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Oggi, come è già stato accennato pochi post fa, è la [b]Giornata Mondiale del Libro[/b], pertanto mi sono preso la libertà di scrivere questo articolo piuttosto personale e celebrativo riguardante uno dei miei generi letterari preferiti, ovvero quello distopico.
Innanzitutto una definizione.
Per [b]Distopìa[/b] si intende, specialmente nella narrativa, una società indesiderabile e sgradevole sotto ogni punto di vista. Praticamente una distopìa è l’esatto opposto di un’utopia, con l’unica differenza che la prima è una condizione realizzabile, a differenza della seconda.
Nelle opere letterarie si presenta spesso una ipotetica società ambientata in un futuro prossimo, nella quale i vari aspetti non desiderabili della società stessa sono portati agli estremi. Va però ricordato che questi racconti non scaturiscono solamente dalla fantasia sfrenata dell’autore, ma anche da una sua critica personale alla società attuale. Pertanto i testi distopici possono essere considerati come satire e critiche rivolte alla società moderna (ai tempi dell’autore chiaramente).
È proprio questo basarsi sulla società umana, almeno a mio avviso, a rendere un romanzo distopìco particolarmente angosciante come neanche il miglior libro di Stephen King è in grado di fare. L’autore prende le sue personali idee riguardanti determinati aspetti della società, le sfrutta per creare un ambiente che a lui personalmente sarebbe totalmente ostico (come al protagonista dell’opera) e porta alle estreme conseguenze le manifestazioni di questi aspetti.
I generi prevalenti pertanto risultano essere la fantascienza post apocalittica e la fantapolitica, anche se sono comunque presenti altri generi e altre tematiche.
Sono innumerevoli le opere basate su questo genere, anche in campi diversi da quello letterario, cosa che però non ho intenzione di fare, dato che lo scopo del post era condividere con voi i due testi che a mio avviso rappresentano in maniera eccezionale questo tipo di narrativa.
Grazie alla tanto odiata wikipedia (devo ancora capire perché, tra l’altro) vi posso comunque fornire delle interessanti liste riguardanti:
– [url=http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_dystopian_literature]Letteratura[/url]
– [url=http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_dystopian_comics]Fumetti[/url]
– [url=http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_dystopian_films]Cinema[/url]
– [url=http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_dystopian_music,_TV_programs,_and_games]Musica, serie TV e giochi[/url]
Come dicevo poco fa lo scopo del post è (oltre al fornire una piccola descrizione del genere distopico) condividere con voi i due testi che più mi hanno colpito.
[b]George Orwell – 1984[/b]
[more]Il primo, ovviamente, non poteva che essere il famosissimo 1984.
Scritto nel 1948 da Orwell, è stato definito il romanzo distopìco per eccellenza, definizione con la quale mi trovo totalmente d’accordo.
Il futuro prossimo all’autore, il 1984 per l’appunto, presenta una Terra suddivisa in tre potenze totalitarie in perenne battaglia: Oceania, Eurasia ed Estasia, che sfruttano il conflitto per mantenere il totale controllo della società.
In Oceania è presente a Londra la sede dei vari ministeri, fortissima espressione della macabra ironia utilizzata da Orwell in tutto il romanzo.
Sono presenti quattro ministeri:
1) Ministero della Pace, il cui unico scopo è gestire la guerra.
2) Ministero dell’Amore, che presiede alla sicurezza con metodi totalitari e repressivi
3) Ministero della Verità, che presiede alla stampa e ha il potere di alterare le notizie e per l’appunto la verità a piacimento.
4) Ministero dell’Abbondanza, che presiede all’economia.
La società è governata da un onnipotente partito unico con a capo il [b]Grande Fratello[/b], un personaggio che nessuno ha mai visto e che ha in pugno la vita di ogni cittadino.
Gli occhi del partito sono i televisori-telecamere installati ovunque, con il solo scopo di spiare e tenere sotto controllo la società.
Il libro narrerà la storia di Winston Smith, un membro subalterno del partito il cui lavoro è quello di modificare libri e articoli di giornale già pubblicati in modo da rendere veritiere tutte le previsioni fatte dal partito, alimentando la sua fama di infallibilità. Winston, all’apparenza sottomesso e malleabile, in realtà non sopporta i condizionamenti del partito e non è in grado di adeguare la propria mente al bipensiero, ovvero l’unica forma di pensiero ammissibile in Oceania, che esige che la mente si adatti senza resistenza alla realtà così come viene definita dal partito.
Questa indole lo porterà chiaramente a scontrarsi contro il sistema. Come avverrà tutto ciò e quali saranno le conseguenze sono gli argomenti del racconto, che vi consiglio vivamente di leggere in caso mancasse alla vostra collezione. [/more]
[b]William Golding – Lord of the Flies[/b]
[more]Tradotto in italiano come “Il signore delle mosche”, è il più celebre romanzo di Golding, scritto nel 1952.
In questo caso però la società distopica passerà in secondo piano, dando risalto al tema della concezione dell’uomo secondo Golding. Infatti l’autore ritiene che l’uomo sia irrimediabilmente malvagio e che se lasciato a sé stesso la sua indole lo porterà a degenerare, assieme al sistema dipendente da esso. Si ricava quindi una concezione estremamente pessimistica dell’indole umana, rafforzata ancora di più dal fatto che i protagonisti del libro non siano i classici adulti corrotti dal potere, ma ragazzi e bambini, ovvero la classica definizione di innocenza.
L’autore vuol dimostrare che un’anima umana, lasciata a sé stessa senza regole morali, modelli di vita ed educazione, sviluppi un’indole malvagia.
Un gruppo di ragazzi inglesi, di ceto sociale elevato, si ritrova naufrago su un’isola tropicale dopo un incidente aereo. I ragazzi sono gli unici sopravvissuti e pertanto, in attesa di essere salvati, tenteranno di organizzarsi imitando il mondo adulto.
Tuttavia è proprio in questo contesto che si manifesta l’indole malvagia, trasformando l’isola in un inferno, governata da irrazionali paure (personificate sotto forma di un immaginario mostro) e comportamenti decisamente selvaggi.
Una situazione all’inizio tenera e commovente da vedere, ovvero una società formata interamente da bambini, si trasformerà rapidamente in una società distopica, dove i padroni in questo caso non saranno personificati, ma saranno le paure e la stessa cattiva indole dei bambini, che emergerà sempre di più con il passare del tempo, fino ad arrivare ad episodi di totale degenerazione, in pieno stile animalesco.
Anche in questo caso il mio consiglio è di non lasciarsi assolutamente sfuggire questo testo, che ricordo mi suggerì di leggere mio padre, cosa della quale gli sarò sempre grato.[/more]
Spero di non avervi annoiato troppo, specialmente con le mie interpretazioni dei due testi e, nel caso, vi auguro buona lettura!