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Tante piccole storie vanno perdute con il passare degli anni, storie che in un modo o nell’altro hanno cambiato, o comunque influenzato, la storia di tutta Italia.
Ho voluto aprire questa rubrica perchè chi meglio di noi Nerd si può interessare a qualcosa di stramaledettamente vecchio e condividerlo con il mondo intero, nella speranza che nulla vada perso.
Così ecco a voi [b]”Do you know our hiStory?”[/b]
[i][b]La Banda Grossi[/b][/i]
Con decreto ufficiale del 30 novembre 1860, le Marche entrarono a far parte del Regno d’Italia, con conseguente estensione a tutto il territorio della legge piemontese. Tra le nuove leggi, quelle legate al nuovo sistema fiscale e alla leva militare obbligatoria, furono quelle che colpirono di più i cittadini; infatti la leva obbligatoria (cinque anni e sette per la cavalleria) sottraendo forze giovanili all’agricoltura, aumentava le condizioni di povertà delle famiglie contadine.
La renitenza alla leva interessò gran parte dei giovani, ed ebbe anche il sostegno del clero locale antiliberale, che in mancanza di ancora di un anagrafe ufficiale era l’unico depositario dei libri di battesimo che nascondeva o falsificava i dati. Il processo di piemontizzazione fu una della cause che alimentarono il banditismo locale, anche se esso esisteva già prima del fenomeno unitario.
Fu in questo periodo che la Banda Grossi assunse grande rilievo, riuscendo a mobilitare numerosi soldati del Re, il nome della banda veniva appunto dal suo capo Terenzio Grossi, che può essere visto come un bandito sociale, il Grossi agiva appoggiandosi alla collaborazione dei contadini, combattendo contro le truppe del papato, sparando contro gli stessi sabaudi e contrastando i carabinieri.
Secondo i documenti dell’epoca, la Banda Grossi commise: 78 grassazioni (furti a mano armata) 5 assassini, 12 omicidi, 23 ferimenti, 2 stupri violenti, 8 estorsioni, 6 mancate grassazioni.
La fine della Banda avvenne con il tradimento da parte del compagno di Grossi, Sante Frontini, che durante la fuga dai carabinieri che stavano ormai braccando la banda, colpì con due colpi di pistola alla testa Terenzio. Il Frontini era stato indotto all’omicidio del proprio capo con la promessa di un premio in denaro e il passaporto verso lo stato pontificio, ma venne invece ghigliottinato fuori Porta Sale a Pesaro il 25 ottobre del 1864.
Ultimamente in tutta la provincia di Pesaro e Urbino c’è stata un revival di questa Banda di briganti, è stato creato un film incentrato su di loro, e vi sono stati parecchi eventi collegati a loro, come la presentazione di un libro (graphic novel) dedicato interamente a loro “Il brigante Grossi e la sua miserabile banda” di Michele Petrucci, aquistabile [url=http://www.tunue.it/page.php?idArt=8884]qui[/url]; mentre un pittore naive [url=http://www.massimogiovanelli.it/pubblicazioni.html]Massimo Giovannelli[/url] ha prodotto una serie di opere incentrate sulla storia di Terenzio e della sua banda.
Mentre i “[url=http://www.facebook.com/group.php?gid=97897361371]Gato Negro[/url]”, un gruppo dell’entroterra, hanno dedicato alla Banda Grossi un intero album.
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Il canale sul [url=http://www.youtube.com/user/GatonegroChannel]TuTubo dei GatoNegro[/url]
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EDIT: [url=http://michelepetrucci.blogspot.com]Questo[/url] invece è il blog dell’autore del libro (graphic novel) Michele Petrucci