Il primo tema Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto si presenta immediatamente dopo i titoli di testa ed è quello che caratterizza tutto il film ripresentandosi con qualche variazione. Nel suo primo comparire ci introduce il protagonista.

Questo tema si lega indissolubilmente ai contenuti filmici: scorre serpeggiante nelle trame della narrazione e riemerge spesso solo parzialmente per alcune sezioni interne. Così come subdolamente si imprime frammentariamente nella mente dello spettatore.

Nel film la musica è di sostanziale apporto perché si incarica di più di un ruolo: è una musica che ci presenta il personaggio assolvendo ad un compito informativo solitamente svolto dalla parola, ma costituisce anche un commento musicale che descrive lo stato psichico ed emotivo del personaggio.

Non si può dire che la musica intessa con le immagini un rapporto a “livello epidermico”: essa non descrive genericamente un’atmosfera, ma ci permette in più di un’occasione di vedere con gli occhi del protagonista e di seguirne internamente la psicosi.

Il tema composto da Morricone per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto resta prepotentemente in testa. Ancora una volta la scelta di utilizzare poche note, nell’ambito intervallare della tonalità, unita all’esigenza di procedere alla serializzazione di alcuni aspetti del suono, risulta estremamente funzionale al discorso filmico.

La cellula musicale base della sezione tematica di Indagine è riconducibile ai quattro suoni fondamentali: La- Sib- La- Sol#; questi sono un giro armonico caro al compositore fin dai tempi delle sue composizioni per il genere western a fianco di Sergio Leone.

In realtà in questo caso il tema musicale insiste sul quinto grado di tali accordi; ricorrente in Morricone è l’utilizzo di questa cellula base per generare altre triadi che servono ad edificare il tema.

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Il tema di Indagine più che i caratteri di una melodia presenta quelli di natura accordale e ritmica.

I titoli di testa, scritte bianche su fondo nero, si svolgono in un silenzio sacrale, quasi di meditativa preparazione alla carnevalizzazione del potere messo in scena successivamente. Il suono del marranzano ancora sullo schermo nero “apre il sipario” alle immagini.

Il pezzo musicale caratterizzante il film compare sulla primissima inquadratura: un PP di una cancellata vista di scorcio, la mdp è ferma (fig.1).
Un uomo di schiena sbuca da dietro la mdp (fig.2); con passi “pesati” sfila davanti alla cinepresa, che resta immobile e continua ad inquadrarlo di schiena (fig.3); la musica prosegue nella parte introduttiva al tema orecchiabile. L’uomo si distanzia di pochi passi dall’occhio immobile della mdp e rivela il suo profilo (fig.4).

L’uomo ha l’aria sospettosa, scruta intorno con malcelata inquietudine, l’impressione è di averlo a pochi passi da noi.
La musica è ancora nella sezione introduttiva, quella che precede il motivo orecchiabile; essa è caratterizzata dagli accordi ribattuti del cembalo, della chitarra e del pianoforte, i loro accordi mantengono una marcata pulsazione ritmica, metodica e meccanica.

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La cinepresa dapprima immobile, apparentemente impassibile, sembra osservare l’uomo che le sfila davanti, mantenendo un certo riserbo. Quando l’uomo si arresta di profilo rispetto alla mdp ecco che questa avanza decisamente verso di lui con una carrellata in avanti: come un tentativo di farsi tangibile e di incrociare lo sguardo dell’uomo richiamando la sua attenzione, infatti questi volge il capo verso la camera e guarda verso l’obbiettivo (fig.5) per poi rigirarsi con aria di impostato sussiego (fig.6).

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La musica prosegue la sua ritmica accordale di semiminima: questi primi 20” di immagini seguono un tempo di metronomo impostato sui 120 battiti al minuto. L’accompagnamento introduttivo alla motivo melodico mostra le caratteristiche di un ostinato ritmico, dinamico, armonico. L’intervento musicale simula un battito costante: come una fisiologica pulsazione che sottolinea l’ostinazione psicologica del personaggio. L’uomo, apprenderemo poi, persegue la sua idea fissa: dimostrare la sua insospettabilità. Qui sotto l’incipit della partitura di Indagine:

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Il pezzo Indagine in alcuni suoi utilizzi potrebbe esplicitarsi meglio con il titolo ‘Tema dell’insospettabile’ poiché la musica dipana una proiezione del pensiero del Commissario omicida, di colui che, in virtù del ruolo che riveste, sente di essere ingiudicabile. Egli è tanto sfuggente al giudizio umano quanto mai supino e servo del sistema di potere.
L’ambiguità che risiede nell’utilizzo del pezzo si realizza nel suo scivolare evasivamente da un livello esterno di commento ad uno più profondo e partecipe alla narrazione quasi interno al personaggio.

Si tratta di un tema musicale dalla forte capacità interpretativa e dal potere unificante; tramite il procedimento della variazione condotta nella ritmica, nella sonorità e nell’agogica, il pezzo descrive con una diversa intonazione di ”voce” ed un diverso livello di coinvolgimento l’ostinazione del protagonista.

Resta un’ultima riflessione da compiere e cioè chiedersi quanto la scrittura musicale rappresenti le intenzioni del regista…

Tratto da La musica di Ennio Morricone nel cinema di Elio Petri: intertestualità in ‘Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto’