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Ricercatori della University of East Anglia (UEA) hanno di recente pubblicato su PNAS lo studio che chiarifica struttura e meccanismo d’azione della [b]proteina di [i]Shewanella oneidensis[/i] in grado di trasferire elettroni attraverso la parete cellulare[/b].
Il gruppo aveva già osservato nel 2009 che questi batteri sono in grado di sopravvivere in ambienti anossigenici costruendo “cavi elettrici” che oltrepassano la parete cellulare e creano un contatto elettrico con minerali, processo chiamato [b]”iron respiration”[/b] o [b]”breathing rocks”[/b]. In pratica “respirano” roccia anziché ossigeno.
Ciò è permesso dalla proteina oggetto dell’ultimo studio che potrebbe essere utilizzata per costruire batteri in grado di formare contatti elettrici diretti con elettrodi, per essere quindi usati come microcella per la produzione di energia, anche da acque reflue (depurare l’acqua fognaria producendo elettricità!). Inoltre questa tecnologia potrebbe essere impiegata per il biorisanamento da petrolio o uranio.
Il complesso proteico prevede la formazione di un ponte elettronico transmembrana attraverso l’organizzazione spaziale accurata di strutture a citocromi deca-heme (MtrF) che mettono in comunicazione elettronica substrati solidi o solubili esterni con la catena di trasporto elettronico della fosforilazione ossidativa in membrana.
Ok, con quest’ultima frase ho voluto tirarmela un po’, lo ammetto…
Fonte: [url=http://www.sciencedaily.com/releases/2011/05/110523152337.htm]ScienceDaily[/url].
[url=http://www.pnas.org/content/early/2011/05/16/1017200108]Articolo[/url] su PNAS.