Google ha sfidato i ricercatori di tutto il mondo a costruire una navicella spaziale privatamente in modo che possa raggiungere la Luna ed effettuare lì rilevamenti ed esplorazioni.

Il premio finale complessivo è di ben 30 milioni di dollari [del]in gettoni d’oro[/del], di cui 20 milioni saranno attribuiti al primo team che, dopo aver piazzato il proprio veicolo sul nostro satellite, gli avrà fatto raggiungere almeno due siti lunari a distanza di circa 500 metri l’uno dall’altro e gli avrà fatto inviare alla base sulla Terra foto ad alta risoluzione di entrambi i posti.

Il secondo team a completare la “corsa” guadagnerà invece solo 5 milioni di dollari. Inoltre, saranno consegnati 1 milione di dollari per aver promosso la diversità nel campo dell’ingegneria e della scienza e 4 milioni di dollari da attribuire in base a dei [i]bonus tasks[/i], come il fotografare hardware dell’era-Apollo presente sulla Luna.

Ben 29 team hanno aderito entusiasti all’iniziativa, i cui membri provengono da diversi campi: astronomia, ingegneria elettronica ed aereospaziale, geologi e molti altri ancora.

Questa è la loro distribuzione geografica:

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Le squadre hanno tempo fino al 31 dicembre 2015 per portare i loro rover sulla Luna.

Il Team Italia (questo il nome scelto dai nostri connazionali) è composto da membri provenienti da Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università La Sapienza di Roma, Università Federico II di Napoli, Thales Alenia Space SpA di Torino e Carlo Gavazzi Space SpA di Milano, Space System Development e AICA, Associazione Italiana di Cultura Aerospaziale.

Il nome che hanno scelto per il loro rover è AMALIA: Ascensio Machinae Ad Lunam Italica Arte, non male davvero, molto old school, è dedicato al leader del progetto, la Prof. Amalia Ercoli-Finzi del Politecnico di Milano.

Altri dettagli sul progetto italiano li trovate sul sito di Google in inglese ed in italiano su quest’altro segnalato da reinkaos.

Sito della manifestazione: [url=http://www.googlelunarxprize.org/]Google Lunar X PRIZE[/url]

Qui trovate in dettaglio tutti i team, non ha senso che vi traduca tutte le specifiche tecniche di ogni progetto: partecipanti alla corsa.

Update: grazie ad un dubbio legittimo di randO abbiamo scoperto che la NASA, l’ente spaziale per eccellenza, non può partecipare alla competizione, riporto la regola che la esclude dal sito ufficiale:

“Le regole del Google Lunar X PRIZE richiedono che tutti i team siano per almeno il 90% costituiti da privati, al fine di impedire alla NASA di entrare direttamente nel concorso. Pertanto, il ruolo principale della NASA nel Google Lunar X PRIZE sarà di beneficiario diretto. Si prevede che i progressi fatti dai team verso il conseguimento del Google Lunar X PRIZE consentiranno alla NASA di risparmiare denaro ed estendere le potenzialità delle proprie missioni robotiche e umane future sulla Luna.”

Tuttavia, la NASA non poteva certo stare a guardare, quindi ha firmato dei vantaggiosi contratti con alcuni dei team, in modo da mettere a loro disposizione parte della propria tecnologia anche per testarla e per ottenere, dietro pagamento ai team, dati importanti che saranno raccolti sulla Luna da chi ci arriverà.

Trovate ulteriori info sui contratti qui e qui.

Google si è decisamente superato con questo progetto, invidio profondamente tutti i partecipanti che parteciperanno a questa entusiasmante corsa nello spazio.