Ciao Nerds! Chi mi conosce, sa che sono una “bellydancer”, quindi, dopo l’acclamatissimo Bazinga! pubblicato da Pau, per me, sulla “Belindance”, mi accingo a deliziarvi ancora! E’ il mio primo articolo da autrice!! Siate clementi!!
La Tribal Bellydance non costituisce in uno stile univoco di danza, ma un’ampia categoria la cui creazione originaria è attribuita a Jamila Salimpour, la quale iniziò a promuovere, a partire dagli anni ‘60, una danza basata sulla fusione tra movimenti derivanti dalle tradizioni folcloristiche del medio oriente e del nord Africa. Lei iniziò a catalogare e codificare i movimenti di questa danza creando inoltre una terminologia dei movimenti basilari che ancora oggi costituisce la base per il repertorio Tribal. Tuttavia, la sua diffusione avviene non più tardi degli anni ’80, con Carolena Nericcio.
Con il passare del tempo lo stile Tribal si evolve e inizia a trarre ispirazione anche dalle danze classiche tradizionali come la danza Bhangra, Bharata Natyam, Flamenco e più di recente anche dalle danze polinesiane e da quelle dell’Africa occidentale, senza dimenticare la danza mediorientale tradizionale e il Raqs Sharki. Da qui prendono le mosse i diversi stili presenti oggi.
[more]Nella Tribal classica (ATS), se così può definirsi, l’espressione corporea è corale e l’unione di musicisti, danzatrici e cantanti forma la “tribe”, la tribù. All’interno della tribe le donne sviluppano un grande senso di appartenenza, fiducia e amicizia grazie alla possibilità di comunicare attraverso il corpo e la musica e di vivere un’esperienza comune. Viene espressa una forma di femminilità con commerciale; le ballerine danzano per se stesse, per il piacere di danzare e stare insieme. Si sviluppa un forte senso di uguaglianza perché l’interazione non è mai competitiva, si danza per il gruppo, non per mettersi in evidenza. L’abbigliamento più classico consiste in una gonna lunga, un top choli e molti gioielli dal forte richiamo etnico. Spesso le danzatrici indossano anche un turbante oppure numerose decorazioni tra i capelli. [/more]
[more]COMBO-BASED TRIBAL : è lo stile delle “Unmata”, unisce al vocabolario basato sui singoli movimenti anche combinazioni molto lunghe di passi. Questo mix tra improvvisazione e coreografia permette di inserire movimenti più complessi che sarebbero impossibili da collegare e prevedere se codificati singolarmente consentendo l’esecuzione di ritmi più veloci e dinamiche più intricate. [/more]
[more]TRIBAL FUSION BELLYDANCE : ha le sue radici nella West Coast e consiste nella fusione dello stile Tribal più classico con elementi appartenenti a diverse culture unite a contaminazioni occidentali. La versione più celebre è stata portata alla ribalta da Rachel Brice e Sharon kihara delle Bellydance Supertars e dal gruppo The Indigo. Rachel Brice, allieva di Carolena Nericcio, rielabora lo stile Tribal contaminandolo con elementi diversi della breakdance (popping), della danza indiana e della danza orientale. Inoltre inserisce all’interno del suo stile discipline quali lo yoga e il controllo del corpo tramite contrazioni e isolamenti. Le esibizioni sfociano in una danza prevalentemente solista che si distacca molto dallo stile classico. L’abbigliamento diviene più articolato e talvolta tendente al gotico: pantaloni e reggiseno decorati, molti gioielli collane e cinture. Le acconciature si fanno più elaborate con diversi monili e decorazioni tra i capelli. La musica utilizzata può essere molto varia ed è frequente l’impiego di basi in stile world fusion e dark industrial che si fondono perfettamente con i movimenti lenti e “Snake-Like” alternati, a isolamenti e al “popping” della breakdance. Lo stile Tribal Fusion non si risolve solo nello stile di Rachel Brice e può sfociare in altre derivazioni, ad esempio: Tribaret (stile cabaret con costume tribal), Alternative Bellydance, Gothic Bellydance ( http://www.youtube.com/watch?v=N0FdCKmKuvE ), Urban Bellydance (costume più minimale e musiche Hip- hop, Funk, Club Dance).[/more]
Degne rappresentanti italiane di questo eclettico stile, sono “Les Soeurs Tribales” (le ricordate a “Scorie”?), di Milano, che ho avuto il personale piacere di conoscere e vedere dal vivo, smontandomi abbondantemente la mandibola e sudando freddo!!
Eccole:
In tutte le tipologie che possono continuamente distaccarsi da uno stile originale come questo, si rilevano sempre suggestioni selvagge, primitive, sacrali ed archetipiche, che allo sguardo dello spettatore appaiono magnetiche, ieratiche, antiche.
Attualmente, lo stile viene criticato da una ristretta cerchia di puristi della danza, che affermano che uno stile così recente e soprattutto nato negli Stati Uniti, non sia degno di essere annoverato alla stregua delle antiche e riconosciute Danze Sacre.
Io, personalmente, rispondo con un FUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU…
Special thanx to Thal & Team Viewer, sennò la gallery, moh la facevo!! :res: