Visto che siamo in tema motorsport, non posso non citare la disciplina che più mi ha appassionato e più mi ha spinto a diventare un pilota, seppur a livello amatoriale in pista, appassionato di macchine e di competizioni…

Il DTM, quello vero, quello sporco, quello anni 80-90, pieno di sportellate, di fumo di gomma, scintille, sudore e terra. Quello dove nessuna mossa era esclusa, dove le battaglie tra piloti infiammavano le menti e i cuori di noi giovani. Giorni interi a disegnare, costruire e a sognare le auto da DTM, come la 155 e la M3… glorie che rimarranno per sempre nell’olimpo dei motori, ben aldilà di quello che oggi è diventato una disciplina quasi monomarca, fredda e senza un cuore vero.

Rivedere le fiammate delle M3 lungo la parabolica in cemento del ‘Ring, ancora mi fa commuovere.

In memoria dei miti che ci hanno cresciuto, e un saluto a quelli che ormai non ci sono più, ma che ancora ci fanno salire il groppo in gola quando rimiriamo alle loro folli ed epiche corse di quei bei tempi andati.

Chapeau signori. Che un sei cilindri batta sempre per voi.