L’alcool denaturato

Dai commenti di un altro post nasce l’idea di questo, con l’intento di chiarire cos’ha di particolare quella bottiglietta di liquido alcoolico rosa che più o meno tutti abbiamo a casa.

Innanzitutto bisogna sapere che la base è la stessa dell’alcool alimentare ovvero l’alcool etilico (più propriamente detto Etanolo), definito come “Liquido incolore, trasparente, mobile, volatile, di odore caratteristico gradevole, di sapore bruciante. Infiammabile: brucia con fiamma azzurrognola. Completamente miscibile con acqua, etere, cloroformio e glicerina”. Solo che con quest’ultimo si producono tutti i tipi di liquori e l’accisa (imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo) è piuttosto alta.

Ma l’alcool ha altri usi oltre quello alimentare, soprattutto come solvente, e con le accise attuali si avrebbero dei costi di produzione troppo alti per poterne usare grandi quantità. Così un bel giorno è venuta l’idea di rendere imbevibile l’alcool con degli additivi, denaturandolo, in modo da essere venduto in esenzione da accisa.
Ci sono vari tipi di alcool denaturati (disinfettanti, industriali ecc.), ma forse quello più comune è proprio quello rosa che alla fine non è altro che lo stesso alcool dei liquori con aggiunta di:

a-Tiofene

b-Denatonium benzoato

c-Soluzione al 25% p/p di C.I. Reactive Red 24 (colorante rosso)

d-Metiletilchetone (MEK), che rende molto difficile l’eliminazione del denaturante per distillazione, dato che ha un punto di ebollizione molto simile a quello dell’etanolo

Il colorante serve appunto per identificarlo come prodotto non ingeribile.

Grazie a Messer Sottile per alcune precisazioni.

Per chi volesse approfondire: http://www.salvelocs.it/alcool-denaturato.htm

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