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[title]Premessa[/title]
Questo post nasce da un noioso viaggio in treno. Molto noioso. E lungo. È scritto a memoria, le fonti (se interesseranno a qualcuno) le aggiungerò quando avrò tempo (e connessione decente). Lo scopo del post come al solito è far sorridere, far pensare (chi è in grado), iniziare una discussione interessante e plonkare imbecilli e relativi commenti. _\\//
[title]Postulato[/title]:
Le opinioni di tutti, uomini e donne, indipendentemente da educazione, cultura, conoscenze, intelligenza, hanno lo stesso valore.
J.J. Rousseau è considerato il grande propugnatore di questa idea, che nei secoli era stata sistematicamente analizzata e regolarmente scartata.
Vero è che dalla morte di J.J. all’introduzione del suffragio universale da qualche parte passa più di un secolo, ma ormai è pratica normale e anzi viene considerata del tutto logica e desiderabile.
La storia del diritto di voto però è un po’ più lunga e interessante.
[title]Un po’ di Storia (non l’avreste mai detto eh?)
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La parola deriva dal greco antico δῆμος + κράτος che significano popolo e potere (per la cronaca, aveva un’accezione negativa. Pericle ci sapeva fare con i discorsi ma aveva un brutto carattere).
Il concetto di popolo nella Grecia Classica era altresì piuttosto diverso dal nostro, visto che alla vita politica erano ammessi solo i cittadini – maschi – economicamente indipendenti, mentre lavoratori, donne e schiavi erano tenuti prudenzialmente alla larga da ogni processo decisionale.
Allora – per ragioni squisitamente demografiche – era normale che il popolo esercitasse il potere senza filtri, e tecnicamente si parla di democrazia diretta. La Svizzera oggi è forse l’unico caso rilevante di paese governato attraverso la democrazia diretta.
Con la democrazia indiretta invece il popolo delega a rappresentanti ed istituzioni il potere decisionale, limitandosi a scegliere i delegati.
Non è questa la sede di una disamina delle forme di governo (monarchia assoluta o costituzionale, aristocrazia, oligarchia, dittatura, repubblica, e altre forme di letteratura fantastica), né di ricordare che comunque esistono i problemi di equilibri e bilanciamenti per evitare dittature della maggioranza e stalli della minoranza, e la vecchia storia di chi controlla i controllori.
Quel che interessa investigare è il principio di suffragio universale (che può avvenire in repubblica come in monarchia) come sistema per selezionare i delegati che dovranno prendere poi le decisioni di governo.
Visto che è poco più di un millennio che esistono assemblee di eletti (a dar retta agli islandesi) magari si può dare un’occhiata alle idee fondamentali e alla ricerca sociopolitica (e magari anche sfiorare l’argomento della postdemocrazia).
Comunque oggi i fondamenti sono le Carte del 1787 e del 1781 made in New York and Paris (come la moda, guarda la combinazione), e le idee di J.J. e la banda degli Illuminists (voce solista e chitarra ritmica J.S. Mill, chitarra Alex Toqueville, basso Monty Squieu, batteria Tommy Hobbes, piano e tastiere Johnny Locke, sax Wally Emerson).
Sul successo della hit “Libertà, Uguaglianza e Fratellanza” – anche se un gruppo di femministe facinorose (tautologia?) si arrabbiò per l’evidente sessismo del termine Fratellanza e richiese la sostituzione con Sorellanza – partì il world tour del Suffragio Universale, ottenendo alla fine gran successo ovunque.
Il primo territorio ad adottarlo fu la Nuova Zelanda (che era solo colonia al tempo e non stato sovrano), mentre il grosso delle altre nazioni hanno aspettato la seconda metà del Novecento per dare voce a tutti ma proprio tutti.
Gli Stati Uniti d’America per dire solo nel 1966 hanno concesso il voto ai cittadini maggiorenni senza alcun filtro, mentre prima si doveva superare uno straccio di esame che provasse una minima conoscenza civica. Ma secondo la Corte Suprema era una cattiva idea. Valli a capire l’americani…
La Svizzera inizia nel 1971 in alcuni dei suoi stati, e l’Appenzello Interno è l’ultimo Cantone ad ammettere al voto le donne nel 1990.
Si può essere d’accordo o meno sul fatto che sia una buona idea chiedere l’opinione a cani e porci, e si può essere d’accordo o meno sul fatto che il voto di un fisico quantistico abbia lo stesso peso di quello di un cavernicolo buzzurro.
Non importa.
[title]Il punto è cosa farsene dei voti.
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Lo studio della democrazia (soprattutto rappresentativa) ha portato a dei risultati interessanti, e in larga parte ignorati dalla maggior parte della popolazione.
Long story short: la democrazia non funziona.
È proprio costruita male. Concepita male. Intrinsecamente fallace.
Mal-baisé, ecco.
Al di là dei banali paradossi insiti nella democrazia (Mussolini e soprattutto Hitler furono eletti, non presero il potere con colpi di stato alla Pinochet. Che comunque aveva un bellissimo nome), e dei paradossi che derivano dalla difesa della stessa (antidemocraticamente impedire l’accesso al potere al vincitore delle elezioni per proteggere la democrazia), Democrazia non vuol dire Libertà, e viceversa. Sono due robe completamente indipendenti.
Amartya Sen si è reso conto che se proprio va bene gli individui al massimo possono avere dei diritti, ma di più proprio no.
Vorrei chiedere l’aiuto di [url=https://leganerd.com/people/pazqo/]Pazqo[/url] che ha competenze ben maggiori delle mie per approfondire il Paradosso di Arrow (in sintesi la democrazia è un’illusione) e la divertente scoperta di Balinsky e Young (pure se guadagni voti puoi perdere seggi).
Il buon Samuelson, illustre membro del Nobel Club, sostenne che la democrazia – banalmente – non esiste. Disse anche un paio di parolacce ma non è rilevante.
Curiosamente (oppure no?) una grandissima fetta di popolazione, pur di fronte a incontrovertibili prove, continua a credere alla fatina dei denti o all’amico immaginario di turno.
Piccola nota a margine:
Se qualcuno è interessato si potrebbero approfondire la democrazia cosmopolita (un insieme di norme e regole per regolare i rapporti tra gli stati. senza scannarsi) e i modelli che sono definiti oggi postdemocratici, ovvero sistemi di governo che non sono in balìa degli umori elettorali e diventano progressivamente oligarchie e/o tecnocrazie. Ma funzionano. Ma fanno arrabbiare un sacco di persone che hanno gli amici immaginari.
Fonti:
Viaggio noioso in treno, Macbook Air, qualche brandello di memoria.
p.s. come immagine ho scelto Pallade Atena di Klimt. Dea della Saggezza. È in vacanza. Sempre.
Edit:
Ho una connessione terrificante. Corretto Rousseau (argh), grazie.
Domani rispondo ad alcuni commenti sperando di far cosa gradita.
Una puntualizzazione: i miei post recenti (quattro su un centinaio) cercano di toccare argomenti interessanti e delicati. Non propongo soluzioni né divulgo manifesti. Mi interessa leggere le opinioni e le reazioni e vedere come si sviluppa il discorso.
Per quanto riguarda l’esempio referendum, si tratta di democrazia diretta. Funziona. Sicuramente meglio del resto. Fai bene a farlo notare.
“Sono abbastanza intelligente da riconoscere i miei errori e cambiare idea” (cit.)
Funziona meglio con degli argomenti.
E sono stufo di ripetere che non inneggio alla pena di morte né alla tortura. Che noia.
Edit 2:
Ripeto:
Nei miei post recenti e meno recenti, salvo eccezioni esplicite:
1) Non propongo soluzioni
2) Non sto facendo un manifesto
3) Non ho mai inneggiato a torture o pena di morte, in Italia o altrove
4) Non ho elogiato Mussolini e/o Hitler
5) I miei post sono scritti con un tono scanzonato. Le battute misogine sono battute. Fine
6) Non credo di avere una conoscenza superficiale della storia. I post esigono sintesi. Ad avere lo spazio si può approfondire ogni argomento (un esempio idiota: alle elezioni del 21 il PNF prese meno dell’1% e nel 24 i due terzi dei voti. Come – siamo d’accordo anche se non non è rilevante – fu da stronzi. Questo non toglie che il regime avesse un enorme seguito popolare).
7) Non ho la pretesa di essere obiettivo. Esprimo punti di vista. Criticabili. Meglio con altri punti di vista.
8) La democrazia, come ogni altra creazione umana, è perfettibile. Sostenere che non possa essere migliorata o superata da qualche altra forma di governo che non immaginiamo ancora mi sembra arrogante e idiota.
9) Ammetterete che con i miei post non vi annoiate…