
E si, omeopatia, nuova medicina germanica, omotossicologia, reiki, medicina olistica e tutto il baraccone le metto sullo stesso piano.
Sono fantasie pericolose e truffe letali che non hanno nessuna (dico nessuna) base scientifica e hanno un tasso di cura che – guarda il caso a volte – ricalca perfettamente quello dell’effetto placebo. Che è una cosa seria.
Con la differenza che a curarsi solo con il placebo un mal di testa banale non crea grossi problemi (il mal di testa dopo un po’ passa. Zuccherino o non zuccherino. Visto che l’ibuprofene è la dimostrazione della lucida crudeltà delle case farmaceutiche).
Poi però guardatevi un po’ le percentuali di sopravvivenza alle peritoniti curate con l’acqua attivata.
Per informazioni chiamare aldilà e chiedere di Clara Palomba.
L’omeopatia, come ogni altra pratica paranormale e pseudoscientifica, si basa sull’ignoranza e la disperazione delle vittime, e sull’ignoranza e la cattiva fede dei truffatori e ciarlatani che promuovono tale pratica.
E no, non tutte le opinioni
meritano rispetto.
omeopatia : medicina = creazionismo : evoluzione
Verso la fine del 1700 un medico, tale Samuel Hahnemann, ha iniziato a delirare e ha poi raccolto nel suo Organon del 1810 il frutto delle sue notti insonni.
Alla base dell’omeopatia è il principio similia similibus curantur.
In pratica per curare un disturbo in una persona malata si usa la sostanza che causerebbe il sintomo in una persona sana. Tipo che prendi un omeopata, gli dai uno sberlone e per fargli passare il male glie ne dai un altro. In effetti così mi piace. Pensa che ridere per le ustioni.
L’omeopatia nasce e muove i suoi primi passi nel diciottesimo secolo, quando le conoscenze scientifiche e soprattutto mediche sono una frazione di quelle che abbiamo oggi. Tipo per dire di batteri e compagnia non si sapeva nulla. Che per quella storia dell’influenza sono comodi per capire cosa succede e come e perché. E quelle che allora erano ipotesi ad essere buoni, ma in pratica vaneggiamenti senza nessun fondamento, oggi sono chiaramente dimostrati essere mumbo jumbo.
Non esiste nessuna, dico nessuna prova dell’efficacia dell’omeopatia.
Nessun test doppio cieco.
Nessuno studio fatto secondo rigidi protocolli scientifici.
È tutto un blaterare pseudoscientifico di non meglio precisate energie e memorie dell’acqua.
Perché a sentire gli omeopati lo spirito con cui si affronta il test ne condiziona l’esito.
Ah, già. Non tutti saprete che l’acqua ha una memoria. Merita una divertente parentesi la storia della memoria dell’acqua. Chissà poi se si possono zippare i dati.
I preparati omeopatici (non sono certo farmaci) si basano sui principi di diluizione e dinamizzazione. Il principio di diluizione sostiene che più un principio attivo viene diluito, più è efficace.
Per questo molte volte chi si cura con l’omeopatia se dimentica di assumere la pastiglietta muore di overdose.
Le diluizioni sono in ragione di 1 a 10 (D o DH) o di 1 a 100 (C o CH) e vengono ripetute diverse volte. In pratica in una 2D si prende una parte di principio e nove di acqua, si shakera il tutto, poi si prende un decimo della soluzione e si ridiluisce don altri nove decimi si acqua e si rishakera il tutto.
Con grande disprezzo della chimica, per altro, secondo i seguaci dell’omeopatia una diluizione 1C è diversa da una 2D, quando da un punto di vista fisico sono assolutamente equivalenti.
Ah, non è dato sapere come ma ottengono soluzioni anche di sostanze non solubili. Loro dicono che sbriciolano la sostanza non solubile e la “sciolgono” così. Vagli a spiegare cos’è una sospensione.
E per di più la soluzione (o sospensione, tanto per loro è uguale) va attivata, o dinamizzata.
Shakerata, diremmo noi. Loro chiamano il processo succussione.
E questo permette all’acqua di ricordare. Quale e quanta informazione sia, dove e come sia memorizzata, sono tutte domande offensive per l’omeopata.
E anche per l’intelligenza, ma è un altro discorso.
Inoltre esiste il Numero di Avogadro che (approssimativamente) vale 10^24 molecole/mole. Fatti due conti, con diluizioni superiori a 24D o 12C si supera il numero di Avogadro, con come risultato quello di avere una bella boccettina d’acqua. Con un sacco di ricordi però.
Divertente fare qualche conto:
gli oceani hanno un volume approssimativamente di 1370 milioni di kilometri cubici. Che poi sono 1,37*10^24 centimetri cubici. Ergo, per assumere una C12 dovreste diluire poco più di un centimetro cubico di sostanza (anche se insolubile a quanto pare) negli oceani terrestri e bere tutto. Prosit. E poi voglio vedere che shaker usate.
Insomma, Avogadro ci spiega che in soluzioni superiori a 12C o 24D semplicemente non c’è altro che acqua.
E in quelle inferiori comunque il principio è talmente diluito da essere (scientificamente) irrilevante.
Interessante notare poi come l’acqua possa essere formattata, altrimenti porterebbe memoria di ogni altra sostanza con cui sia entrata in contatto.
Compresa la vescica di Cromwell.
Vecchia storia.
Le soluzioni più potenti secondo questi fantasiosi improvvisati della chimica e della medicina sono le 30D.
Giusto per mettere le cose in prospettiva, il volume della terra a occhio è intorno ai mille miliardi di chilometri cubici.
In notazione scientifica (uuuh) equivale a 10^30 millimetri cubici. Un granello di sabbia.
Se la terra è la nostra pastiglietta, il principio attivo è il suddetto granello di sabbia. Ah, ma tanto ci pensa Avogadro.
Sorvolando sull’eziologia delle patologie, è interessante rilevare che esistono anche preparati omeopatici per chi è stato esposto a radiazioni oltre la soglia di guardia.
Dove si procurano questi matti il materiale fissile necessario alla preparazione? “Scappa Marty! I terroristi Libici!” (cit.)
Giusto poi per capire il tenore degli “studi” presentati dai sostenitori dell’omeopatia, è interessante riassumere qui la stratosferica figura di merda di Jacques Benveniste.
Stimato medico e ricercatore, nel 1988 forte della sua fama ottiene la pubblicazione su Nature di un articolo che sembra confermare i principi omeopatici sulla memoria dell’acqua.
John Maddox, il direttore di Nature, accetta di pubblicare il ciarpame con riserva. E la riserva è una gran bella sorpresa: il buon Maddox chiama Walter Stewart, esperto di frodi ed errori nella ricerca medica, e quel geniaccio di James Randi, che spero non abbia bisogno di presentazioni.
Alla fine viene fuori che Benveniste e la segretaria, non si sa in che misura uno o l’altra, hanno fatto scempio dei dati pubblicando risultati fraudolenti.
È curioso notare che il buon Benveniste risultò essere in rapporti economici con qualche azienda produttrice di acqua omeopatica, gettando ulteriori ombre su tutta a faccenda.
Io sarei tentato di citare l’azienda in questione, ma pare sia specializzata in cause (perse) e non mi sembra il caso di esporre la nostra amata Lega a seccature ulteriori.
A proposito della grande abilità della fantasmatica azienda in ambito legale, gli avvocati dell’acqua magica hanno scritto nella citazione che un articolo di un blogger screditava l’azienda sostenendo che nei suoi prodotti ci fosse estratto di rospo. Problema. Nel bugiardino (mai nome fu più appropriato) l’azienda scrive proprio estratto di rospo.
Tu pensa questi poveri avvocati che si son trovati a difendere una azienda che si sentiva diffamata da quello che essa stessa scriveva e pubblicizzava. Non si sa se sia più grottesco o idiota.
La House of Commons britannica nel 2010 con la sua Science and Technology Commission ha constatato per l’ennesima volta che l’omeopatia non ha altro effetto che non sia quello placebo.
E ha saggiamente definito “bad medicine” prescrivere placebo puri.
No, Bon Jovi non c’entra niente.
Anche la rivista Lancet nel 2005 e poi nel 2007 ha incenerito l’omeopatia come pura e semplice stregoneria.
Messa opportunamente in ridicolo l’omeopatia, vorrei ora fare un paio di considerazioni.
A dar retta alle ricerche dell’Istituto Italiano di Statistica, in Italia percentuale di persone che fanno ricorso all’omeopatia è in calo.
In questo panorama desolante una buona notizia è benvenuta.
Vorrei ora concentrarmi sui motivi di successo dell’omeopatia.
Oltre all’ignoranza e alla disperazione che può cogliere chi si trova senza speranze e di fronte ad un destino nero quanto certo, io credo (siamo nel paragrafo considerazioni personali) che gran parte del successo dell’omeopatia sia da ascrivere al fatto che l’omeopata dedica tempo e attenzione al paziente di turno.
Richard Dawkins, nel suo The Enemies of Reason part 2: The Irrational Health Service della BBC sottolinea proprio questo aspetto: nel mondo dell’omeopatia il tempo dedicato al paziente è decisamente maggiore di quello che riceverebbe nel sistema sanitario tradizionale. Che sarà sbrigativo ma ti salva la vita con medicine vere e non ti rifila acqua fresca e zuccherini.
L’aspetto consolatorio e rinfrancante di un interlocutore che (almeno sembra) preoccuparsi del malato è secondo me l’unico aspetto che andrebbe salvato dell’omeopatia e traslato nella pratica medica scientifica.
Con mezzi e fondi adeguati e tutti gli aspetti che non abbiamo tempo né voglia di discutere qui.
Qualche nota di colore: quei trollacci della Merseyside Skeptics Society si sono divertiti in un evento pubblico a scolarsi flaconi su flaconi di acquetta omeopatica e manciate di zuccherini. Curiosamente non è successo un accidente.
La National Science Foundation ha definito la medicina alternativa come
Tutti quei trattamenti che non hanno mostrato alcuna efficacia quando sottoposti a verifica scientifica.
In Italia il CICAP è il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. Fondato da Piero Angela nel 1989, è membro dell’European Council of Skeptical Organizations.
Passano il tempo a farsi delle grasse risate sulle idiozie che affermano i santoni di turno e si divertono a smontare pezzo a pezzo le sparate dei ciarlatani e a incenerire i truffatori. Sono comprensibilmente temutissimi dai cialtroni d’ogni risma.
Un’ultima, modestissima risposta all’obiezione che viene mossa dal sostenitore medio dell’omeopatia:
Non possono essere tutte sciocchezze, considerando il numero di persone che ne fa uso.
- A ragionar così saremmo ancora alla terra piatta al centro dell’universo.
- Miliardi di mosche non possono avere torto. Buon appetito.
Un post sulla omeopatia IMO è inutile. Si esaurisce in 2 parole: tutte. cazzate.
Cit. @Eagle1
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Ringraziamenti:
Vorrei ringraziare il [url=https://leganerd.com/tag/nerd-club/]Nerd Club[/url] per la divertita revisione e le correzioni, ovviamente gli errori sono da ascriversi solo a me.
Una menzione speciale a [url=https://leganerd.com/people/pazqo]Pazqo[/url] per il controllo dei numeri, a [url=https://leganerd.com/people/mynameiskile]Luke[/url] per la sua bontà nel ricontrollare il layout e a [url=https://leganerd.com/people/eagle1]Eagle1[/url] per il commento.
E soprattutto grazie a Kronk e a Selouafar, ineguagliabile compagna di trollate.
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- Omeopathy: There’s Nothing in It (1023.org.uk)
- Quello che i ciarlatani non dicono… (medbunker.blogspot.com)
- Si può morire di antiscienza a sedici anni? (attivissimo.blogspot.it)
- Samuel Hahnemann (wikipedia.it)
- Numero di Avogadro (wikipedia.it)
- La Vescica di Cromwell 1 (books.google.it)
- La Vescica di Cromwell 2 (ilsole24ore.com)
Dentro a un litro d’acqua ci sono circa 334 per dieci alla 23esima molecole di H2O. È un bel numero: fa 33,4 milioni di miliardi di miliardi di molecole.
Secondo le stime del Geological Survey americano, sul pianeta ci sono 1,3 per dieci alla 21ima litri d’acqua (1.300 miliardi di miliardi).
Dunque «ci sono molte più molecole in un bicchier d’acqua che bicchieri d’acqua», ha spiegato il fisico Richard Dawkins nel suo libro The God Delusion: «Di conseguenza, se tieni un bicchier d’acqua in mano, stai osservando una proporzione piuttosto alta delle molecole d’acqua che esistono nel mondo».
- Volume della Terra (unito.it)
- Jacques Benveniste (wikipedia.it)
- La BOIRON minaccia querela contro questo blog (blogzero.it)
- Omeopatia: ghiandole di rospo e veleno di serpente (medbunker.blogspot.com)
- Richard Dawkins – The Enemies of Reason part 2: The Irrational Health Service (youtube.com)
- Merseyside Skeptics Society (merseysideskeptics.org.uk)
- National Science Foundation (nsf.gov)
- CICAP (cicap.org)
Update
Grazie mille per i complimenti. Vorrei solo sottolineare che c’è ben poco di mio nel post, mi sono limitato a raccogliere dati e fatti. E presentarli in maniera divertente…
Una precisazione: Io sono totalmente a favore dell’omeopatia o altre discipline da apprendisti stregoni. Non solo, invito sempre a interrompere qualsiasi cura medica scientifica in favore dell’acqua shakerata o della ricotta o del bicarbonato o dei fiori al brandy o qualsiasi altra idiozia.
Invito anzi i sostenitori di queste idee a dimostrarmi la bontà delle loro teorie rifiutando qualsiasi cura che non provenga da una tradizione slegata da qualsiasi collegamento con la scienza. Così muoiono prima.
Giusto perché ancora nessuno mi aveva dato del fascista nei commenti di questo post ;-)