[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_038331.jpeg[/image]
[quote]La fotografia per me è un qualcosa di essenzialmente poetico, me lo immagino come una scrittura teatrale, dove fisso in uno svolgimento ossessivo e incessante tutti i miei fantasmi[/quote]
Tutto questo nero e questa atmosfera dark e vellutata mi hanno fatto venire in mente le opere di una fotografa, [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Irina_Ionesco]Irina Ionesco[/url], che non c’entra niente con [i]M’illumino di meno[/i] ma perfette per questa atmosfera.
La Ionesco é nata nel 1935 a Parigi da genitori rumeni, dopo l’infanzia in Romania si stabilisce nella capitale francese, passando buona parte della sua vita tra pittura e viaggi. Quando finalmente si interessa di fotografia, sviluppa ben presto uno stile che strizza fortemente l’occhio alle atmosfere dei romanzi di [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Alain_Robbe-Grillet]Alain Robbe-Grillet[/url].
[quote][…] dove donne vistosamente truccate e coperte di gioielli si offrono seminude con uno sguardo di sfida, mentre dettagli come corsetti, collari di cuoio o bracciali alludono a una possibile violenza che potrebbe aver luogo (o è già avvenuta?)
[url=http://www.marieclaire.it/Magazine/fotografi/Irina-Ionesco/(visualizza)/chi]Fonte[/url][/quote]
In ogni caso le atmosfere dark e raffinate delle sue fotografie celano il mondo circostante facendo risaltare i soggetti e le loro peculiarità, la loro bellezza, immergendoli in un coacervo di monili, pizzi, fiori, ottenendo fotografie che sembrano provenire dall’antichità, piuttosto che dalla metà degli anni70.
L’erotismo é sempre esplicito pur rimanendo in un certo modo ammiccante, mai totalizzante, l’occhio dell’osservatore é sempre spinto ad indagare le immagini in tutta la loro complessità.
Ora però, i più attenti avranno già notato una cosa: a questo post manca la gallery…
Il motivo é semplice: la Ionesco ha avuto come principale fonte di ispirazione e modella sua figlia, [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Eva_Ionesco]Eva[/url], che già dall’età di 10 anni fotografava nuda e in pose provocatorie, truccandola come un’adulta, senza remore nell’utilizzare il suo giovane corpo per creare immagini erotiche.
Molto pedobear direte voi.
Eppure in un certo qual modo le immagini della Ionesco sono una pura forma d’arte, bellissime se si riesce a superare le remore e i pregiudizi morali. È arte, seppur spinta all’eccesso per i canoni morali vigenti, e sicuramente, anche se già negli anni ’70, dalla prima esposizione alla Galleria Nikon di Parigi, le polemiche sul suo lavoro sono molte, c’è da dire che la qualità del suo lavoro non é mai bassa. Oggi sicuramente il chiasso che otterrebbe sarebbe mille volte maggiore, e a ragione aggiungo, ma contestualizzata la sua opera negli anni a cavallo della rivoluzione sessuale dei favolosi sixties, a Parigi, città sicuramente mai casta nella sua storia, si può comprenderne anche il valore artistico.
Eva non ha fatto da modella solo a sua madre. Fu la più giovane modella ad apparire nuda su Playboy, ad 11 anni, e sempre ad 11 anni recitò diretta da Roman Polansky (sorrisetti nella platea… Maliziosi!). Dopodiché fu arruolata in film soft porno nel ruolo di ninfetta. Insomma un’infanzia non proprio tutta rose e fiori.
Abbandonato il ruolo di Lolita, Eva ha continuato la sua carriera come attrice in ruoli minori.
Le fotografie che la raffiguravano nuda e giovanissima negli anni ’70 erano vendute, seppure tra mille polemiche e controversie legali, in moltissimi paesi, decretando il successo della madre Irina, e, come già detto, apparendo in riviste di grande successo e distribuzione. Oggi, con le vigenti (e giuste) leggi contro la pedofilia, le opere della Ionesco possono creare problemi legali sia a chi le vende, sia a chi le possiede.
IMHO, andando oltre l’aspetto controverso, da fotografo dico che le foto della Ionesco sono delle gran belle foto. Certo, mi viene da riflettere quando penso che il soggetto ha 11 anni e che se fosse mia figlia o mia sorella avrei già spaccato la fotocamera in testa ad Irina. Però, d’altrocanto, é arte, e di gran qualità e per certi aspetti molto raffinata.
Per la gallery, pensateci per una volta da voi, suvvia non é difficile. Spero di aver raggiunto il mio obiettivo, parlando di una fotografa a mio avviso molto importante e tuttavia sconosciuta proprio a causa del suo lavoro, e cercando di mantenere la giusta distanza da tutti gli aspetti polemici e controversi.