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La guerra tra cartelli sta lasciando scie cruente per le strade messicane e la popolazione, è spesso vittima innocente di un conflitto che non li riguarda. L’economia basata soprattutto sul turismo della repubblica nordamericana ne sta risentendo pesantemente (come testimonia la splendida e contemporaneamente triste [url=https://leganerd.com/2011/04/10/la-geurra-per-la-droga-in-messico/]gallery[/url] di TBP postata da Bob).

Vittima è anche l’informazione messicana, tenuta sotto giogo dai signori della droga, che spesso commettono sequestri ed omicidi ai danni dei giornalisti, rei esclusivamente di raccontare la verità. [url=http://www.cpj.org/reports/2010/09/silence-or-death-in-mexicos-press.php]Recenti statistiche[/url] parlano del Messico come della seconda nazione più pericolosa per la stampa (il primato spetta all’Iraq), ed un [url=http://www.cpj.org/2011/03/mexicos-drug-war-claims-young-photographer.php]evento recente[/url] testimonia la situazione dura per chi ha come vocazione informare. Conseguenza è stata un silenziamento parziale della stampa, che per evitare di dare fastidio ai potenti, si limita a dare una copertura quasi nulla ai cruenti eventi di attualità.

[url=http://www.blogdelnarco.com/][i]El Blog Del Narco[/i][/url] si è preso la briga di colmare questo vuoto, dando spazio ai diretti protagonisti della cronaca, pubblicando videomessaggi dei cartelli, esecuzioni di clan rivali, documenti importanti provenienti dalla polizia, arresti eccellenti e tutto quanto riguardi il mondo della guerra alla droga.

Il sito è di uno studente di sicurezza informatica ventenne residente nel nord del Messico, che ad oggi ha rilasciato poche interviste, ed in modo anonimo (e si capisce bene il motivo).
Dichiara 3 milioni di visite settimanali, ed il suo account [url=twitter.com/infonarco]twitter[/url] ha 56000 followers, trai quali spiccano la CNN, l’FBI e Wikileaks, per citarne alcuni. Niente male per un sito aperto solamente a marzo del 2010.

Molti altri siti d’informazione tacciano il blog di sensazionalismo, violenza eccessiva (effettivamente i contenuti sono forti, ne sconsiglio la visita a chi non ha mai visitato Rotten) ed apologia del narcocrimine; ma è innegabile il coraggio che è a monte del mezzo di comunicazione, che è l’unico spiraglio per una popolazione stremata da una situazione di “guerriglia civile” e fornisce in tempo reale utili informazioni sul luogo di sparatorie, per consentire ai civili di stare alla larga da quelle zone.

Una direttrice di carcere è stata arrestata in seguito ad un video pubblicato, nel quale dei membri di un cartello ([url=http://en.wikipedia.org/wiki/Los_Zetas_Cartel]los Zetas[/url]) interrogano un poliziotto che afferma una realtà allucinante, ovvero che alcuni sicari arrestati, erano lasciati liberi di compiere omicidi la sera, per poi tornarsene tranquillamente in cella, ed avere così un alibi di ferro.

Un [url=http://cnn.com/video/?/video/world/2010/08/19/romo.mexico.narco.blog.cnn]servizio[/url] della CNN ne parla in modo conciso ed esplicativo.

La fonte di alcuni dei dati è un articolo di una giornalista Associated Press, che ha dovuto intervistare anonimamente e telefonicamente il blogger, che inoltre sostiene di curare il sito da solo e di aver ricevuto molti attacchi informatici e minacce dirette.

L’intervista è visionabile [url=http://www.lanacion.com.ar/nota.asp?nota_id=1295041]aquì[/url] e [url=http://www.hutchnews.com/Todaystop/AP–Drug-War-Mexico-Narco-Blog–1]here[/url].

[url=http://www.blogdelnarco.com/]Blog del Narco[/url] (ATTENZIONE: CONTENUTI FORTI)