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Il Velociraptor

Il Velociraptor
AVVISO: non sono un biologo né tantomeno un paleontologo, sono solo un appassionato rookie di dinosauri (e ho finito le elementari ieri) perciò non aspettatevi un articolo scientifico con tutti i crismi!

 

Vorrei parlarvi di uno dei dinosauri più famosi di sempre. La sua fama, lo sappiamo tutti, viene da quel capolavoro che è Jurassic Park, trasposizione cinematografica ad opera di Spielberg dell’omonimo romanzo di Crichton. Si potrebbe pensare che questo film abbia portato beneficio nel far conoscere i dinosauri alle masse ma questo è vero solo in parte, infatti i dinosauri presenti nel film oltre ad avere comportamenti anomali (cosa che concediamo volentieri ai fini della narrazione) sono ricchi di imprecisioni o vere e proprie castronerie a livello anatomico. La specie più distorta è proprio il [b]Velociraptor mongoliensis[/b].

Innanzitutto va specificata una cosa fondamentale: il Velociraptor di Jurassic Park in realtà non è un Velociraptor (V. mongoliensis) ma un Deynonichus (D. anthirropus), questo errore è dovuto ad una errata nomenclatura ad opera del paleontologo G.S. Paul in un libro del 1988 (da cui Crichton aveva tratto le informazioni per i dinosauri) che aveva chiamato il  Deynonichus  Velociraptor anthirropus, ritenendolo molto affine al Velociraptor mongoliensis e quindi accorpandone le specie.

Un altro errore, che si nota anche nel [I]Tyrannosaurus rex[/I] e, mi pare, nel [I]Dilophosaurus wetherilli[/I], è la pronazione delle zampe anteriori (le manine col palmo rivolto verso il basso), cosa impossibile per i teropodi che avevano ulna e radio fuse insieme e quindi non potevano ruotare il polso.

Ma veniamo al protagonista dell’articolo: il  Velociraptor mongoliensis (letteralmente “ladro veloce della Mongolia” ) era un piccolo dinosauro carnivoro,  saurischio  della famiglia dei  dromaeosauridi , vissuto nel tardo Cretaceo  (ca. 75-71 milioni d’anni fa) caratterizzato dalla presenza di un artiglio a falcetto nel secondo dito degli arti superiori e che probabilmente serviva per cacciare le prede. Questo  terribile predatore  era lungo circa 2m e alto circa 50cm all’anca, praticamente come un grosso tacchino con la coda, quest’ultima si estendeva per circa il 50-60% della lunghezza totale, era piuttosto fine e rigida (specialmente sull’asse verticale) perciò si ritiene che dovesse rivelarsi particolarmente utile per effettuare cambi repentini di direzione durante la corsa e/o per bilanciarsi durante i balzi.

L’artiglio del secondo dito delle zampe posteriori era a forma di falcetto e, sebbene fosse molto appuntito, il profilo del bordo interno non si presenta particolarmente affilato nei resti fossili, questo ha portato gli studiosi a ipotizzare che venisse usato per colpire punti vitali, molto probabilmente nella zona del collo come la giugulare o la trachea, come una sorta di punteruolo piuttosto che squartare stile  mascedi .

La testa ha una forma particolare, molto allungata e schiacciata ai lati (come per la grande maggioranza dei teropodi) presentava un muso curvato leggermente all’insù, mentre le fauci erano dotate di 26-28 denti molto affilati.

Gli arti anteriori, notevolmente meno sviluppati di quelli posteriori, avevano tre dita dotate di lunghi e affilati artigli; recentemente si è scoperta la presenza di una  mensola nel secondo dito del  Deynonichus  del tutto simile a quella che negli uccelli funge da supporto per le penne primarie, questo porta a pensare che quasi sicuramente le zampe anteriori di Deynonichus e Velociraptor, così come di molti altri dromaeosauridi, fossero coperte di penne, diventando così delle ali rudimentali, ed è ormai opinione diffusa che l’intero corpo fosse piumato (questo vale per un gran numero di dinosauri, alcuni suppongono che anche il  Tyrannosaurus rex  fosse coperto di piume così come alcuni [I]ceratopsidi[/I]), tuttavia si crede che solo alcune specie come il  Microraptor zhaoianus  fossero capaci di una qualche sorta di volo o proto tale. La presenza di piume indica che con tutta probabilità il  Velociraptor fosse un animale a sangue caldo, anche visto lo stile di vita predatorio e l’andatura bipede che richiedono un gran dispendio di energie.

Il ritrovamento a mio avviso più spettacolare di Velociraptor è quello definito “dinosauri combattenti”: nel 1971 vennero ritrovati nel sud della Mongolia un  Velociraptor  e un  Protoceratops (Protoceratops andrewsi) avvinghiati in una stretta mortale e probabilmente travolti da una tremenda tempesta di sabbia che li coprì praticamente all’istante visto la posa “d’azione” in cui sono stati ritrovati.

 

 

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